Il Tirreno

comitato rifiuti zero 

Porta a porta, risultati pessimi Cecina è ferma a quota 48%

28 aprile 2021
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CECINA. Porta a porta, risultati preoccupanti in alcuni comuni. Lo sostiene il comitato Rifiuti Zero.

«Da una parte ci sono le gestioni di Aamps a Livorno e di Esa all'Isola d'Elba, che grazie al porta-a-porta superano ampiamente il quantitativo minimo richiesto dalla legge (65%) per evitare le sanzioni che aggravano la tariffa e per rispettare l'ambiente, riducendo i costi di smaltimento ed aumentando i ricavi per la vendita dei materiali da riciclare.Questa modalità di gestione ha portato in breve tempo Livorno a superare il 68% di raccolta differenziata, mentre all'Isola d'Elba i comuni arrivano a sfiorare il 76%. Dall'altro lato ci sono i risultati incredibilmente negativi di Rea Servizi, che continua a ritardare l'avvio della raccolta porta-a-porta in vari comuni delle province di Livorno e di Pisa, con esiti disastrosi».

Il comitato fa notare che «se infatti nel territorio gestito da Rea ci sono comuni che, grazie al porta-a-porta, almeno si avvicinano alla percentuale minima obbligatoria, come Bibbona (64%), oppure la superano ampiamente, come Riparbella (75%, dato 2020), nella maggior parte dei casi le percentuali di raccolta differenziata, a causa dell'utilizzo dei cassonetti stradali, sono imbarazzanti.Collesalvetti, per esempio, arriva appena al 41% di raccolta differenziata, eppure confina con Cascina, che raggiunge l'80% di differenziata: il doppio di Collesalvetti. Cecina arriva solo al 46%, mentre il comune limitrofo di Bibbona è al 64%. Rosignano è al 49%, pur confinando con Livorno che supera il 68%. Si arriva a casi estremi come il miserabile 18% di Montecatini Val di Cecina, confinante con Volterra che supera il 77%».

«A fronte di tali pessimi risultati – continua – anche il costo di gestione dei rifiuti è molto più alto della media. Secondo i dati Ispra dell’anno 2019, per esempio, il costo per la gestione dei rifiuti urbani nel comune di Rosignano è di 255,94 €/abitante, superiore del 45% rispetto alla media nazionale (175,79 €/abitante). Come è possibile una tale disparità di risultati all'interno dello stesso ambito territoriale, della stessa provincia ed a volte nel territorio gestito dalla stessa azienda di raccolta rifiuti? La spiegazione risiede nell'attivazione o meno del sistema porta-a-porta».

E conclude: «Laddove non viene attivato, oppure viene organizzato a macchia di leopardo e con modalità inefficienti, i risultati sono pessimi e provocano un danno all'ambiente ed alle casse pubbliche. Per questo motivo, chiediamo pubblicamente e per l'ultima volta a Rea Servizi di estendere il sistema porta-a-porta in tutti i comuni gestiti, in caso contrario segnaleremo alla Corte dei Conti ed agli altri organi di controllo gli enormi danni che vengono provocati dal mantenimento ad oltranza del sistema di raccolta con i cassonetti stradali». —

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