Asa, i sindaci si spaccano quelli Pd fanno squadra
Nove primi cittadini uniti contro i colleghi di Livorno, Volterra e Suvereto «Non hanno idea di come districarsi nella gestione del futuro dell’azienda»
CECINA. Vicenda Asa. Parlano a una sola voce i sindaci dei Comuni di Campiglia Marittima, Castagneto Carducci, Cecina, Collesalvetti, Piombino, Rosignano Marittimo, Santa Luce, San Vincenzo e Sassetta. E lo fanno in contrapposizione ai colleghi di Livorno, Volterra e Suvereto, indicati come la «triplice alleanza» che determina le sorti del gestore del servizio idrico integrato. E aggiungono: «Non hanno la benché minima idea di come districarsi nella gestione del futuro di Asa, non avendo alcuna proposta operativa in mano, brancolando tra proclami sull’acqua pubblica e trattative di tutt’altra natura fuori microfono: ecco spiegato che l’unica strategia che resta loro è quella di attaccarci in quanto sindaci del Pd, di fatto peraltro completamente estromessi da qualsivoglia ambito decisionale».
I nove primi cittadini proseguono nella nota congiunta: «Non siamo stati noi ad incontrare riservatamente più volte i vertici di Iren, non siamo stati noi a votare per primi insieme a Iren la nomina del nuovo presidente di Asa, non siamo noi a ricevere puntualmente da Asa i canoni milionari che Nogarin, proprio in nome della pubblicità dell’azienda, fa gravare sulle tariffe dell’acqua». E ancora: «Non sono i sindaci del Pd ad aver visto definire nel piano industriale immediatamente approvato da Iren la stragande maggioranza dei futuri investimenti concentrati su Livorno e Volterra».
I nove sindaci denunciano una situazione di paralisi che ricade su Asa, finendo per privare i territori di infrastrutture «essenziali sia nel settore idrico che in quello della depurazione». Il punto sta qui: «La trattativa con Iren l’ha iniziata e portata avanti il sindaco di Livorno, la commissione di “conciliazione” sulla proposta di Iren l’ha voluta lui, il presidente del consiglio di gestione immediatamente votato da Iren l’ha indicato lui, l’aumento tariffario previsto anche per il 2017 e 2018 l’ha proposto lui, il pallino della gara gas l’ha in mano il Comune di Livorno: come faranno i cittadini a credere che siano gli altri sindaci a trattare con Iren?».
I sindaci di estrazione Pd indicano quello che dal loro punto di vista è il problema nella vicenda Asa. «Come giudicare che una oligarchia di soli tre Comuni prevalga con arroganza su altri 20 accusando questi ultimi di voler privatizzare, quando nei fatti sono i Comuni di Livorno, Volterra e Suvereto ad aver reso di loro proprietà l’azienda come dimostrano le nomine fatte, come dimostra il piano degli investimenti, come dimostra il livello dei canoni riscossi?». E concludono: «Tutto questo, si ripete, in ossequio al referendum sull’acqua, il mantra democratico, in forza del quale la democrazia, almeno in Asa, non esiste più».