La strada di Poggio Pelato è piena di buche, impossibile il trekking
Buche, ciottoli e avvallamenti. E quando piove non si circola neppure in fuoristrada
ROSIGNANO. Sono numerosi i cittadini che durante le ultime settimane hanno segnalato notevoli difficoltà di percorrenza sulla strada sterrata che conduce a Poggio Pelato. La via non asfaltata, tutta poggi e buche, immersa nella macchia mediterranea di Castiglioncello, frequentata da molti residenti ma anche dai turisti amanti della natura per percorsi di trekking ed escursioni, dai cacciatori e dai cercatori di funghi, dagli appassionati di motocross o di ciclismo acrobatico.
Da tempo ormai la strada sterrata che giunge in una località di grande valore paesaggistico, ambientale e naturalistico con una delle migliori viste sul promontorio è infatti piena di grossi ciottoli, buche e poggi che, specialmente dopo le piogge, si allargano rendendo ancor più difficoltoso il percorso anche con i fuori strada.
Per non pensare alle piccole utilitarie o ai motorini utilizzati soprattutto dai ragazzi durante la bella stagione per raggiungere la cima del Poggio Pelato dove è da sempre usanza ritrovarsi con amici o parenti per merende e pranzi al sacco sui prati durante le festività come quelle del ponte del 25 aprile e del primo maggio.
Con il passare del tempo infatti il percorso è diventato sempre più difficoltoso a causa delle buche causate dalle piogge, dai cumuli di terra e da grosse pietre tanto che alcuni cittadini che sono soliti recarsi per passeggiate, visti i notevoli impedimenti, hanno segnalato più volte l'incuria alla quale è stata abbandonata.
La strada, che si imbocca nella zona alta di Castiglioncello, dopo la curva che conduce all'ingresso della variante Aurelia direzione Livorno, sin dai primi metri mostra subito notevoli difficoltà di percorrenza. Per gli appassionati di motocross, per i quali le campagne di Poggio Pelato costituirebbero un luogo ideale per compiere salti e acrobazie, la strada sterrata è divenuta quasi impraticabile. A fatica si cimentano in un percorso nel quale gli ostacoli naturali sono diventati troppi e pericolosi.
Per non pensare alle semplici utilitarie per le quali la via non asfaltata è diventata un vero zig zag da compiere lentamente tra i detriti e le buche che dopo giornate di maltempo si trasformano in grosse pozzanghere di acqua e melma. Sono ormai troppi e rischiosi, sia per i mezzi utilizzati che per le persone che li conducono, gli impedimenti che i cittadini incontrano nel raggiungere un'area pressoché disabitata, con molte specie animali e vegetali di interesse regionale, immersa quindi nella natura tra le colline che un tempo furono dei Macchiaioli e che offrono sempre delle viste incantevoli dal Romito a Piombino, dal Monte Serra al Volterrano, dai colli livornesi al Bolgherese.