Amore per territorio e ingredienti: ogni pietanza conquista il palato
La chef Ilaria Patacconi, alla guida della brigata del ristorante, racconta la filosofia che mette in ogni piatto
Piccoli produttori locali, ingredienti biologici e qualità senza compromessi. Sono queste le caratterisiche fondamentali che ciascuna delle materie prime selezionate dalla cucina di Ampeleia deve soddisfare, rispondendo a un approccio preciso e appassionato. Chi ha già avuto modo di apprezzare i piatti serviti in questo suggestivo ristorante agricolo incastonato tra le colline maremmane, sa che ciascuno di essi racconta il territorio in maniera autentica e mai scontata. Ciò che non tutti sanno, però, è che il team della cucina è guidato dalla chef Ilaria Patacconi, che abbiamo intervistato per farci raccontare quale sia l’approccio che adotta nella preparazione delle singole pietanze.
Arrivare al cuore del cliente
Sedersi a uno dei tavoli di Ampeleia significa immergersi in un viaggio enogastronomico che mette al centro l’amore per la natura e l’attaccamento verso il territorio toscano, la Maremma in particolare. Questa la filosofia che sta dietro la coltivazione dei vigneti e la produzione delle etichette qui ad Ampeleia, che nasce appunto come cantina e produttore di vini. Filosofia che si ritrova anche nei piatti, come spiega la chef Ilaria Patacconi. “Credo che il punto d’incontro più profondo risieda nell’amore per la materia prima. In vigna si parte da un’uva buona, sana, che parla del suo luogo d’origine. Lo stesso avviene in cucina: scegliamo gli ingredienti con cura, cercandoli locali, di stagione, vivi. Vogliamo che ciascuna materia prima racconti il meglio di sé, accompagnandola poi con accostamenti semplici e puliti, a volte anche un po’ inaspettati, ma sempre pieni di gusto. Per questo, cerchiamo sempre di non trasformare troppo, di non coprire il gusto e le caratteristiche originali. Questo perché vogliamo proporre una cucina che ascolta, senza imporre stravolgimenti”.
La cucina di Ampeleia quindi come custode dei sapori di una volta, ma aperta alle reinterpretazioni. “Amo trasmettere, attraverso i miei piatti, la sensazione di casa tipica di molti piatti maremmani, quel genere di familiarità che ti scalda il cuore ancora prima del palato. Mi piace dunque partire dalla memoria, ma rendendo quei sapori più attuali, più gentili, in sintonia con il modo in cui oggi vogliamo mangiare e stare bene. Ecco perché - precisa la chef Ilaria Patacconi - i piatti che realizziamo racchiudono una freschezza tutta nuova: sono preparazioni che coccolano ma che, allo stesso tempo, risvegliano i sensi e la curiosità di provare qualcosa di nuovo. Il tutto, senza che vengano mai meno l’aspetto naturale e il gusto della materia prima”.
Il locale tra colline e mare
Ascoltare le parole, i racconti della chef di Ampeleia significa iniziare a immaginare le prelibatezze e le bontà che poi si potranno gustare nel locale di Roccatederighi, tra le colline della Maremma e il mare che si staglia all’orizzonte. Il ristorante, durante i mesi di luglio e agosto, è aperto dal venerdì alla domenica a pranzo, mentre alla sera e durante gli altri giorni della settimana è aperto su prenotazione.
Ad accogliere ciascun ospite, lo staff sorridente e competente di sala, una location suggestiva arricchita da una terrazza dal panorama mozzafiato, e una selezione di vini prodotti direttamente qui, in questa struttura rinomata da oltre vent’anni.
Cappellacci top: pasta artigianale dal gusto rustico
I cappellacci sono il piatto che meglio rappresenta lo spirito della cucina agricola di Ampeleia. “Li facciamo con la nostra farina di grano Cappelli, tipo 1, coltivata proprio qui, nei campi di Ampeleia. Ecco perché questa pasta fresca - precisa la chef Ilaria Patacconi - racconta il nostro lato più agricolo, più radicato”. La forma tradizionale racchiude al suo interno “ripieni che cambiano, che sorprendono, che raccontano la Maremma in modo nuovo. Accosto i cappellacci a un abbraccio: accolgono i sapori del territorio in un guscio bello, nutriente, un po’ rustico ma elegante”, conclude la chef.
Enogastronomia, qui si producono i vini dei calici
Rispetto, creatività e tanta voglia di far star bene chi mangia rappresentano la quintessenza del modo di fare cucina del team che anima i fornelli del ristorante Ampeleia. Una filosofia che persone del territorio e turisti hanno già avuto modo di apprezzare lo scorso anno: il locale ha infatti debutatto nell’estate 2024, riscutendo un ottimo successo. D’altronde, il nome Ampeleia è sinonimo di qualità, di amore per il territorio, di eccellenza: lo sa bene chi ha imparato a conoscere i vini e le etichette qui prodotte, a cominciare dal Cabernet Franc ‘Ampeleia’, prodotto per la prima volta nel 2002.
Menù molto ricercato, ma accessibile a tutti
La stagionalità è una peculiarità imprescindibile per la chef Ilaria Patacconi e il suo staff. Per questo motivo il menù cambia spesso, assecondando non solo la produzione naturale delle materie prime, ma anche la loro disponibilità.
Il risultato è una proposta culinaria ricercata, ma che strizza l’occhio alla contemporaneità e all’accessibilità. I fondatori e titolari di questa realtà hanno infatti sempre cercato di veicolare gusti, sapori e ingredienti del territorio a prezzi congrui, dando così la possibilità a tutti di poter (ri)scoprire i sapori della tradizione ma in chiave moderna. Il tutto, ovviamente, abbinato all’ottimo vino che si produce.
Partnership prestigiose, prodotti coltivati nell’orto
La chef Ilaria Patacconi è la protagonista del successo che i piatti di Ampeleia riscuotono a ogni pasto. Insieme con lei, una brigata competente e qualificata, che ha sposato - esattamente come la chef - la filosofia dei titolari di Ampeleia: amare il territorio e valorizzarlo attraverso l’uso delle materie prime che produce. Non a caso, vengono utilizzati anche prodotti derivati direttamente dalla coltivazione dell’orto, dei campi e dell’oliveto di Ampeleia. I titolari si avvalgono anche di prestigiose collaborazioni come quella con Angelo Saba, presidente del presidio Slow Food del pecorino a latte crudo di Maremma.