Il Tirreno

Migranti

A Livorno in arrivo 47 profughi con Emergency: «Vengo dal Sud Sudan dopo anni difficili»

La "Life support" di Emergency
La "Life support" di Emergency

Sono 39 uomini, tre donne e cinque minori non accompagnati. Nigeria, Etiopia, Ghana, Libia, Eritrea, Bangladesh, Sud Sudan e Sudan le nazioni di provenienza

29 giugno 2024
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LIVORNO. Arriverà il 30 giugno la “Life support”, la nave di Emergency con a bordo 47 migranti soccorsi nel Mediterraneo centrale. L’operazione, conclusasi il 26 giugno scorso alle 15,30, è avvenuta in acque internazionali nella zona “Sar libica”. L’attracco è previsto per le 8,30 circa alla banchina 56 del porto. «Una volta concluso lo sbarco – afferma il capomissione Carlo Maisano – ci prepareremo per il nostro ventunesimo viaggio, torneremo nel Mediterraneo centrale dove la “Life support” continuerà a svolgere le sue attività di ricerca e soccorso per salvare vite e portare le persone in un Paese sicuro, dove i diritti non vengono negati».

I 47 naufraghi, di cui 39 uomini, tre donne e cinque minori non accompagnati, si trovavano in una situazione critica: ammassati su un gommone di sei metri, senza salvagenti. «Il nostro staff li ha portati tutti al sicuro a bordo della “Life support” e le operazioni di soccorso si sono svolte senza criticità – prosegue Maisano – Durante la lunga navigazione verso il porto sicuro, nonostante avessimo ricevuto altre richieste di soccorso e avessimo dato disponibilità ad intervenire, il centro italiano non ha autorizzato ulteriori soccorsi». «Nel nostro ambulatorio abbiamo avuto diversi pazienti con ustioni chimiche provocate dalla miscela di carburante e acqua salata, che stiamo medicando quotidianamente – spiega Floriana Pati, infermiera a bordo della nave – Abbiamo registrato patologie croniche che non sono mai state curate, come problemi agli occhi. Alcuni dei naufraghi presentano segni di disagi psicologici conseguenti al viaggio e alla permanenza prolungata in Libia, che andranno attenzionati una volta arrivati in Italia. Continueremo comunque a effettuare visite mediche tutti i giorni, finché non saremo arrivati in porto».

I naufraghi sono originari di Nigeria, Etiopia, Ghana, Libia, Eritrea, Bangladesh, Sud Sudan e Sudan. «Vengo dal Sud Sudan, ma dal 2011 me ne sono andato per fuggire dai conflitti nel mio Paese – racconta uno di loro – Con la mia famiglia siamo prima andati in un campo per rifugiati in Kenya, poi in uno in Uganda e infine nel 2017 in Sudan, a Khartoum. Sono stati anni molto difficili, senza stabilità, sicurezza, mi sentivo sempre estraneo. A Khartoum vivevamo nel campo di Mayo.Nel 2020 ho deciso di andare in Libia per provare a raggiungere l’Europa, non vedevo possibilità per me a Khartoum».

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