Addio a Mario Ulivi, sopravvissuto e simbolo della strage di Sant’Anna
Aveva 86 anni. La madre e la sorella furono uccise mentre lui fu colpito da alcune schegge alla testa
STAZZEMA. Pur nella tragica sorte, quella di una cruenta strage di civili perpetrata il 12 agosto 1944 a Sant’Anna di Stazzema, Mario Ulivi scampò alla furia nazifascista grazie a un miracolo. Insieme a lui c’erano Lina Antonucci (9 anni) e Mauro Pieri (12 anni): il miracolo portava il nome di Milena Bernabò, che riuscì a trarli in salvo tutti. Mario, che all’epoca era un bambino di 5 anni e nel corso degli anni era diventato un superstite simbolo e colonna vivente della memoria di quei tragici fatti, è scomparso ieri mattina, all’età di 86 anni.
«Con Mario Ulivi perdiamo un altro pezzo delle preziose testimonianze viventi della strage di Sant’Anna di Stazzema», ha commentato il sindaco di Stazzema Maurizio Verona. Mario era un uomo taciturno. Come ricorda l’Associazione Martiri di Sant’Anna, alla località Vaccareccia perse la madre e la sorella Lidia di 18 anni e in quell’episodio «alcune schegge lo colpirono al capo e non poterono essere rimosse. Probabilmente il trauma produsse amnesia e sempre Mario ha, con rammarico, raccontato di non rievocare che brevi immagini».
Ma Mario Ulivi aveva Sant’Anna di Stazzema e la sua storia nel cuore, ed infatti è sempre stato vicino e presente nel sostenere le attività dell’Associazione Martiri di Sant’Anna, in particolare modo il presidente Enrico Pieri, ed è stato il portavoce dell’associazione per diversi anni durante le visite degli studenti versiliesi al campo di Mauthausen. «I superstiti hanno contribuito a fornire il maggior valore del Parco nazionale della Pace di Sant’Anna: persone come Mario - dice Verona - si sono sempre messe a disposizione, facendo riaffiorare anche il dolore e immagini cruente, per trasmettere la storia di questo luogo martire ai giovani. Questo aspetto assume un valore ancora più importante in un contesto di una società che invece di aver messo definitivamente in archivio quelle ideologie del Novecento sembra oggi volerle riaffermare in più parti del mondo fino a mettere seriamente in crisi la democrazia».
Gli episodi del 12 agosto 1944 che riguardano Mario Ulivi si sono svolti alla località Vaccareccia, Qui una pattuglia di soldati della "Reichsführer-SS" giunse attorno alle 7. Mario era con la madre quando i nazisti fecero confluire tutti gli abitanti in una stalla. Più o meno un’ora dopo arrivò lì anche un’altra colonna di militari tedeschi, proveniente da Monte Ornato, portando con sé i civili rastrellati nel borgo dell’Argentiera. I soldati della Ss iniziarono quindi a sparare con le mitragliatrici sugli innocenti oltre che a lanciare all’interno della stalla diverse bombe a mano. I morti furono 40, forse 50. I tre bambini, fra cui Mario, però si ritrovarono sul fondo della stalla: Milena Bernabò, appoggiando un pezzo di tavola al muro, li fece salire su una mangiatoia fino al piano superiore della stalla per poi fuggire tutti dal tetto. A Milena Bernabò, scomparsa a febbraio di quest’anno, è stata poi conferita la Medaglia d’oro al merito civile il 12 ottobre 2004. «Mi ricordo - è la ricostruzione resa da Mario Ulivi nel libro del maestro Oliviero Toscani: "Sant’Anna di Stazzema. 12 agosto 1944. I bambini ricordano" - quando m’hanno portato alla Vaccareccia, è successo tutto lì. Mi ricordo, un pochino, quando m’ha portato via quella donna, la Milena, che mi ha salvato. Mi ricordo che siamo saliti su questa mangiatoia, siamo andati nel piano di sopra e abbiamo alzato una tavola. Poi siamo andati fuori. lo avevo cinque anni. .. C’avevo la mamma e la sorella, io ero insieme a loro. Loro sono morte. Forse m’avranno salvato loro, non lo so. M’han fatto da scudo. Mia mamma aveva quarantaquattr’anni, mi pare. E la sorella n’aveva diciotto». Dopo l’Eccidio, Mario fu accudito con il fratello Lido in località Monte Ornato da Agata Ulivi sorella del padre Antonio e da Martino Lazzeri. In seguito si sposò con Luciana Luisi con cui ha avuto due figli. La salma di Mario Ulivi oggi sarà alla Camera ardente della Croce Bianca di Querceta, da dove verrà portata per le esequie nella chiesa di Ripa domani (16 settembre) alle 15.