Il Tirreno

Versilia

Il lutto

Viareggio, addio al “Dottò” Pellegrinetti: noto costruttore edile

di Roy Lepore
Pellegrino Pellegrinetti
Pellegrino Pellegrinetti

Era molto conosciuto anche perché è stato consigliere comunale del Pci e nella dirigenza del Camaiore calcio

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VIAREGGIO. La città e la Versilia piangono Pellegrino Pellegrinetti, costruttore edile molto noto e autentico personaggio. A partire dal nomignolo con cui era conosciuto, “Il Dottò”.

Pellegrinetti è scomparso ieri mattina, 1 agosto, all’età di 83 anni nella sua abitazione di Misciano. “Il Dottò”, come era conosciuto da tutti, era un soprannome che gli era stato dato dagli amici in gioventù: quando facevano delle feste si presentava spesso con il camice bianco da dottore, e per questo motivo gli è rimasto questo soprannome. Altri amici lo chiamavano anche Franco, tanto che qualcuno ha creduto per tanto tempo che quello fosse il suo vero nome e non Pellegrino.

Pellegrinetti è stato un impresario edile molto conosciuto ed affermato per la sua attività svolta da 55 anni in tutta la Versilia. Una volta ritiratosi, neanche troppo tempo fa perché andava lo stesso in sede, il testimone è passato al figlio Gianni, che dal padre ha potuto apprendere tutte le nozioni importanti per svolgere al meglio questo mestiere. Pellegrinetti era molto conosciuto anche perché è stato consigliere comunale del Pci e anche nella dirigenza del Camaiore calcio. Era un appassionato di calcio: la sua fede era la Fiorentina, ma seguiva tutte le squadre di calcio in cui ricopriva ruoli il genero Andrea Gazzoli, attualmente amministratore delegato dello Spezia, in passato è stato alla Spal, al Vicenza, Venezia, e prima calciatore del Viareggio calcio.

I ricordi

«L’ho conosciuto negli anni 1997-98 – dice Gazzoli – quando il Viareggio ha preso parte per la prima volta al campionato di serie C. Ero infatti fidanzato con sua figlia Romina, che poi è diventata mia moglie. Faceva il tifo per me e quindi inevitabilmente parlavamo spesso di calcio, per questa nostra passione comune. Era una persona con la quale ho instaurato fin da subito in bel rapporto». Il figlio Gianni adesso ha la responsabilità di dover portare avanti l’impresa edile che ha costruito suo padre: «Lavorare al suo fianco mi è stato utile – dice – perché mi ha insegnato tutte le sfaccettature di questo mestiere. Anche quando per motivi anagrafici si è fatto da parte, non ha però del tutto abbandonato l’impresa, perché quando poteva passava sempre dall’ufficio e questo per me e per tutti noi era molto importante, perché trasmetteva sicurezza». La figlia Romina ha sperato fino in fondo che non soffrisse, dopo che a Pasqua gli era stata diagnosticata una malattia: «Ho pregato che non soffrisse tanto e spero che sia stato così».

Lascia i due figli Gianni e Romina, la moglie Luciana, il genero, la nuora, i nipoti ed i parenti tutti. Tra coloro che lo ricordano c’è anche Anna Graziani, assessora al comune di Camaiore. «Il Dottò era un uomo tosto, dai pochi compromessi, dai grandi sentimenti, dalla determinazione che veniva da anni di politica, dalla testardaggine che lo portava spesso e volentieri a scontrarsi con la comunità politica che lo aveva visto militante negli ultimi anni e dalla quale si era allontanato proprio perché per lui esistevano solo il bianco ed il nero. Amava ricordarmi che lui da comunista apprezzava “il democristiano di tuo padre”, tanti aneddoti e tante storie raccontate di passione e rispetto per la politica e per chi la faceva con amore, consigli dati e anche qualche rimprovero, ma chi ama rimprovera anche e lui amava la sua comunità».

L’ultimo saluto

La salma si trova nella chiesa di Santa Teresa, il funerale a cura delle onoranze funebri La Badia, oggi, 2 agosto, alle 15,30 nella chiesa della Badia, dove ci sarà anche Totò Di Natale, ex calciatore e allenatore amico di famiglia. 

 

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