La buona notizia
Versilia, muore a poche settimane dall’incidente
Era conosciuto e apprezzato per il suo impegno per la comunità: a causa di un malore si era schiantato in auto contro un cancello
SERAVEZZA. È scomparso nella giornata di martedì (8 luglio), all’età di 74 anni, Enrico Binelli, ex dipendente della ditta Campolonghi e molto conosciuto per la sua attività al servizio del Comune di Seravezza, di cui spesso ha portato il labaro in cerimonie ufficiali. È stata proprio l'amministrazione comunale di Seravezza, con un post sulla propria pagina Facebook, a dare notizia della sua scomparsa esprimendo profondo cordoglio. Binelli è morto all'ospedale Versilia, dove si trovava ricoverato a seguito di un incidente stradale avvenuto giovedì 19 giugno a Pietrasanta, lungo la via Aurelia.
A causa di un malore l’uomo era finito con la sua auto contro il cancello di una abitazione. I soccorritori della Croce Verde di Pietrasanta, intervenuti sul posto insieme all'automedica di Querceta, lo avevano trovato in arresto cardiaco e lo avevano rianimato per poi trasferirlo all'Ospedale del Cuore di Massa, da dove poi – dopo una settimana circa – è stato trasferito all'ospedale Versilia. Ieri i sanitari hanno provveduto così all'espianto degli organi, a dimostrazione della bontà d'animo di quest'uomo e dei suoi familiari.
Enrico Binelli era stato dipendente della ditta Campolonghi e portava nel cuore l'orgoglio di alpino, tanto che non mancava mai alle feste istituzionali indossando il suo cappello con la piuma. Era iscritto alla sezione di Pozzi. Il suo attaccamento alle istituzioni, lo metteva puntualmente al servizio della comunità. «Lo ricordiamo spesso con il labaro del Comune in cerimonie ufficiali o a dare una mano laddove necessitasse, come in occasione del recente referendum quando arrivò a distribuire i pasti ai militari in servizio» si legge nel post del Comune. «Per me è stata anche l'occasione per conoscerne la bontà, la discrezione e la disponibilità – lo ricorda Marco Pellegrini, presidente del consiglio comunale di Seravezza – un attaccamento alle istituzioni che oggi è cosa rara: non c'era 25 aprile o 2 giugno e 4 novembre senza Enrico e la sua penna da alpino, con la sua jeep bianca che ahimè, se l'è portato via. Alternavamo a far portare il labaro a rappresentanti di varie associazioni di volontariato o militari, come nel caso degli Alpini, ma anche quando non toccava a lui, era presente ugualmente, perché ormai era un fedelissimo di tutte le nostre iniziative. Adesso che era andato in pensione e poteva godersela, è capitata questa fatalità».
I funerali si terranno oggi (10 luglio) alle 16 nella chiesa di Vallecchia, per poi proseguire per la cremazione. Condoglianze, a nome di tutta la comunità, alla moglie Paola, alla figlia Chiara, a tutti i familiari e a quanti gli hanno voluto bene.