Il provvedimento
Il Twiga del dopo Briatore cambia stile, addio alle giraffe ora l’arredo è firmato da una casa di alta moda
Ecco Dolce&Gabbana. L’interesse per gli stabilimenti balneari, da parte dei grandi marchi, va sempre più di moda in Versilia
PIETRASANTA. Cambia volto il Twiga, la discoteca-stabilimento balneare che da 25 estati recita da protagonista sul litorale versiliese. E cambia volto non solo perché la proprietà nei mesi scorsi è passata di mano, con Flavio Briatore che ha venduto a una società che vede come referente Leonardo Del Vecchio, uno degli eredi dell’impero Luxottica.
La nuova collaborazione
Finiscono infatti nelle retrovie le giraffe che tanto piacevano a Briatore, Daniela Santanchè &co (ne resta visibile al momento solamente una posizionata dalle parti della sala ristorante), ma soprattutto va segnalato l’ingresso, per una sorta di partnership, di Dolce&Gabbana. La casa di alta moda ha infatti “rivisto” l’arredo sia su spiaggia che nell’area ristoro: non una vera e propria novità visto che Dolce&Gabbana hanno arredato anche un altro stabilimento balneare che porta in dote il ristorante Vesta – di proprietà di Del Vecchio – a Portofino.
Una griffe culinaria, Vesta, che sempre la società di Del Vecchio ha voluto lanciare in Versilia, prima rilevando la concessione del Bagno Franco Mare di Fiumetto – nel 2024 – e poi traslocando tutta la brigata sempre culinaria appunto dalle parti del Twiga. Gli scenari vagamente sahariani hanno alla fine lasciato così il passo a lettini, tende e annessi a righe verticali bianche e verdi. A breve e sempre all’interno del Twiga, aprirà anche un pop up store, una vetrina di Dolce&Gabbana.
Moda e bagni
In realtà l’interesse per gli stabilimenti balneari, da parte dei grandi marchi, va sempre più di moda, in terra di Versilia. È il caso, a titolo di esempio, del Bagno Annetta di Forte dei Marmi che nei giorni scorsi ha certificato una collaborazione con la Swatch ospitando il lancio dell’ultimo modello di orologio della maison svizzera che ha poi rivisto, con colori e arredi, la piscina dello stesso stabilimento balneare.
Del resto l’interesse dei grandi investitori per i bagni che si allungano soprattutto nella fascia che va da Vittoria Apuana a Marina di Pietrasanta è noto a tutti: un interesse che non è venuto meno neppure negli anni che precedono una vera e propria rivoluzione delle concessioni con le aste innescate dalla Bolkestein.
Il caso spiagge libere
Marina di Pietrasanta che oltre a un crescente appeal sui mercati, ha però un altro primato, questa volta tutt’altro che positivo: quello di essere la “maglia nera” e non solo su scala versiliese, alla voce spiagge libere. Il 98,8% è infatti occupato dagli stabilimenti balneari. Una percentuale che ha attirato le attenzioni della trasmissione Report di Rai3, che ha chiamato in causa, sull’argomento, il sindaco Alberto Giovannetti. «Abbiamo una spiaggia libera a Motrone. Se è poco? No. Va bene così», le parole lapidarie del primo cittadino in replica alle domande su un tema che fa discutere e divide.