Il Tirreno

Versilia

Il racconto

Carnevale di Viareggio, Lombardi e il primo trionfo in 40 anni: la dedica alla moglie, le delusioni e il poker mancato di Allegrucci

di Maria Cristina Ercini e Matteo Tuccini

	Carlo Lombardi e il carro vincitore
Carlo Lombardi e il carro vincitore

Papà Carlo e l’omaggio in lacrime alla moglie: «Ci abbiamo sempre creduto». Allegrucci: «Verdetto che ci sta, non sono deluso ma certamente ci speravo»

3 MINUTI DI LETTURA





VIAREGGIO. Poche parole dopo il verdetto, e parte subito la dedica: «Questa vittoria è per la maestra Anastasia». Carlo Lombardi, assieme al figlio Lorenzo il trionfatore del Carnevale 2025 con l’opera “Sic transit gloria mundi” è in lacrime, non aggiunge altro e cerca di trovare il respiro, forse anche di capire che non sta sognando, mentre la folla impazzita dei suoi figuranti lo sta letteralmente travolgendo davanti alla sua magnifica costruzione.


Lombardi nella sua dedica non specifica che Anastasia (Trevisani, ndr) è sua moglie, che le sta accanto da una vita, ma sottolinea quanto il suo aiuto e la sua vicinanza siano stati determinanti per questo successo: la prima vittoria fra i carri grandi, ottenuta insieme al figlio primogenito Lorenzo, una soddisfazione nella soddisfazione. Il risultato, arrivato dopo quasi quaranta anni di lavoro durissimo in questo pazzo mondo del Carnevale, frutto di una lunga gavetta iniziata con la maschera isolata “L’Azzeccagarbugli” nel 1987. 

Il percorso "travagliato"

Nel 1994 Lombardi era approdato ai carri piccoli, realizzando una costruzione dedicata al cinema dal titolo “Polvere di stelle”. Aveva avuto bisogno ancora di un lungo decennio, fatto di gioie ma anche di tanti delusioni, per arrivare nell’olimpo dei grandi carri e il debutto in prima categoria è del 2005, esattamente 20 anni fa, altra cosa da festeggiare. Un percorso lungo e che lui stesso definisce «travagliato» e con molte delusioni, che lo riportano anche in seconda categoria. Fra i carri piccoli comunque riesce a togliersi alcune soddisfazioni importanti: vince nel 2021 e nel 2023, anno nel quale nasce il sodalizio con il giovane figlio Lorenzo. Successo che gli consente di tornare in prima categoria lo scorso anno. Ed eccolo subito trionfare con un carro spettacolare che racconta un tema di grande attualità legato al mondo della Chiesa.

Una famiglia che è una squadra

«Non mi sembra possibile, ma se è un sogno non svegliatami», esclama con la voce rotta dall’emozione Carlo Lombardi. Ha dedicato la vittoria alla “maestra Anastasia”, ma questo è un successo di squadra. «Sì, devo ammettere – continua Lombardi – che, a cominciare da mio figlio Lorenzo, ho intorno a me una squadra stupenda. E voglio ringraziare tutti». Un carro decisamente con un tema di attualità. «Fin dal momento che è nata l’idea ci abbiamo creduto sia io che Lorenzo. Non sapevano che impatto potesse avere, ma credevamo che potesse essere una buonissima idea». Più che buona diremmo “vincente”. In tanti vi davano per vincenti fin dalla prima uscita. Voi ci credevate? «Onestamente quest’anno me lo sentivo. Sia per come era venuto il carro, esattamente come ce lo eravamo immaginati ma anche perché sentivamo pure noi queste voci. Diciamo che ci abbiamo creduto subito di poter vincere». Corre dai suoi ragazzi Carlo Lombardi che lo abbracciano e tutti insieme in coro gridano scandendo il suo nome. E come dice la canzone ufficiale del Carnevale 2025, per lui comincia la festa.

Il poker mancato di Allegrucci

Non lo stesso accade intorno al carro di Jacopo Allegrucci, “Il mostro ha paura”, anche lui un “papabile” – ci perdoni la battuta – per la vittoria finale. Ai tre colpi di cannone l’Allegrucci-band quasi si affaccia su piazza Mazzini e questo, come sappiamo, viene ritenuto un segno buono. Poi, però, alla lettura del verdetto arriva l’ufficialità del successo della Papessa, con il Mostro nella piazza d’onore. Parte qualche fischio, tanti applausi ad Allegrucci e molti “grazie” tra gli abbracci, a testimonianza che anche quest’anno il tricampione aveva fatto di tutto per trionfare. «È un verdetto che ci sta – commenta Allegrucci con fair-play – Noi ce l’avevamo messa tutta anche quest’anno: non sono deluso, anche se non posso dire che non ci speravo». È chiaro che aver messo insieme tre primi e un secondo posto in quattro anni resta un risultato eccezionale. Ma in cuor suo Allegrucci ci aveva creduto nel fantastico poker. Ci riproverà sicuramente l’anno prossimo, dall’alto di un percorso artistico fantastico
 

Primo piano
Economia e lavoro

Salari reali, l’Italia è il Paese con i dati peggiori: dal 2008 perso l’8,7% del potere d’acquisto

Sani e Belli