Il Tirreno

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Lutto

Addio a Cardini, con le sue pizze era più bello cenare in compagnia

Sergio Cardini
Sergio Cardini

Dalla Cantina di Strettoia alla Pania a Pontestazzemese, la preparava “al metro”

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STAZZEMA. La sua pizza al metro, quella infornata per anni alla Cantina a Strettoia, poi alla Trattoria da Millo e infine all'Albergo ristorante La Pania a Pontestazzemese, è diventata un’icona. Sergio Cardini aveva iniziato a fare il pizzaiolo come seconda professione un po’ per passione e po’ per la sua dedizione lavoro. Di poche parole, deciso nelle sue scelte, e attaccato alla moglie Giulia e alla famiglia, era amato da tutti, sia nella comunità di Strettoia, dove era nato, che poi in quella di Stazzema dove si era trasferito, viveva e gestiva il ristorante La Pania. Oggi sono quelle due comunità in particolare a piangere Sergio, scomparso giovedì all’età di 73 anni.

Era caduto a terra, in casa, la scorsa settimana. Una caduta che gli aveva provocato una grave emorragia cerebrale che gli ha causato prima lo stato di coma e poi la morte.

Sergio Cardini era nato al Borgo di Strettoia, il centro storico della frazione pietrasantina. Da ragazzo aveva iniziato facendo il meccanico da “Angiolino”, davanti alla stazione di Querceta in via Mancini. Poi per qualche anno aveva provato a fare il muratore nella ditta Corfini, per poi essere assunto alla Tarabella Marmi a Pietrasanta, azienda storica con la quale Sergio aveva lavorato per oltre vent'anni fino alla pensione.

In parallelo alla sua professione di marmista, da stakanovista quale era, anni fa intraprese anche la strada del pizzaiolo. D'estate, uscito dalla ditta di marmo, si metteva a fare le pizze insieme al cugino Nevio, alla Cantina a Strettoia. Così aveva imparato a fare la pizza cosiddetta "al metro", cioè non al piatto tonda ma rettangolare e lunga con più gusti e per più persone. Esperienza poi replicata da Millo, ristorante che ha curato con la moglie Giulia Bascherini per due anni.

«Mio cognato – ricorda Raffaello Bascherini – era una persona silenziosa, ma fondamentalmente buona e un lavoratore. Non gli piaceva molto chiacchierare. Però era gioviale. Badava alle cose essenziali. Ed era benvoluto da tutti e voleva a tutti bene. Tanti venivano alla Pania e poi lo cercavano a fine pasto per complimentarsi per la sua pizza».

Dopo la prima gestione in proprio di un locale, quella da Millo, con la moglie si era spostato a Pontestazzemese dove avevano anche comprato la struttura che tutt'oggi è in mano alla stessa famiglia. In passato Sergio aveva partecipato anche alla festa del vino di Strettoia, ed era un grande amante della caccia al cinghiale alla quale si dedicava in quei pochi ritagli di tempo che si concedeva dal lavoro. Di recente aveva avuto dei problemi di salute tanto che era sottoposto alla terapia periodica di dialisi.

L'ultimo saluto con la messa funebre di Sergio Cardini ci sarà oggi (sabato 23) alle 15 alla chiesa dei Santissimi Ippolito e Cassiano di Strettoia.

 

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