Attacco social a un associazione di Viareggio: «Roberta Bruzzone, quelli sono complottisti». E scatta la querela
I messaggi sul profilo Facebook della criminologa ospite al teatro Manzoni di Massarosa
MASSAROSA. L’associazione culturale Meglio di Ieri di Viareggio ha presentato denuncia per reiterate offese ricevute su Facebook, in particolare sul profilo della criminologa Roberta Bruzzone, ospite al teatro Manzoni di Massarosa lo scorso 20 aprile nell’ambito del cartellone di incontri organizzato dall’associazione Meglio di Ieri con personaggi come lo psichiatra Alessandro Meluzzi, il giornalista Francesco Borgonovo, il filosofo Diego Fusaro e, ultimo in ordine di tempo, il giornalista e scrittore Magdi Allam.
A poche ore dall’appuntamento al teatro Manzoni, Roberta Bruzzone, sotto il post che annunciava la serata in Versilia, ha letto commenti da parte di una sedicente Opinionista Scalza in cui si domandava alla criminologa il perché della sua adesione all’invito da parte di un’associazione definita di «complottisti» che durante il periodo covid «ha diffuso fake news» «facendo business in pandemia». Di fronte alla replica – sempre via social – della stessa Bruzzone, l’Opinionista Scalza ha ribadito anche sulla propria pagina gli stessi concetti con pubblicazione di link e commenti del medesimo tenore.
Appena Roberta Bruzzone si è accorta che la situazione non si placava ha avvertito il presidente dell’associazione Meglio di Ieri, Daniel Griva, che si è rivolto a un legale. Ma ormai quelle frasi diffamatorie erano già state visionate dai follower della Bruzzone che conta ben 737mila seguaci sul web.
«Per questo abbiamo depositato denuncia per diffamazione aggravata a mezzo stampa – evidenzia l’avvocato Gianluca Pajatto – dato che quelle ripetute affermazioni non sono state pubblicate sulla pagina facebook di Meglio di Ieri, dove potevano essere tempestivamente censurate dall’amministratore, bensì sul profilo di un personaggio pubblico molto seguito. Così da impedire all’associazione di averne immediata contezza e di poter replicare. Adesso spetterà alla polizia postale fare gli accertamenti del caso per risalire all’identità del titolare dell’account».