Viareggio, la procura apre un fascicolo sugli atti del comitato per celebrare Puccini
Si tratta di atti relativi senza persone indagate: l’ufficio requirente vuole appurare se vi siano ipotesi di reato
VIAREGGIO. Dopo tutto il can-can di questi mesi – con dimissioni, polemiche, consiglio comunale, lettere aperte – legate a quanto avviene nel Comitato per le celebrazioni Pucciniane adesso sul tavolo dei magistrati della procura c’è un fascicolo aperto. Certo, si tratta di atti relativi: non ci sono indagati e nemmeno imputazioni. Ma un fatto è certo: la procura della Repubblica vuol vederci chiaro e capire se sono stati o meno commessi reati di natura penale. Così, nei giorni scorsi, ufficiali della sezione di polizia giudiziaria hanno fatto un viaggio a Viareggio per acquisire gli atti che hanno portato lo stesso ministero della Cultura, dopo l’interrogazione presentata da due deputati del Pd, a voler capire cosa stia accadendo all’interno del Comitato per le celebrazioni Pucciniane. L’intero carteggio – delibere, conti economici, finanziamenti, interventi comprese le dimissioni del segretario e tesoriere del comitato, il professor Nicola Bellini della Scuola Superiore S. Anna di Pisa, in seguito a un profondo e inconciliabile dissenso con il presidente Alberto Veronesi – è adesso sul tavolo del magistrato che si occupa della pubblica amministrazione e che non ha ancora preso in visione tutta la documentazione che gli è stata consegnata dalla polizia giudiziaria.
Al centro delle polemiche è finito il presidente del Comitato, il maestro Alberto Veronesi e il suo operato a partire dal 18 novembre con bozze di avvisi pubblici relativi alla creazione di un’Accademia di alta formazione dedicata a Giacomo Puccini e l’effettuazione di un concorso lirico per voci Pucciniane. Avvisi che prevedevano una scadenza estremamente ravvicinata – il 23 novembre – e comportavano un impegno di spesa complessivo di 855mila euro. Una procedura ritenuta straordinaria dal segretario e tesoriere del comitato usando un metodo che prescindeva da una riflessione d’insieme e lasciava mano libera alle scelte di una sola persona. E il giorno dopo, 19 novembre, un’altra bozza di avviso pubblico per la raccolta di proposte progettuali relative alla tutela dei luoghi pucciniani per un impegno di quasi due milioni. E anche la scelta di una scadenza per la presentazione delle domande il 23 novembre. Da lì i contrasti, i dubbi e le perplessità di carattere amministrativo che hanno indotto il professor Bellini alle dimissioni con un tentativo, attraverso la nota di un legale di Veronesi, di convincerlo a recedere pena «un’azione a tutela del suo buon nome e delle sue ragioni». Sulla regolarità di quanto è avvenuto toccherà all’ufficio requirente fare piena luce. Nel nome di Giacomo Puccini.
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