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Il caso

Versa la caparra da mezzo milione ma la villa è sotto sequestro: «Pirlo era all’oscuro del contenzioso legale»

Andrea Pirlo in vacanza al Forte (foto d’archivio)
Andrea Pirlo in vacanza al Forte (foto d’archivio)

Parla l’agente immobiliare: “La villa verrà dissequestrata non appena il debitore avrà saldato completamente la somma equivalente al debito che pende nei confronti della mia società”

04 luglio 2022
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FORTE DEI MARMI. «Una cosa la voglio dire: Andrea Pirlo non era al corrente del contenzioso tra la mia agenzia immobiliare e l’oligarca russo che gli ha proposto la vendita della villa a Forte dei Marmi». Cristiano Pugnana, agente immobiliare, titolare dell’agenzia Royal Forte Real Estate, spiega i retroscena del sequestro disposto dal tribunale di Lucca della villa beffa venduta all’ex centrocampista e allenatore della Juventus, ora sulla panchina del Karagumruk. Pirlo, che sarebbe stato intenzionato ad acquistare anche un secondo immobile di proprietà dello stesso russo, ha versato una caparra da 500mila euro. Ma ha poi scoperto – anche se nell’ambiente degli agenti immobiliari era noto – che l’immobile, appartenente a un oligarca russo, è stato posto sotto sequestro.

«Su questa vicenda è stata riportata una versione dei fatti che non rispecchia la reale situazione – spiega Pugnana – Andrea Pirlo è un amico e a volte ci scriviamo. Ma è anche soprattutto un grande professionista e una persona molto corretta e oculata. Se fosse stato adeguatamente informato, non avrebbe di certo sottoscritto una proposta di acquisto su una villa gravata da una vicenda giudiziaria. La villa verrà dissequestrata non appena il debitore avrà saldato completamente la somma equivalente al debito che pende nei confronti della mia società. Poi l’attuale proprietario sarà libero di vendere l’immobile. Attendo indicazioni in proposito dal mio avvocato Tommaso Bertuccelli che lavora presso lo studio Bertuccelli Domenici Pasquinelli Marine & Law».

Ma cosa è successo in questi ultimi mesi? «L’oligarca russo ha acquistato l’immobile proposto dalla mia agenzia – spiega Pugnana – l’immobile ora al centro del contenzioso rifiutandosi poi di pagare la commissione di intermediazione». In ballo ci sono circa 250mila euro che l’agente immobiliare, nonostante svariate sollecitazioni, non è mai riuscito a riscuotere. Quando Pugnana ha saputo che il lussuoso edificio stava per essere messo in vendita ha deciso di ricorrere alle vie legali. «Mi dispiace che Andrea Pirlo sia stato coinvolto. Lui era completamente all’oscuro dei rapporti che in precedenza ho avuto con l’imprenditore russo. Si è fidato di chi gli ha proposto l’affare, senza fare approfondimenti su eventuali controversie legate al bene.

Il sequestro non ha nulla a che vedere con le sanzioni contro le persone vicine a Vladimir Putin e al suo governo.

L’ex tecnico della Juventus avrebbe dovuto concludere l’operazione entro fine agosto versando altri 2, 6 milioni di euro, ma non sapeva che il magnate fosse invischiato con una precedente causa legale con l’agenzia immobiliare tramite la quale aveva acquistato la proprietà. Adesso l’ex campione del mondo dovrà aspettare che si sblocchi la situazione, ma potrebbe non essere una questione di rapida conclusione. Ora che la notizia del sequestro conservativo dell’edificio (un unico lotto ma con due ville distinte) si è diffusa l’agente immobiliare ha deciso di fare chiarezza sui vari passaggi «per evitare inutili strumentalizzazioni», dice. Appena il russo pagherà la somma dovuta Pirlo, se lo vorrà, potrà concludere l’operazione immobiliare al Forte.


 

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