Lo schianto
Le macchine cambia-soldi nel capannone ex Cerpelli
La Vne Holding ha acquistato gli spazi dove si costruivano le pompe Finder «Potevamo delocalizzare all’estero, vogliamo creare occupazione qui»
13 gennaio 2018
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QUERCETA. Un piccolo ma ambizioso polo produttivo in terra seravezzina. Siamo in via Biagioni, a Querceta, dove nella sede della Vne Holding si progettano – dal software alla meccanica – si realizzano e si esportano in tutto il mondo le money machine. Sono le macchine cambia monete e banconote. Ce ne sono 80 mila, made in Seravezza, sparse nei casinò e nelle sale gioco e scommesse di tanti paesi. E dal 2017 la società, ormai leader in Italia, ha acquistato un terzo capannone, è quello in cui si costruivano (fino al 2015) le pompe della ex Cerpelli, e dove oggi trova luogo la loro produzione.
Prossimo obiettivo della Vne Holding sarà quello, fra qualche anno, di quotarsi in Borsa. Parola di Lorenzo Verona, che con il padre Nino è titolare dell’azienda. Dunque grandi aspirazioni, ma intanto si è scelto di investire ancora su Seravezza. «Avevamo due opzioni: seguire la tendenza, e delocalizzare – spiega Lorenzo – nei paesi dell’est o in Cina, o fare una scelta etica. Abbiamo scelto di investire e creare occupazione qui».
Dopo la crisi, e la chiusura, dello stabilimento di Querceta della Finder Pompe, la Vne che è a pochi metri di distanza ha colto l’occasione: ha acquistato e ristrutturato il capannone celeste. «È successo proprio quando stavamo iniziando a espanderci anche all’estero. Abbiamo deciso di rimanere qui anche se ci costerà il 60% in più sulla produzione: ci siamo messi una mano sul portafoglio – dice Lorenzo – e l’altra sulla coscienza».
Nei piani della società c’era l’assunzione dalle 20 alle 30 persone, data l’espansione. Ma a causa di una contrazione delle richieste in Italia – compensate dalle esportazioni – l’azienda è rimasta con il solito organico. Un’altra novità è però dietro l’angolo: la Vne si sta dedicando interamente a un nuovo prodotto. Se prevalentemente dal 2004 a Querceta si realizzano money machine per le sale gaming (slot machine e Vlt) e per il betting (scommesse sportive), oggi si guarda agli apparecchi che emettono pagamenti automatici per i pubblici esercizi. «Ci sono attività, come le panetterie, gelateria o pasticcerie, in cui si somministrano bevande e alimenti e non si vuole toccare con le mani i soldi» dice Lorenzo.
La Vne presenterà i modelli alla prossima fiera di Rimini di fine gennaio. La società di via Biagioni – che produce circa 7 mila dispositivi l’anno – ha finora esportato nell’America Latina e in tutta Europa. Da quest’anno cercherà di inserirsi nel mercato russo, negli Usa (è in attesa di ricevere la licenza di vendita nel Nevada) e in Africa. «Stiamo allestendo un centralino – spiega Nino Verona – in grado di dare assistenza, come orario e lingua, a tutti i clienti, che sono distribuiti dalla Bulgaria fino a Las Vegas».
Insomma, alla Vne c’è fermento e fiducia nel futuro. Si capisce anche dal nuovo show room che stanno allestendo: elegante e pronto a ospitare grandi clienti, oltre che a promuovere i gioielli di casa.
Tiziano Baldi Galleni
Prossimo obiettivo della Vne Holding sarà quello, fra qualche anno, di quotarsi in Borsa. Parola di Lorenzo Verona, che con il padre Nino è titolare dell’azienda. Dunque grandi aspirazioni, ma intanto si è scelto di investire ancora su Seravezza. «Avevamo due opzioni: seguire la tendenza, e delocalizzare – spiega Lorenzo – nei paesi dell’est o in Cina, o fare una scelta etica. Abbiamo scelto di investire e creare occupazione qui».
Dopo la crisi, e la chiusura, dello stabilimento di Querceta della Finder Pompe, la Vne che è a pochi metri di distanza ha colto l’occasione: ha acquistato e ristrutturato il capannone celeste. «È successo proprio quando stavamo iniziando a espanderci anche all’estero. Abbiamo deciso di rimanere qui anche se ci costerà il 60% in più sulla produzione: ci siamo messi una mano sul portafoglio – dice Lorenzo – e l’altra sulla coscienza».
Nei piani della società c’era l’assunzione dalle 20 alle 30 persone, data l’espansione. Ma a causa di una contrazione delle richieste in Italia – compensate dalle esportazioni – l’azienda è rimasta con il solito organico. Un’altra novità è però dietro l’angolo: la Vne si sta dedicando interamente a un nuovo prodotto. Se prevalentemente dal 2004 a Querceta si realizzano money machine per le sale gaming (slot machine e Vlt) e per il betting (scommesse sportive), oggi si guarda agli apparecchi che emettono pagamenti automatici per i pubblici esercizi. «Ci sono attività, come le panetterie, gelateria o pasticcerie, in cui si somministrano bevande e alimenti e non si vuole toccare con le mani i soldi» dice Lorenzo.
La Vne presenterà i modelli alla prossima fiera di Rimini di fine gennaio. La società di via Biagioni – che produce circa 7 mila dispositivi l’anno – ha finora esportato nell’America Latina e in tutta Europa. Da quest’anno cercherà di inserirsi nel mercato russo, negli Usa (è in attesa di ricevere la licenza di vendita nel Nevada) e in Africa. «Stiamo allestendo un centralino – spiega Nino Verona – in grado di dare assistenza, come orario e lingua, a tutti i clienti, che sono distribuiti dalla Bulgaria fino a Las Vegas».
Insomma, alla Vne c’è fermento e fiducia nel futuro. Si capisce anche dal nuovo show room che stanno allestendo: elegante e pronto a ospitare grandi clienti, oltre che a promuovere i gioielli di casa.
Tiziano Baldi Galleni