Il Tirreno

Versilia

La tesi di laurea sa di gelato, liquore e pandispagna: la storia del Dessert Versilia

Simone Pierotti
Giulia Barsotti e il Dessert Versilia, argomento della sua tesi di laurea
Giulia Barsotti e il Dessert Versilia, argomento della sua tesi di laurea

La neodottoressa Giulia Barsotti ha dedicato il suo saggio universitario al dolce che, in sette varianti, da mezzo secolo delizia i turisti. Un'azienda familiare nata da una latteria di Massarosa. E ora Sammontana è interessata

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VIAREGGIO. Multinazionali? Grandi firme del made in Italy? Colossi della cantieristica o dell'industria agroalimentare? Macché: «Io la tesi di laurea la faccio sul Dessert Versilia». E più o meno dev’essere stato questo il pensiero balenato nella mente di Giulia Barsotti, giovane viareggina uscita dal corso triennale in economia aziendale col massimo dei voti discutendo un elaborato sulla Gelateria Versilia e sul suo celebre dolce a base di pandispagna, gelato e liquore.

Tutto nasce pochi mesi fa quando Giulia, in procinto di scegliere un tema convincente per la sua tesi di laurea, s'imbatte in un articolo sulla storia del “mitico” Dessert Versilia: «Ho sempre avuto una grande passione per la mia città e così ho chiesto al mio professore Silvio Bianchi Martini, specializzato in strategia aziendale, se trovasse l'argomento interessante. Mi ha risposto di sì, trovava l'idea originale». Una scelta che si rivelerà vincente, e non solo per il 110 e lode con cui si è laureata: «Quello del Dessert Versilia e dell’azienda che l’ha prodotto era un case study davvero interessante: è un prodotto unico nel suo genere, dagli anni '60 a oggi è rimasto sempre lo stesso».

Il quesito da cui Giulia è partita è stato duplice: «Analizzando l'andamento nel corso dei vari anni mi sono resa conto che l'azienda non era mai cresciuta, ma era sempre rimasta confinata al territorio versiliese. Al tempo stesso è riuscita a passare indenne attraverso i momenti più critici della crisi e il calo di introiti, legati anche al crollo delle presenze di turisti. E se l'azienda avesse deciso di espandersi ai tempi del boom economico, come sarebbe andata a finire la storia? E quali sono le prospettive? Ecco come ha preso il via il lavoro».

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La tesi di Giulia, dopo un'introduzione sullo studio delle risorse e delle potenzialità inespresse, si concentra così sul curioso caso della Gelateria Versilia: «Innanzitutto ho raccontato la storia dell'azienda, fondata da Aurelio Angeli, un lattaio di Massarosa: è nata in un’epoca in cui in Versilia c’era molto benessere e perciò la necessità di crescere non era forte. Anche quando le redini passarono al fratello non si avvertiva l’esigenza di espandersi, mentre in tempi recenti con l'ingresso di nuovi soci si è iniziato a capire che si doveva invertire la rotta. E così ho fatto un’analisi economico-finanziaria degli ultimi 4 anni. È stato un lavoro lungo e faticoso, perché avevo a disposizione solo dati grezzi e me li sono dovuti rielaborare, ma anche piacevole: ho conosciuto i proprietari, persone gentili e disponibili. Sono i classici viareggini che amano la loro città».

Tornando alla tesi: come si prospetta il futuro del Dessert Versilia e dei suoi produttori? «Sono stati fatti grossi investimenti per generare nuove risorse, sono cambiate le politiche commerciali e grazie ai social network la visibilità è aumentata a costo zero, tanto da suscitare l'interesse di un colosso come Sammontana che ha deciso di testarlo in alcune filiali. Non si può sapere con certezza se l'azienda riuscirà a sopravvivere o espandersi nel medio-lungo termine: di sicuro i proprietari stanno cercando d'intraprendere una svolta».

E, come scrive Giulia nelle conclusioni della tesi, «essa sarà efficace quanto più radicale sarà il cambiamento poiché solo così la leggenda dei tempi passati della Gelateria Versilia si trasformerà in vero e proprio mito attuale». Il mito, appunto, del Dessert Versilia.

COS'E' IL "DESSERT VERSILIA"

Da mezzo secolo è rimasto uguale, da mezzo secolo allieta i palati di quanti decidono di trascorrere l'estate a queste latitudini. Ma che cos’è il Dessert Versilia? È un dolce particolare, confezionato all'interno di un bicchierino che viene capovolto sul piatto: presenta un tassello di pandispagna, gelato alla panna, crema di zabaione e un po' di liquore. Fu ideato da Aurelio Angeli, lattaio di Massarosa che fondò la Gelateria Versilia nel 1956: usava il latte fresco rimasto invenduto per produrre gelati e creò il celebre dessert a metà degli anni Sessanta, quando un ristorante della zona gli commissionò un dolce speciale per il veglione di Capodanno.

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Oltre agli ingredienti e alle 7 varianti - cioccolato, rhum e tante altre - un'altra caratteristica del Dessert Versilia è la confezione: inizialmente era un bicchierino di carta paraffinata bianco decorato con l'immagine di una ragazza in bikini sul pattino in primo piano e la silhouette delle Alpi Apuane sullo sfondo, oggi invece il vasetto è di plastica e il disegno è multicolore e più vicino al gusto moderno. Rimane, però, la cartolina della Versilia con la fanciulla, il pattino, il mare e le montagne. Un mito che non ha mai avuto bisogno di stravolgimenti e che continua a essere richiestissimo nei bar e nei ristoranti.

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