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Allerte meteo e scuola, l’appello di una studentessa: «Prendere decisioni certe per garantire la sicurezza»

di Penelope Maria Pizzi (*)

	Il campanile di San Leonardo in Treponzio colpito da un fulmine il 17 novembre 2025
Il campanile di San Leonardo in Treponzio colpito da un fulmine il 17 novembre 2025

Una studentessa di Lucca racconta la sua esperienza e riflette sul tema della sicurezza negli istituti scolastici e nella mobilità in caso di forte maltempo

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Negli ultimi decenni il clima ha subìto numerose variazioni. Le conseguenze dell’inquinamento che ha cominciato ad incombere sulle condizioni del pianeta hanno creato moltissime variazioni al clima creando un buco nell’ozono che da diversi anni cerchiamo di combattere. A Lucca spesso usciamo con un ombrello in borsa anche se c’è il sole, poiché sappiamo che la pioggia è sempre dietro l’angolo, però negli ultimi anni il tempo è sempre più imprevedibile.

Il primo marzo 2018 Lucca si è tinta di bianco a seguito di un’abbondante nevicata. I mesi precedenti erano stati caratterizzati dalla presenza di precipitazioni costanti dal mese di ottobre fino a quello di aprile intervallati da qualche giorno di sole, mentre adesso il meteo cambia continuamente. Ormai non si capisce più se uscire con una maglia a maniche corte o con il maglione di lana e la sciarpa.

Stiamo sempre di più andando incontro a fenomeni temporaleschi importanti e i comuni si sono attivati con degli avvisi telefonici della protezione civile per allertare la cittadinanza sulla pericolosità del fenomeno in arrivo consigliando spostamenti solo in caso di estrema necessità. Questa cosa però negli ultimi tempi non sta andando di pari passo con la chiusura delle scuole. Nei giorni in cui le condizioni climatiche sono critiche se le scuole rimangono aperte gli studenti sono obbligati a presentarsi a scuola spostandosi in situazioni a volte estreme. Il 22 ottobre di quest’anno, le precipitazioni sono state cosi abbondanti che nei prati che circondano le mura di Lucca non c’era più erba ma solo acqua, una distesa profonda di acqua.

Il sindaco di Lucca invece di chiudere le scuole ha messo una storia su Instagram di Snoopy che "attende sulla riva del fiume", anche se la protezione civile aveva diramato un’allerta meteo e la percorrenza casa scuola e viceversa era in molti casi pericolosa, alla scuola Vallisneri (nella foto) alcuni studenti hanno rischiato di essere schiacciati dalla porta di ingresso a seguito di una forte ventata.

Il 17 novembre ha visto il campanile di San Leonardo in Treponzio colpito da un fulmine, attirato dal metallo della croce posta sopra alla struttura, la visibilità in quella zona in strada per raggiungere Lucca alle ore 7,30 era pari a zero ma la scuole erano aperte. Spostarsi con delle precipitazione di tale portata può causare incidenti, vedere la strada diventa complicato e i mezzi di trasporto potrebbero slittare per via dell’asfalto bagnato In un contesto in cui il clima cambia più velocemente delle nostre abitudini, ciò che non dovrebbe mai cambiare è la tutela della sicurezza dei cittadini, soprattutto dei più giovani. Le allerte meteo non possono essere ignorate, né lasciate a interpretazioni superficiali o a comunicazioni poco chiare. La scuola è un diritto fondamentale, ma dev’essere garantito senza mettere a rischio nessuno. Fino a quando le istituzioni non forniranno risposte chiare e un piano coerente tra allerte, mobilità e apertura degli edifici scolastici, rimarrà una domanda sospesa tra una pioggia e l’altra: la sicurezza degli studenti viene davvero messa al primo posto?

(*) Studentessa di 16 anni del liceo Vallisneri di Lucca

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