Economia
Chiesa profanata in Toscana, l’ombra della setta neonazista. Che cos’è l’Ordine dei Nove Angoli
Sono stati utilizzati oggetti sacri: rinvenute alcune tracce ematiche. Intanto oggi ci sarà la preghiera insieme al vescovo che effettuerà poi una benedizione
CAMAIORE. Un gruppo satanico neonazista dietro al rito profanatorio che si è svolto sabato scorso, 13 dicembre, nella chiesa dell’Angelo di Camaiore, in Versilia. È questo il sospetto principale legato all’inquietante atto sacrilego compiuto da ignoti nella chiesetta del centro storico camaiorese, chiusa da tempo per problemi strutturali al soffitto.
Le indagini
Secondo quanto si evince dalle prime indiscrezioni sulle indagini, a compiere il rito satanico – con oggetti sacri presenti nell’edificio utilizzati a scopi iniziatici e varie macchie di sangue rinvenute sull’altare – potrebbe essere stata una cellula legata all’Ordine dei Nove Angoli, un gruppo occulto satanico nato nel Regno Unito e che vanta ramificazioni a livello internazionale: tra i tanti Paesi in cui l’Ordine si sarebbe diffuso (dagli Stati Uniti all’Australia e al Sud Africa) spunterebbe anche l’Italia, dove sarebbero presenti – secondo gli esperti – vari piccoli gruppi autonomi sparsi nei vari territori in cui l’influenza dell’Ordine è presente.
Di cosa parliamo
Istituito negli anni Sessanta, è noto fin dagli anni Ottanta anche per la particolarità di aver unito al fanatismo le ideologie dei gruppi neonazisti. Per il momento – è bene ribadirlo – si tratta soltanto di un’ipotesi sulla quale la polizia di Stato, incaricata delle indagini sul caso, sta svolgendo tutti gli approfondimenti opportuni.
«Le forze dell’ordine – commenta l’arcivescovo di Lucca Paolo Giulietti – stanno svolgendo il loro lavoro e abbiamo piena fiducia nelle indagini: la parrocchia è in contatto con gli investigatori e sono stati loro stessi ad avanzare l’ipotesi di una profanazione attuata da questo gruppo satanista dell’Ordine dei Nove Angoli. Di sicuro la dinamica è riconducibile a questo tipo di rituali e da parte nostra l’attenzione è senz’altro alta».
La ricostruzione e l’arcivescovo
Si indaga senza tralasciare alcun dettaglio per fare chiarezza su quanto avvenuto nella chiesa dell’Angelo. Anche perché i particolari che emergono lasciano ben pochi dubbi sulla matrice del gesto: alcuni oggetti sacri sono stati utilizzati in modo improprio mentre sull’altare, dove sono stati ritrovati pezzi di un crocifisso spezzato e di un rosario rotto, sono state rinvenute diverse tracce di sangue. Non si sa al momento se di origine animale o umana: anche per chiarire questo aspetto sono in corso le analisi della Scientifica.
«L’altare che hanno utilizzato non era consacrato, sebbene la chiesa dell’Angelo sia a tutti gli effetti un luogo di culto – spiega Giulietti – ma il fatto che gli autori di questo gesto abbiano compiuto un rito vero e proprio, profanando in pieno giorno una chiesa, desta preoccupazione per la ramificazione che questo tipo di gruppi ha assunto sul territorio versiliese». «Non è un caso isolato – sottolinea l’arcivescovo –: ricordo che un anno fa furono rubate le ostie nella chiesa di Santa Maria Assunta nel quartiere Migliarina a Viareggio, e anche in quel caso il furto era connesso a questo genere di pratiche sataniche».
Riuscire a individuare i colpevoli di questo atto però non sarà facile: nessuno infatti si è accorto di niente. L’allarme è stato lanciato da alcuni fedeli i quali sabato sera hanno notato che il portone della chiesa era stato forzato, ed entrando, hanno fatto il macabro ritrovamento. Inoltre non sono presenti telecamere.
Il sindaco
«Triste e raccapricciante il fatto accaduto sabato nella nostra Chiesa dell'Angelo – commenta il sindaco di Camaiore Marcello Pierucci –: profanare una luogo di culto non è solo un atto grave per chi crede, ma anche un'offesa e una mancanza di rispetto verso una comunità. Ancora più deplorevole se si considera che si è consumato a pochi giorni dal Natale. Ringrazio le forze dell'ordine intervenute e rimango a disposizione della Parrocchia e dell'Arcidiocesi per qualsiasi necessità. Mi auguro che vengano individuati i responsabili di questo oltraggio alla collettività».
Intanto oggi, 17 dicembre, alle 17 alla chiesa della Collegiata la diocesi ha chiamato a raccolta i fedeli per un incontro di preghiera alla presenza del vescovo Paolo Giulietti. Nessun rito di nuova consacrazione, ma «dopo la preghiera – spiega il vescovo – andremo davanti alla chiesa dell’Angelo e lì effettueremo una benedizione».
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