La commerciante “resistente” rilancia e apre un’edicola-emporio nel piccolo borgo toscano
Chiara Filippi (49 anni) ha investito tutto su Comano, paesino di 700 abitanti in Lunigiana: «È faticoso, ma gratificante»
In un periodo in cui i negozi di paese chiudono uno dopo l’altro, a Comano (Massa) c’è chi ha scelto di andare in controtendenza. E di farlo raddoppiando il lavoro. Si tratta di Chiara Filippi, 49 anni, commerciante che dal 2003 ha un emporio in quel piccolo paese della Lunigiana. Lo scorso mese Filippi ha infatti inaugurato un nuovo emporio alimentare nel centro di Comano, andando a ripristinare così non solo un punto vendita, ma un servizio alla collettività che mancava da più di un anno e mezzo, causa la chiusura del precedente. E l’ha fatto «proprio perché altrimenti qui non ci sarebbe più stato».
Comano conta poco più di 700 abitanti, sparsi tra il borgo e le frazioni. Un territorio ampio, lontano dai servizi essenziali. Il fatto è che in paese, eccetto l’emporio di Filippi, resta solo un panificio. Il primo negozio di commestibili si trova infatti a Licciana Nardi, a 10 chilometri più a valle. Per un supermercato vero e proprio invece bisogna arrivare fino ad Aulla; 20 chilometri di strada, non sempre agevole, soprattutto per gli anziani o per chi non è automunito. Da qui nasce l’idea di Filippi. Riaprire non solo un’attività economica, ma un presidio a servizio di Comano, come lei stessa sottolinea.
«È un servizio importante soprattutto per gli anziani. Io in paese ci sono nata e cresciuta, vivo ancora qua e conosco le necessità. Molte persone non sono automunite, i primi punti vendita di generi alimentari sono a Licciana Nardi o ad Aulla». La sua prima attività è nata oltre vent’anni fa. «La mia è un’edicola-emporio con cartoleria, detersivi, abbigliamento, argenteria e oggettistica. Il mio negozio era rimasto l’unico, oltre al panificio. Poi aveva chiuso l’emporio alimentare, così da prima ho deciso di aggiungere prodotti in scatola, e poi di aggiungere un punto alimentare con la gastronomia».
Un rilancio vero e proprio, concretizzato il 25 ottobre scorso con l’apertura di “Lo Scrigno”, il nuovo punto vendita ricavato nei locali dell’ex negozio e ristrutturato completamente. «Abbiamo preso il fondo, lo abbiamo rimesso a nuovo e da lì siamo ripartiti». La domanda sorge spontanea: chi gliel’ha fatto fare? «Me lo chiedono in tanti – sorride –. Di fatto ho raddoppiato il lavoro e sono da sola, non ho dipendenti. Oltre a gestire l’edicola ora ho anche questo servizio in più, che è un lavorone. Ma è gratificante – precisa – faccio ciò che mi piace, e so quanto serva a Comano». Una scelta «di resilienza», come la definisce lei, «personale ma anche a servizio del paese». Perché tenere aperto un negozio in montagna, spiega, richiede sacrifici quotidiani: «Per mantenere l’equilibrio c’è da sgomitare. Le spese ci sono, le tasse pure. Non è un’attività semplice, c’è tanto da faticare». Tuttavia, la sua non è stata solo una scelta economica e imprenditoriale: «Questo è il paese dove sono nata e cresciuta. Ci sono tante difficoltà nei piccoli centri, ma si va avanti. L’ho presa come una sfida».
