Carovita in Toscana, la madre con quattro figli: «Felici, ma non ricordo l’ultima cena al ristorante...»
La storia di Valentina, insegnante: «Ecco come tiriamo avanti: siamo una famiglia serena e felice»
PISA. «La nostra è una scelta di sobrietà e siamo una famiglia serena e felice, però non siamo ciechi». Sorride Valentina Ranalli, pisana, insegnante, 52 anni, sposata con Andrea Bernardini, giornalista, quattro anni in più, genitori di quattro figli: Rachele (25), le gemelle Irene e Miriam (21) e Daniele (15).
A cosa si riferisce?
«Che gli stipendi siano bassi e i timidi aumenti legati ai rinnovi contrattuali insufficienti a compensare l’aumento dei prezzi, lo percepiamo in modo nitido. Soprattutto per le famiglie separate, è davvero molto dura. Poi pure noi facciamo la spesa e ci rendiamo conto che i prezzi sono aumentati».
Che cosa intende quando parla di “scelte di sobrietà”?
«Come famiglia abbiamo scelto di condividere una gerarchia di valori in cui ci riconosciamo. Mettiamo al primo posto il fatto di star bene, emotivamente e anche nelle relazioni familiari. Spendiamo pochissimo nei vestiti».
Come fate?
«Al mercato ci sono i banchi con i vestiti usati. E frequentiamo gli swap party, spazi e momenti in cui le famiglie si scambiano ciò che, per loro, è diventato superfluo: vestiti, ma anche libri o accessori per bambini, tipo passeggini e carrozzine. Li promuovono realtà come Legambiente, Movimento francescano o Bilanci di giustizia. Poi c’è Irene».
Sua figlia?
«Sì, una delle gemelle. Fa la maglia ed è bravissima: molti dei vestiti che indossano le ragazze sono sue produzioni».
A proposito, per molte famiglie anche gli studi universitari dei figli diventano un peso difficile da sostenere. Voi, con quattro, come fate?
«In questo siamo stati fortunati: Irene e Miriam hanno una media attorno al trenta e, quindi, hanno sempre ottenuto la borsa di studio. Inoltre tutti e quattro hanno un forte desiderio di autonomia. Rachele, la più grande, ad esempio, studia design a Prato: è fuori corso, ma ha messo in piedi un negozio on line, che si chiama “Tartitarta”, dove vende magliette ma anche agende e altri oggetti da lei prodotti. E così riesce a mantenersi. Daniele, invece, è ancora piccolo ma si sta attrezzando: è molto bravo a sostituire e riparare gli schermi dei cellulari».
In vacanza andate?
«Abbiamo scelto di non rinunciarvi perché è un momento di rigenerazione familiare: affittiamo appartamenti e cuciniamo tutto fra noi. Lo sa che potrei scrivere una guida sui supermercati europei? Anche qui, comunque, non andiamo a cena fuori: non so nemmeno dirle quando è stata l’ultima volta. Ma questo non ci pesa. Il cinema, invece, un po’di più».
Non ci andate?
«Raramente. È un lusso. Domenica, però, è l’onomastico di Andrea e ci torniamo, tutti insieme. Ma è un’occasione speciale».
Vi muovete in auto?
«La stupirò, ne abbiamo addirittura due. Una è da sette posti, perché per muoverci tutti insieme ne abbiamo bisogno, e stiamo continuando a pagarla. La seconda, invece, ce l’hanno regalata: era vecchia e la proprietaria, che non la poteva più guidare, avrebbe dovuto rottamarla. Ma funzionava ancora bene. Così l’abbiamo presa noi e abbiamo regalato l’auto che avevamo a una famiglia che ne aveva bisogno».
