Arezzo, bambino morto all’asilo: il cappuccio impigliato al ramo poi la tragedia – Il risultato dell’autopsia
L’esame effettuato dal professor Mario Gabbrielli avrebbe escluso qualsiasi patologia preesistente: il decesso avvenuto per asfissia. Le persone indagate sono cinque: l’accusa è omicidio colposo
AREZZO. Un cappuccio impigliato a un ramo e il gioco si è trasformato in tragedia: così avrebbe perso la vita il piccolo Leonardo Ricci, 2 anni e mezzo, nel giardino dell'asilo “Ambarabà Ciccì Coccò” di Soci, frazione nel comune di Bibbiena, in provincia di Arezzo.
Il risultato dell’autopsia
L'autopsia, eseguita all'ospedale di Siena dal professor Mario Gabbrielli, avrebbe escluso qualsiasi patologia preesistente, confermando che il decesso sarebbe avvenuto per asfissia meccanica, con possibili contributi da blocco circolatorio e shock neurologico. La tragedia risale a mercoledì 12 novembre, quando il bambino, mentre giocava nel boschetto dell'asilo, è rimasto agganciato al ramo con il cappuccio del giubbotto. Nonostante l'intervento immediato del personale presente, per Leo non c'è stato nulla da fare.
Indagine per omicidio colposo
L'inchiesta della Procura di Arezzo, coordinata dal pubblico ministero Angela Masiello e dalla procuratrice Gianfederica Dito, procede per omicidio colposo e vede indagate tre educatrici, un'assistente e la coordinatrice della struttura, mentre la maestra presente quel giorno che ha dato l'allarme non risulta coinvolta. Il sopralluogo condotto dai magitrati e la relazione autoptica del professor Gabbrielli chiariranno i tempi trascorsi dall'incidente e se ci fossero margini per un intervento salvavita, come è stato spiegato all'Adnkronos.
La raccolta fondi
Intanto la comunità di Soci si prepara a dare l'ultimo saluto al piccolo: giovedì 20 novembre, alle ore 15, alla Pieve di Romena, in Casentino, sarà celebrato il funerale, richiesto dalla famiglia in forma silenziosa e raccolta, con amici e vicini stretti nel dolore. In memoria di Leo, i genitori hanno aperto una raccolta fondi destinata a progetti a favore dei bambini del Casentino, cercando di trasformare il dolore in un gesto di speranza per altri piccoli.
