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Giani-bis, il nodo delle deleghe di Nardini. Lenzi quotato per prendere Lavoro e Istruzione

di Giancarlo Fioretti

	Eugenio Giani
Eugenio Giani

lla fedelissima di Schlein l’ipotesi delle materie di Ciuoffo, dubbi della segreteria Pd

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Ultime ore di passione per Eugenio Giani, che in queste ore sta cercando di mettere al posto giusto gli ultimi tasselli del mosaico della sua nuova giunta regionale. A ridurne le ore di sonno al minimo sindacale sono essenzialmente le deleghe da attribuire ad Alessandra Nardini, con la quale il feeeling sembra ridotto ai minimi termini.

La sua riconferma nel novero degli assessori sembra infatti per Giani più un’imposizione subita dall’alto che una scelta fatta con consapevolezza e le 14.528 preferenze rastrellate nel collego di Pisa non sembrano sufficienti per consegnarle la delega dell’Istruzione. Nelle intenzioni di Giani il raggio d’azione di Alessandra Nardini non dovrebbe estendersi oltre l’assessorato alle infrastrutture digitali, con l’aggiunta di altre deleghe che erano nelle mani di Stefano Ciuoffo.

A “scipparle” la delega più ambita potrebbe essere il neo assessore Alberto Lenzi, che nel Giani 2. 0 rappresenterà l’Alleanza Verdi Sinistra. All’esponente di Europa Verde, che rinuncerà al mandato di sindaco di Fauglia proprio per approdare nella giunta regionale, dovrebbe toccare anche la delega al Lavoro. Qua potrebbe essere coadiuvato per la risoluzione delle crisi aziendali da Lorenzo Falchi, popolarissimo sindaco di Sesto Fiorentino eletto in Avs in quota Sinistra italiana. L’assegnazione di incarichi così di peso ad Alberto Lenzi può essere letta in controluce come un riconoscimento al ruolo essenziale avuto da Avs nella vittoria del centrosinistra in Toscana.

Con l’attribuzione di queste deleghe importanti, Giani ha poi disinnescato sul nascere l’eventuale situazione esplosiva che si sarebbe verificata qualora all’assessore ecologista fosse toccata l’agricoltura. Tutte le associazioni di categoria del mondo agricolo avevano storto il naso di fronte a un’ipotesi del genere, arrivando a chiedere a gran voce la riconferma di Stefania Saccardi, di Casa Riformista, che invece si è dovuta accontentare della presidenza dell’assemblea regionale. A tenere le redini del mondo agricolo in Regione sarà invece probabilmente il grossetano Leonardo Marras. Marras sommerà la delega all’Agricotura a quella dello Sviluppo economico.

Leonardo Marras, indicato da più parti come il prossimo candidato del centrosinistra come sindaco di Grosseto nel 2027, viene infatti visto come il profilo adatto per non far scorporare la Caccia dall’Agricoltura, come del resto desiderano le associazioni venatorie. «Oltre sessantamila cacciatori della Regione – afferma il presidente di Federcaccia-Unione cacciatori toscani Marco Salvadori – attendono l’approvazione del piano di indirizzo venatorio, peraltro già adottato dalla giunta precedente. Noi ci aspettiamo non solo continuità nella politica regionale ma anche che la materia della caccia non venga scorporata dall’agricoltura» .

Certo infine dell’approdo all’Ambiente l’esponente del Movimento Cinque stelle David Barontini mentre la riformista Cristina Manetti dovrà dividersi fra l’assessorato alla Cultura e quello al Turismo, a cui aggiungerà anche i Rapporti con le Università. Se poi l’astro nascente al femminile della politica toscana Mia Bintou Diop dovrà farsi le ossa con le deleghe alla Pace, alla cooperazione internazionale e alla Legalità rivestendo al contempo il delicato incarico di vicepresidente della Regione, il presidente Giani terrà infine per sé il Bilancio ma anche la Geotermia e l’Acqua.
 

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