Toscana, verso la nuova giunta: Livorno senza assessore, la pisana Nardini in risalita
L’ingresso del Cinque Stelle fiorentino escluderebbe la pisana Irene Galletti
Gli appelli, i documenti del Pd locale e perfino le lettere aperte dei sindaci sono rimasti inascoltati. Tutti quanti. E per Livorno l’assessore regionale (che mancava già nell’ultima legislatura) è destinato a rimanere un sogno anche per i prossimi cinque anni. Forse la città costiera avrà un consigliere delegato, ma dovrà farselo bastare. Perché nello scacchiere degli equilibri (delicatissimi e faticosissimi) che stanno portando alla composizione della giunta Giani bis non ci sarà spazio per un esponente livornese seduto sugli scranni più importanti del Consiglio regionale.
Ma se Livorno resterà a bocca asciutta, con ogni probabilità sarà l’ingresso in giunta dell’esponente fiorentino dei Cinque Stelle, Luca Rossi Romanelli, a consentire al governatore Eugenio Giani di ritagliare un posto anche per la pisana Alessandra Nardini (Pd) , finora data ai margini del toto assessori. E a sbloccare la situazione, sembra sia stato proprio il passo di lato dell’altra pisana, la pentastellata Irene Galletti, per giorni data per sicura all’assessorato all’Ambiente.
Ma è solo questione di tempo: tra domani e lunedì prossimo Giani paleserà la sua nuova giunta, ma intanto ieri il governatore è arrivato a Livorno per presenziare alla cerimonia di attribuzione del nome alla nuova nave del Gruppo Fratelli Neri e, al termine, si è concesso alle domande dei giornalisti.
“Presidente, nella sua nuova giunta ci sarà un assessore espressione di questa città?”, è la prima domanda che gli viene rivolta. «Se io dovessi formare la giunta attraverso la rappresentanza delle province della Toscana, avendo io i posti che ho, è evidente che farei un errore perché ne rappresenterei soltanto una parte e lascerei scontenti tutti gli altri – risponde il presidente –. Quindi io dovrò comporla (la giunta, ndr), più che attraverso una visione di rappresentanza territoriale, sulla base delle capacità, le competenze e la dedizione al territorio. Tutti i componenti della nuova giunta dovranno fare come me: essere presenti 24 ore su 24 su tutti i territori della Toscana se si usa questo metodo». I giornalisti incalzano, ma Giani taglia corto: «Non stiamo a fare del campanilismo, la Toscana è una».
C’è da giurarci: i mugugni tra le file dei dem livornesi (che già hanno fatto sentire la loro voce) non mancheranno. Ma un fatto è certo: per plasmare la sua giunta, il governatore deve tenere conto di diversi fattori che vanno dalle competenze personali all’appartenenza partitica e territoriale. Sollecitato soprattutto dalla segretaria del Pd Elly Schlein che, in più di un’occasione, ha spezzato una lancia a favore di Nardini, Giani finora aveva forti difficoltà a trovarle uno spazio nell’organo esecutivo della Regione, vista la presenza di un’altra donna, anche lei espressione del territorio pisano. Ma ora il passo di lato di Irene Galletti imprime una forte accelerazione alla composizione della squadra di governo che, a quanto pare, potrebbe essere annunciata in via informale anche nella giornata di domani, dunque un giorno prima della prima convocazione del consiglio regionale.
Luca Rossi Romanelli riceve così su un vassoio d’argento – postogli proprio da Galletti – l’opportunità di diventare assessore: lui, storico esponente del Movimento Cinque Stelle fiorentino, è stato eletto in questa tornata elettorale per la prima volta in consiglio regionale con 803 voti di preferenza e sarà quindi il primo esponente politico pentastellato a entrare nella stanza dei bottoni del governo regionale toscano. Laureato in ingegneria meccanica, Rossi Romanelli lavora da oltre 20 anni in una grande industria farmaceutica. Da sempre appassionato di sport subacquei, potrebbe essere per Giani un tassello di vitale importanza visto che le sue competenze sono tali da consentirgli di occuparsi di svariate tematiche, che spaziano dall’ambiente alla transizione ecologica.
La sua nomina ad assessore regionale consentirà poi l’ingresso in consiglio all’avvocato civilista fiorentino Lorenzo Masi, da sempre con il Movimento Cinque Stelle, vicepresidente vicario del centro servizi volontariato Toscana e figura apicale dell’Aics, l’Associazione italiana cultura e sport, primo dei non eletti nel collegio di Firenze 1 con 684 preferenze. Il suo approdo in assemblea costituisce una delle sorprese più grandi della XII legislatura del consiglio regionale della Toscana la cui prima seduta si terrà lunedì prossimo con inizio alle 15, nella sala consiliare del palazzo del Pegaso. All’ordine del giorno, l’elezione del nuovo presidente dell’assemblea legislativa e dei membri dell’Ufficio di presidenza, vale a dire due vice presidenti, due segretari questori e due segretari. Per ricoprire l’incarico di presidente del consiglio regionale, circola da giorni il nome dell’ex assessora all’Agricoltura Stefania Saccardi, la cui elezione darebbe a Casa Riformista un incarico di grande prestigio.
La prima seduta della nuova assemblea sarà presieduta dall’esponente senese di Fratelli d’Italia, Enrico Tucci, in quanto consigliere anziano. Una volta stabilito chi guiderà i lavori del consiglio in via definitiva, ci sarà l’illustrazione del programma da parte del riconfermato presidente, che presenterà contestualmente anche la composizione della nuova giunta regionale. Per conoscere gli incarichi dei vari assessori, però, dovremo comunque attendere la prima seduta della giunta che si terrà il giorno successivo.
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