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Loriano Bagnoli e i gelati Sammontana: la grande idea del 1955 e l'intuizione della svolta

di Giuseppe Boi

	Loriamo Bagnoli e il primo Barattolino
Loriamo Bagnoli e il primo Barattolino

Una storia lunga più di 75 anni fatta di imprenditoria, di innovazione e di successi. Ma c’è un preciso momento dove l’azienda empolese decolla (e non è solo col Barattolino)

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EMPOLI. Una delle sue peculiarità era la riservatezza. E in maniera discreta se ne è andato. Ieri, all’età di 86 anni, è morto Loriano Bagnoli, presidente onorario e fondatore, con i fratelli Renzo e Sergio, della Sammontana. O meglio di quella che era la gelateria del padre Romeo, trasformata nel colosso italiano dei gelati e non solo. Una storia lunga più di 75 anni fatta di imprenditoria, di innovazione e di successi in un intreccio di destini tra la famiglia e il territorio, Empoli e l’Empolese-Valdesa in particolare, più in generale la Toscana e il Paese per un’azienda diventata un’eccellenza italiana nel settore.

Una vicenda tanto economico-industriale quanto sociale di cui Loriano Bagnoli è stato uno dei principali protagonisti per i tanti anni passati al timone principale dell’azienda dolciaria.

«Nato nel 1939, Loriano è stato, con i fratelli Renzo e Sergio, artefice dello sviluppo di Sammontana trasformandola da piccola bottega di gelato fondata nel 1946 ad azienda capace di competere sul mercato nazionale del gelato industriale, scegliendo sempre la strada dell’attenzione alla qualità e dell’italiana artigianalità della bottega da cui originava – sottolinea una nota di Sammontana –. Loriano per molti anni ha guidato l’azienda con lo sguardo sempre rivolto al futuro e alla ricerca costante dello sviluppo. Insieme ai fratelli prima e nel suo ruolo di unica guida poi, ha operato perché l’azienda potesse nel tempo crescere ed essere tramandata alle future generazioni trasmettendo quei valori e principi che ancora oggi saldamente la rappresentano».

Gli stessi del bar-latteria di Romeo Bagnoli. Un’attività artigianale che prendeva il nome dalla “Fattoria Sammontana” da cui veniva acquistato il latte, diventata un’industria dei gelati grazie ai macchinari usati dall’esercito Usa recuperati in un deposito nel dopoguerra. La svolta arriva nel 1955 quando l’allora gelateria Sammontana – che effettuava consegne a domicilio eseguite dallo stesso Loriano e dai suoi fratelli in bicicletta – comincia a usare un contenitore cilindrico in metallo da sei litri per vendere a terzi i propri gelati.

Con l’antesignano dell’attuale Barattolino comincia un successo di mercato che porta, tre anni dopo, all’apertura dello stabilimento industriale di Empoli che è ancora oggi il cuore dell’impresa. La crescita è esponenziale e all’inizio degli anni Settanta, oltre all’innovazione del prodotto – ad esempio il cilindro in metallo è sostituito dalle vaschette in cartone che caratterizzano l’attuale Barattolino che debutta nel 1971 – arriva l’intuizione di dare in comodato ai rivenditori i banchi frigoriferi.

Il gelato empolese entra così nei negozi, nei bar, nelle gelaterie e nelle case dello Stivale accompagnato dallo slogan: “Sammontana-Gelati all’italiana”. È il via a una dimensione nazionale che porta all’acquisto da Barilla di GranMilano e dei marchi Sanson, Mongelo, Tre Marie (poi ceduto a Galbusera) e quindi, con l’accordo del febbraio 2024 con Investindustrial, di Bindi-Forno d’Asolo.

Una scalata guidata da Loriano Bagnoli che ieri è stato ricordato con cordoglio da tanti. «Perdiamo un grande imprenditore toscano», le parole del presidente della Regione Eugenio Giani. «Un protagonista assoluto dello sviluppo economico», ha aggiunto il senatore Pd Dario Parrini. «Con lui se va non solo un grande collega, ma un uomo d’impresa dotato di una straordinaria vivacità e visione», ha chiosato Maurizio Bigazzi, il presidente di Confindustria Toscana Centro e Costa e di Confindustria Toscana. E quindi i lavoratori e i sindacati: «Con lui tante battaglie, ma anche l’amore per un’azienda e il lavoro», ha concluso Rossano Rossi, segretario generale della Cgil Toscana.

 

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