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Elezioni regionali in Toscana: tra crocette, voto disgiunto e preferenze ecco le regole del voto

di Francesca Ferri

	In Toscana si vota per le Regionali
In Toscana si vota per le Regionali

Oltre a scegliere il presidente toscano, gli elettori devono anche indicare i consiglieri regionali

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In Toscana si vota per le elezioni regionali. Poco più di 3 milioni di toscane e di toscani sono chiamati a eleggere il nuovo consiglio regionale e il nuovo, o la nuova, presidente della Regione Toscana. Si vota domani, domenica 12 ottobre, dalle 7 alle 23 e dopodomani, lunedì 13 ottobre, dalle 7 alle 15. Due giorni come nel 2010 e nel 2020, uno in più rispetto al 2015. Lo scrutinio si svolgerà nel pomeriggio del lunedì e nella serata si avrà il nome di chi governerà la Regione nei prossimi cinque anni.

I candidati presidente

Tre i candidati: Antonella Bundu, per Toscana Rossa; Eugenio Giani, per la coalizione di centrosinistra formata da lista Giani Presidente - Casa Riformista, Alleanza Verdi Sinistra, Movimento 5 Stelle, Partito democratico; Alessandro Tomasi per la coalizione di centrodestra formata da Noi Moderati - Civici per Tomasi, È Ora - Civica per Tomasi, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega.

I documenti per votare

Per votare occorre avere con sé la tessera elettorale e un documento valido. Attenzione. Se avete smarrito la tessera elettorale, potete chiedere un duplicato in Comune, all’ufficio elettorale. Gli uffici elettorali di ciascun Comune saranno aperti anche domenica proprio per venire incontro ai cittadini. Quanto al documento di identità, controllate che non sia scaduto.

Come si vota

La scheda è una sola, di colore arancione, ma i voti sono due: uno per il presidente, l’altro per una delle liste in appoggio. Il voto alle liste serve per comporre il consiglio regionale, formato da 40 consiglieri. Si può però votare anche solo per uno dei candidati presidente. Oppure si può votare solo per una lista. In questo caso il voto si intende espresso anche a favore del candidato presidente ad essa collegato. Infine si può esprimere un voto disgiunto, ossia votare per un candidato presidente e per una lista ad esso non collegata, cioè la lista di un altro candidato, una possibilità già prevista dal 2010. Sulla scheda i simboli sono incolonnati sulla sinistra e, a fianco, è indicato il candidato presidente collegato. Accanto ad ogni simbolo si trova l’elenco dei candidati consiglieri della circoscrizione; accanto a ogni nome c’è una casella da contrassegnare per indicare la preferenza.

Eventuale ballottaggio

Se nessuno dei candidati presidente raggiuge il 40% più uno dei voti al primo turno, il 2 e 3 novembre si dovrà tornare alle urne per il ballottaggio. I candidati al consiglio I nomi dei candidati consiglieri, come l’ordine delle liste, variano da circoscrizione a circoscrizione. Non era obbligatorio neppure presentarsi in tutte: a ciascuna lista per essere ammessa bastavano nove candidati. In questa tornata elettorale tutte le liste sono comunque presenti in ogni circoscrizione. Gli elettori hanno la possibilità di votare per uno o due candidati consiglieri di una stessa lista; basterà spuntare la casella accanto al nome. Se un elettore vuole esprimere due preferenze, una dovrà andare a un candidato uomo e l’altra a una candidata donna, o viceversa, tutti e due della stessa lista. Se non si rispetta l’alternanza di genere, la seconda preferenza in ordine di lista sarà annullata. Con oltre tre nomi indicati, tutti i voti di preferenza saranno annullati. In questa tornata elettorale ci sono poi anche due listini regionali bloccati, uno del Pd, con tre candidati consiglieri, e uno della Lega, con un candidato consigliere. In caso di listino regionale bloccato, se la lista raccoglie un numero sufficiente di voti per entrare in Consiglio regionale, i candidati del listino bloccato saranno i primi ad essere eletti. I loro nomi non sono riportati sulla scheda, ma figurano nei manifesti delle elezioni. Sulla scheda, in presenza di listino bloccato, sotto il simbolo è riportata la dicitura “lista regionale presente”. In ogni caso, una volta eletti, i consiglieri eventualmente nominati assessori dovranno dimettersi e saranno sostituiti dai primi non eletti. 

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