Dal Firenze Rocks al Lucca Summer, i due studi che rivelano il peso economico dei grandi festival in Toscana: prezzi (e polemiche)
Chi ha voglia di vedere i propri beniamini da oggi alla fine di luglio ha l’imbarazzo della scelta e può decidere se optare per le città d’arte o per la costa
Dopo il super antipasto da 130mila persone in due serate con Vasco Rossi, ieri sera, 15 giugno, alla Visarno Arena si è chiuso il Firenze Rocks, aprendo col botto la stagione più calda della musica dal vivo in Toscana. Chi ha voglia di vedere i propri beniamini da oggi alla fine di luglio ha l’imbarazzo della scelta e può decidere se optare per le città d’arte o per la costa, con la Versilia tornata protagonista dopo i fasti della Bussola Domani. Un business, quello della musica dal vivo, che da anni ha “sostituito” le vendite degli album e che contribuisce a mantenere in vita la filiera dell’industria musicale. Il mondo dei dischi resiste chiedendo aiuto alla rinascita del vinile, ma con un fatturato drasticamente ridimensionato e i negozi più attivi che si trasformano in veri poli culturali.
I grandi festival
L’offerta dal vivo in Toscana è importante, probabilmente tra le più sostanziose e varie in Italia e gira attorno a quattro festival principali, ma è costellata da una miriade di appuntamenti più piccoli per dimensione e budget. Il Firenze Rocks alla fine dell’edizione porterà più di 100mila persone alle Cascine per tre serate all’insegna del rock muscolare, con Guns’n Roses , Korn e Public Enemy e ieri sera i Green Day e il prossimo fine settimana l’attenzione si sposta verso Lido di Camaiore per “La Prima Estate”, che si sviluppa su due weekend (20, 21 e 22 giugno e poi 27, 28 e 29 giugno) con un taglio più contemporaneo, che va dall’elettronica al post rock con influenze black e dance: si va dai Mogwai agli Air a St. Vincent, dagli Spiritualized ai Tv on the radio passando per Grace Jones e la serata dedicata a Lucio Corsi.
Luglio sarà il mese del Lucca Summer Festival e del Pistoia Blues, con il primo spalmato su 19 serate (di cui una alle mura con Jennifer Lopez e le altre in piazza Napoleone) con l’apertura di Antonello Venditti il 28 giugno. A Pistoia si suonerà dal 3 al 15 luglio per otto appuntamenti con declinazioni varie che conservano la radice blues ma che spaziano tra rap (Nayt), cantautorato pop (Francesco Gabbani) e rock (Queens of the Stone Age).
Conti e indotto
Dopo lo stop imposto dal Covid, la macchina dei concerti si è rimessa in moto nel 2022 e ha visto nel 2023 una crescita del 33%, che ha portato il giro d’affari a sfiorare il miliardo di euro e a produrre un indotto nazionale stimato intorno ai 4,5 miliardi. In Toscana i dati più freschi sono quelli che arrivano da due analisi affidate all’Università di Pisa e che riguardano “La Prima Estate” e il “Lucca Summer Festival”. Per la kermesse in Versilia ci sono dati interessanti: l’indotto, che era di circa 1,7 milioni nella prima edizione del 2022, nel 2024 è salito a oltre 7 milioni e mezzo, con una spesa pro-capite di 300 euro. Questo perché circa la metà degli spettatori non sono toscani e il 40% decide di prolungare la permanenza, con un 13% che visita anche altre parti della regione.
A Lucca i numeri sono diversi: la manifestazione nel 2024 ha toccato i 220mila spettatori, generando un indotto sul territorio calcolato in 60 milioni di euro con il 35% del pubblico che decide di dormire a Lucca e provincia. Come per il Lucca Comics, inoltre, il festival è un veicolo pubblicitario per la città, con turisti che arrivano per la prima volta grazie a un concerto e poi tornano.
Bene e male
Tutto perfetto? Non proprio. Alcune criticità ci sono, la prima è il costo dei biglietti, che negli ultimi anni è esploso (e non solo in Italia). “Colpa” soprattutto dei grandi eventi, quelli che attirano un pubblico da stadio e che si prendono una fetta considerevole della torta. Questo produce almeno due effetti negativi: da un lato spinge in alto il prezzo dei tagliandi, dall’altro rischia di “schiacciare” le realtà medie e piccole, che fanno i conti con una macchina sempre più costosa e difficile da gestire. Per alcuni show interviene anche il “dynamic pricing”, cioè il prezzo che varia a seconda della domanda in un determinato momento. È successo ad esempio per la reunion degli Oasis, che ha scatenato un’immediata corsa all’acquisto con i fan che vedevano aumentare il prezzo nel tempo di attesa in coda virtuale per posti che andavano dagli 80 ai 600 euro in Italia, ma che sui siti di secondary ticketing (bagarini virtuali) in Europa sono arrivati a 7mila euro.Cifre che tagliano fuori una vasta parte del pubblico che non solo non può spendere 600 euro per un biglietto, ma fatica a spenderne 80 o 100, oppure 300 per dormire e mangiare fuori.
Alternative
Significa che la musica dal vivo, compreso il rock, è diventata una faccenda per ricchi? Non è detto, perché le occasioni per godere di buoni spettacoli in ambienti ospitali, senza troppa folla e a prezzi abbordabili non mancano. Impossibile fare un quadro completo, ma detto che La Prima Estate aveva offerto un abbonamento “anticipato” per tre serate a 100 euro che ora costa 130 euro più prevendita per una dozzina di artisti e molte ore di musica, tra i tanti altri si può citare il festival Musicastrada, che si sparge per la provincia di Pisa proponendo un cartellone di qualità (Marco Castello, Joan Thiele, Dardust e La Rappresentante di lista) . Sempre per restare a Pisa ci sono i concerti al Giardino Scotto, che oltre al programma del Jazz Rebirth dal 7 al 30 luglio propone anche i King Hannah il 2 luglio e gli Arab Strap il 29 luglio. Se poi si cerca una location di grande fascino e un’atmosfera unica si può andare a Peccioli per il festival “Le canzoni” organizzato da Il Post, che porta nell’anfiteatro Fonte Mazzola il 4 luglio i Waterboys e il 5 luglio Vasco Brondi. Scenari spettacolari anche al Festival delle Colline, in provincia di Prato, con Joseph Arthur a alla chiesa di Santa Caterina in Pilli a Poggio a Caiano l’11 luglio e i Loverman sulla Rocca di Carmignano il 18 luglio con alle spalle un panorama mozzafiato. Per finire con il Teatro delle Rocce a Gavorrano.