Toscana-Israele, cosa succede se passa la mozione che chiede l’interruzione dei rapporti
Il documento presentato dal Pd chiede alla Giunta di interrompere le relazioni istituzionali
Un congelamento di ogni relazione istituzionale col governo Netanyahu, compresi i suoi rappresentanti istituzionali a tutti i livelli, se non per chiedere la fine dell'azione militare nella Striscia. È questa la richiesta contenuta nella mozione che il Pd si prepara a depositare in Consiglio Regionale, in Toscana.
Cosa chiede il documento
Nello specifico il dispositivo dell'atto intende chiedere alla Giunta regionale "di interrompere ogni forma di relazione istituzionale con i rappresentanti del governo israeliano e con gli enti e le strutture ad esso direttamente riconducibili che non siano apertamente e dichiaratamente motivati dalla volontà di porre fine al massacro in corso, fino a che il rispetto del diritto internazionale non venga ripristinato".
La condanna per il massacro di Gaza e i rapporti commerciali
Il testo si muove d'altra parte "in coerenza con i principi affermati" nei recenti atti approvati dal Consiglio regionale sulla guerra in corso a Gaza e in conseguenza "alla gravità delle azioni poste in essere da Israele", specificano gli esponenti del partito di maggioranza. Al tempo stesso, si apprende sempre dal Pd, l'atto di indirizzo sollecita il governo affinché "si esprima in tutti i contesti istituzionali condannando inequivocabilmente l'operato del governo Netanyahu e si attivi, conseguentemente, anche adottando iniziative volte a sospendere i rapporti di natura economico-commerciale in essere".
I firmatari della mozione
La mozione è firmata dal capogruppo del Pd in Consiglio regionale della Toscana, Vincenzo Ceccarelli, e dai consiglieri regionali dem Enrico Sostegni e Andrea Vannucci e che verrà portata al vaglio dell'assemblea legislativa toscana."La nostra posizione su quanto avviene a Gaza - ricordano Ceccarelli, Sostegni e Vannucci - è nota ed è diventata quella del Consiglio regionale che ha votato recentemente a larghissima maggioranza e senza nessun contrario una nostra proposta. Una mozione che impegna la Giunta regionale a sollecitare il Governo italiano a farsi promotore, in tutte le sedi internazionali, delle seguenti priorità: il rispetto immediato del cessate il fuoco e l'interruzione delle operazioni militari; la liberazione senza condizioni degli ostaggi israeliani detenuti da Hamas; la fine delle violenze nei territori palestinesi occupati; la garanzia di accesso rapido, sicuro e continuativo agli aiuti umanitari; il riconoscimento dello Stato di Palestina nel quadro della soluzione 'due popoli, due Stati'".
Mazzeo: «Non è un qualcosa contro Israele ma contro governo Netanyahu»
Il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo precisa che non si tratta di qualcosa contro Israele, ma contro la violenza di questo governo Netanyahu è giusto interrompere ogni tipo di attività. Ci sarà una discussione, è stata presentata una mozione dalla collega del M5S Irene Galletti. Vedremo nella conferenza dei capigruppo quando calendarizzarla, ogni gruppo politico potrà anticipare una proposta. Nel prossimo Consiglio ne discuteremo». «Il boicottaggio d'Israele? Non sono assolutamente contrario. La sede per deciderlo è il Consiglio regionale, perché è lì che si può approvare un atto di questo genere. Guardiamo quale. Ritengo che verso il governo Netanyahu tutte le azioni possibili di sospensione di ogni rapporto, di presa di posizione forte sono necessarie. Diverso è se si generalizza e si va verso tutto il popolo d'Israele». È quanto dichiara, a margine di un'iniziativa in Regione, il governatore della Toscana, Eugenio Giani.