Papa Leone XIV, omaggio a Maria e Bergoglio: doppia sorpresa di Prevost
Nel primo giorno del suo nuovo ministero, scelte due tappe simboliche: la basilica di Genazzano e la chiesa di Santa Maria Maggiore, dove è sepolto Francesco
Prima l’omaggio a Maria nella basilica di Genazzano, la “Loreto del Lazio”, poi quello sulla tomba di Francesco nella chiesa di Santa Maria Maggiore. È stata la giornata dei fuori programma quella di Leone XIV tra bagni di folla, saluti e parole che stanno cominciando a delineare la personalità del nuovo Papa. Ma soprattutto sono state due visite simboliche che per molti sono le fondamenta su cui si baserà il pontificato di Prevost: l’ordine agostiniano di cui fa parte, la devozione Mariana e il solco tracciato dal suo predecessore che lo ha nominato cardinale due anni fa. L’immagine più forte è stata senza dubbio quella in cui si vede papa Leone XIV inginocchiato sulla tomba spoglia di Jorge Bergoglio: la testa china e le mani conserte. Davanti la lapide spoglia con due rose bianche appoggiate sopra e un crocifisso sulla parete spoglia. Prevost si è soffermato davanti al sepolcro del suo predecessore e si è dedicato alla preghiera, fermandosi a pregare anche davanti alla icona della Vergine Salus Populi Romani.
Ma la giornata del pontefice era cominciata quando a poche ore dall’incontro con i cardinali è salito sull’auto papale e ha percorso una sessantina di chilometri: da Città del Vaticano a Genazzano, borgo medievale al confine tra la città metropolitana di Roma e la provincia di Frosinone noto per la sua storia, cultura e spiritualità. Il pontefice nella sua prima visita ufficiale è andato a pregare davanti all’immagine sacra della «Madre del Buon Consiglio», custodita nella basilica santuario che ne fa una piccola «Loreto del Lazio» e un luogo profondamente radicato nella tradizione mariana e nella spiritualità agostiniana. Il Papa, in realtà, già lo scorso anno, quando era ancora cardinale, aveva visitato il santuario, tanto che il Comune era stato tra i primi a congratularsi con il nuovo pontefice.
«Ho voluto tanto venire qui in questi primi giorni del nuovo Ministero che la Chiesa mi ha consegnato, per portare avanti questa missione come Successore di Pietro», ha detto Leone XIV. Il Papa si è rivolto a quanti erano in chiesa, salutando loro e il popolo di Genazzano riunito all’esterno. Ricordando la visita fatta dopo l’elezione a Priore generale dell’Ordine di Sant’Agostino, e la scelta di «offrire la vita alla Chiesa». Il Papa ha ribadito la sua «fiducia nella Madre del Buon Consiglio», compagnia di «luce, saggezza» con le parole rivolte da Maria ai servitori nel giorno delle Nozze di Cana, riferite nel Vangelo di Giovanni: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».
Dopo un’accoglienza festosa da parte di alcune centinaia di persone raccolte sulla piazza davanti al Santuario, il Papa è entrato in chiesa, dove ha salutato i religiosi e si è fermato in preghiera, prima davanti all’altare e poi di fronte all’immagine della Vergine, dove con i presenti ha recitato la preghiera di Giovanni Paolo II alla Madre del Buon Consiglio. Al termine, dopo la recita dell’Ave Maria e il canto del Salve Regina, il Papa si è rivolto a quanti erano in chiesa. Insieme alla comunità Prevost ha poi raggiunto una sala interna per un incontro privato. «È arrivato verso le 16 ed è andato via alle 17, 40 circa – racconta la titolare del bar poco distante dal santuario – . Siamo riusciti a vederlo, a salutarlo e a fargli qualche video: Leone ci ha salutato, ci ha benedetti e ha anche benedetto tanti bambini che erano in prima fila. È stata una bellissima emozione», conclude.
Papa Prevost, durante la visita, si è affacciato dal portale della Basilica e, salutando i presenti, ha rivolto loro alcune parole, esprimendo la gioia di essere potuto venire a pregare la Madre del Buon Consiglio, «un dono così grande» per il popolo di Genazzano, da cui deriva anche una grande responsabilità: «Come la Madre mai abbandona i suoi figli, voi dovete essere anche fedeli alla Madre». Secondo la storiografia ufficiale, «nel luogo dove oggi sorge la Basilica esisteva un’antica chiesa dedicata alla Vergine Maria fin dall’XI secolo». Nella seconda metà del XV secolo, una anziana vedova, Petruccia di Ienco, mise a disposizione tutti i suoi beni per ricostruire la vecchia chiesa. Le risorse però non erano sufficienti e i lavori furono sospesi. I concittadini di Petruccia iniziarono a deriderla, ma la pia donna rispondeva loro: «Figlioli miei, non vi preoccupate, perché prima che io muoia la Beata Vergine Maria e sant’Agostino porteranno a termine questa chiesa». Petruccia divenne poi beata con Papa Clemente XIV nel 1735.