San Colombano, l’azienda che utilizza i detriti delle cave toscane per costruire infrastrutture – Video
Da anni porta avanti una precisa filosofia che guarda al futuro puntando sull’innovazione e sulla ricerca di una propria unicità come chiavi per svilupparsi e crescere, affermandosi di pari passo sul mercato
Nata come società nel marzo del 2012 dalla volontà dei fratelli Vernazza, la San Colombano Costruzioni Spa è il frutto dell’esperienza di tre generazioni delle famiglie Vernazza e Cattani nei settori dell’edilizia e del lapideo e continua ancora oggi a portare avanti gli obiettivi e i valori che da decenni motivano entrambe queste due storiche famiglie nel fare impresa. Ma senza fossilizzarsi nel proprio passato.
La storia
Fedele all’origine del suo nome – quello di un monaco specializzato nelle costruzioni e protagonista di grandi imprese intraprese in tutta Europa – la San Colombano Costruzioni infatti è un’azienda che ormai da anni porta avanti una precisa filosofia che guarda al futuro puntando sull’innovazione e sulla ricerca di una propria unicità come chiavi per svilupparsi e crescere, affermandosi di pari passo sul mercato. In soli otto anni, spronata dalla decennale crisi che ha segnato il mondo dell’edilizia, l’azienda si è affermata così con un volto completamente diverso dimostrandosi in grado di trasformare in un valore aggiunto quella ricerca verso la sostenibilità ambientale che – in particolare nel settore edile ma anche in quello dell’escavazione del marmo – è tutt’oggi frequentemente vissuta come un obbligo costoso.
Innovazione
La San Colombano invece, impegnandosi sulla linea dell’innovazione proprio nel campo della sostenibilità e dell’economia circolare, ha aperto la strada a una nuova forma di business – quella improntata al riutilizzo dei materiali di risulta dall’estrazione e lavorazione del materiale lapideo – che si sta facendo sempre più strada nel mercato. Oggi l’azienda dei fratelli Vernazza si è specializzata nel fornire una serie di servizi di varia natura che spaziano dalle nuove costruzioni – civili, industriali e commerciali – al restauro di immobili storici di pregio, residenziali e commerciali fino alle manutenzioni (ordinarie e straordinarie) su ogni tipo di edificio. Non solo: nell’ottica di una diversificazione sempre più strutturata della propria attività la San Colombano Spa si è specializzata in lavori di particolare complessità che riguardano la costruzione, la manutenzione e il ripristino di infrastrutture come strade, ponti, rotatorie, marciapiedi, piste ciclabili, impianti fognari, acquedotti e gasdotti.
Telecomunicazioni
Così come ha introdotto nella propria offerta – a partire dal 2018 – una serie di attività e servizi anche nel settore delle telecomunicazioni occupandosi in particolare delle operazioni di scavo per la posa in opera, ad esempio, dei cavi in fibra ottica. Come anticipato, l’azienda ha intrapreso con sempre maggiore convinzione negli ultimi anni un percorso improntato alla sostenibilità ambientale e all’economia circolare. È così che la San Colombano ha maturato una solida esperienza negli interventi di regimazione dei corsi d’acqua e, più in generale, nell’ambito di opere fluviali e della difesa del suolo (sempre più determinanti in un periodo segnato dai cambiamenti climatici). Dalla sua attività estrattiva – si occupa infatti anche della fornitura di blocchi e progetti di lavorazione per importanti commesse, estraendo il proprio marmo bianco (censito come Bianco Cattani, uno dei più idonei per il mercato delle costruzioni per le sue cartteristiche fisico-meccaniche) dalla cava a cielo aperto della famiglia Cattani, a Carrara – ricava infine anche il materiale di risulta che riutilizza, nell’ottica di ridurre al massimo gli sprechi di materia prima, per la realizzazione di importanti progetti legati alle infrastrutture marittime.
Le parole dell’azienda
«Non riutilizziamo soltanto i nostri residui, ma anche quelli provenienti da altri siti di estrazione del comprensorio carrarese – spiega il presidente della San Colombano Spa, Edoardo Vernazza – È un mercato importante su cui vogliamo puntare proprio in un’ottica di economia circolare. Ci stiamo impegnando e stiamo investendo molto, quello in cui confidiamo è anche in un miglioramento normativo. Sicuramente – sottolinea – dato che principalmente i bandi pubblici vengono redatti da stazioni appaltanti provinciali o regionali, avere una normativa che punti a premiare nei capitolati di gara l’utilizzo di materiali come il detrito del marmo per la realizzazione delle infrastrutture potrebbe agevolare l’immissione sul mercato di ulteriori quantitativi andando a ridurre l’impatto dell’estratto su cave di scopo di materiale inerte».