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Quanto investono le imprese toscane: i dati di Comfidi, i settori più in crescita e i finanziamenti

di Massimiliano Frascino

	Emilio Quattrocchi, amministratore delegato di Italia Comfidi
Emilio Quattrocchi, amministratore delegato di Italia Comfidi

Intervista all’ad Quattrocchi: «Nuovo bando online che assegna fino a 50mila euro»

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Nonostante il contesto nazionale e internazionale poco favorevole, le imprese della Toscana continuano a mantenere una discreta propensione a investire. È quanto verifica sul campo Italia Comfidi che ha chiuso il bilancio 2023-2023 impegnando 150 milioni di fondi di garanzia statali e regionali per consentire alle Pmi industriali artigianali e del settore del commercio di poter continuare a investire. Di questo e di altro ancora abbiamo parlato con l’amministratore delegato Emilio Quattrocchi.

Quindi dal vostro osservatorio non risulta una gelata degli investimenti?

«Nonostante quello che sarebbe lecito aspettarsi, considerato il quadro generale, le imprese toscane stanno continuando ad investire, probabilmente comprendendo che è l’unica strada per anticipare l’uscita dal momento difficile. L’unico comparto manifatturiero in evidente difficoltà è quello della moda, nelle componenti tessuti, vestiario, pelletteria e calzaturiero; spesso perché c’è un unico grande committente, che se chiude i rubinetti manda in crisi intere filiere. Rimangono invece dinamiche le piccole imprese industriali, gli artigiani, le aziende che operano nel commercio, specialmente le reti commerciali, o nel settore dei servizi, in particolar modo di quelli turistici, stanno rispondendo bene. Buona parte delle risorse che noi mettiamo a disposizione attraverso bandi sono già state opzionate a garanzia di investimenti».

Di quale ordine d’investimenti parliamo?

«La media matematica delle operazioni che garantiamo è di 100mila euro, ma in alcuni casi possiamo spingerci anche ad offrire garanzie per investimenti che arrivano a 20 milioni, a seconda delle dimensioni aziendali. Pertanto, tenendo conto delle dimensioni delle aziende nella nostra regione, si tratta comunque di investimenti significativi».

Così però rimangono escluse le piccolissime imprese.

«Ci siamo posti il problema, soprattutto rispetto hai gli esercizi commerciali di vicinato, di prossimità. Per questo è stata costituita Cassa Microcredito Spa, proprio per garantire anche alle piccolissime imprese, magari insediate in aree marginali, di poter fare investimenti garantendo loro l’accesso al microcredito».

Su cosa vengono canalizzati gli investimenti?

«I filoni prevalenti sono due: gli investimenti tesi a introdurre elementi di innovazione digitale nella gestione aziendale e nei cicli produttivi, e quelli per sostenere i processi di efficientamento energetico, perché l’incidenza di questo tipo di costi è troppo elevata».

Risulta anche a voi una certa resistenza a investire nelle applicazioni dell’intelligenza artificiale (AI) ? «Sì, su questo tipo di investimento c’è più diffidenza. Anche perché ancora non è molto diffusa la consapevolezza di quali applicazioni sono utili all’interno dei cicli produttivi».

Ci sono novità all’orizzonte?

«Dal 14 novembre è online un bando che assegna fino a 50mila euro per garanzie erogati a sostegno di progetti di creazione di impresa. Dopodiché, a breve termine, ne uscirà un altro con stanziamenti da 50 a 70mila euro a garanzia degli investimenti sull’ammodernamento dei processi produttivi».

Il bilancio Comfidi ha raggiunto lo scorso anno i 150 milioni di euro, da dove arrivano le risorse?

«Noi utilizziamo prevalentemente fondi del Ministero per lo sviluppo economico e della Regione Toscana. In media gli investimenti che garantiamo sono intorno ai 100mila euro. Siamo in grado di coprire fino all’80% del rischio in capo all’azienda, con costi della garanzia che vanno dall’1, 5 al 3, 5% a seconda del tipo di operazione. E soprattutto la nostra garanzia facilita le imprese nell’accedere a condizioni agevolate al credito erogato dal sistema bancario, in modo particolare nei momenti in cui i tassi di mercato sono alti. Com’è successo negli ultimi due anni».

Come raggiungete le aziende sui territori?

«Le raggiungiamo attraverso le Associazioni di categoria che propongono i nostri prodotti, oppure tramite la nostra rete di consulenti. Italia Comfidi, peraltro, oltre a offrire garanzie bancarie sugli investimenti è in grado di dare consulenza sul credito agevolato».


 

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