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Beko annuncia un piano con 1.935 esuberi: pesanti ricadute anche in Toscana


	Beko annuncia 1.935 esuberi
Beko annuncia 1.935 esuberi

La strategia prevede anche la chiusura degli stabilimenti ex Whirlpool di Siena

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SIENA. Sono 1935 gli esuberi previsti dal piano per l'Italia presentato al tavolo in corso al Mimit da Beko, secondo quanto riportano fonti sindacali.

La strategia prevede anche la chiusura degli stabilimenti ex Whirlpool di Siena, Comunanza e la parte relativa alla linea del freddo a Cassinetta.

L’intervento dei sindacati

«Oggi Beko nell’incontro tenutosi al Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha presentato un piano industriale brutale, che prevede chiusure e licenziamenti. La multinazionale turca ha difatti dichiarato la chiusura delle fabbriche di Comunanza, di Siena, il ridimensionamento della fabbrica di Cassinetta, della chiusura della ricerca e sviluppo di Fabriano e più in generale tagli in tutti i siti e gli uffici italiani per un totale di 1.935 esuberi su 4.440 occupati». È quanto riferiscono Fim, Fiom, Uilm, Uglm nazionali. «Più in particolare il piano di Beko prevede le chiusure entro fine 2025 della fabbrica di congelatori di Siena e di quella di lavatrici di Comunanza, con la progressiva cessazione delle produzioni. A Cassinetta il piano prevede solo 3 linee produttive sulle attuali 5 di frigoriferi con 541 esuberi. A Melano gli esuberi sarebbero 66, a Siena 290, a Comunanza 320, a Carinaro 40, inoltre 198 sono nella ricerca e sviluppo, 98 nel commerciale Italia, 19 nel commerciale Medio Oriente e Africa, 363 nelle funzioni regionali», spiegano. Di fronte a ciò «il Governo deve esercitare subito quella golden power che nei mesi scorsi si è vantato di avere inserito a protezione dei lavoratori nella fase di cessione di Whirlpool Emea a Beko e che non si comprende bene che funzione abbia in termini di deterrenza contro i licenziamenti. Ora è il momento di passare ai fatti, per scongiurare un piano socialmente brutale e il tentativo di saccheggio industriale operato da Beko. Come sindacato dichiariamo immediatamente lo stato di mobilitazione in tutti gli stabilimenti. Il tavolo è riconvocato per il giorno 10 dicembre alle ore 14».

La nota dell’azienda

Beko Europe «ha presentato oggi a Roma, nel corso di un incontro in sede sindacale presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il piano di trasformazione delle attività italiane. L’incontro fa seguito a quello avvenuto lo scorso 7 novembre, durante il quale l’azienda aveva illustrato le criticità strutturali e macroeconomiche emerse dall’analisi condotta sull’attuale base produttiva e di business, nel contesto congiunturale nazionale ed europeo del settore». È quanto si legge in una nota dell'azienda. «Il piano comunicato nella giornata odierna rappresenta, a valle dell’analisi di tutti gli scenari possibili, una soluzione concreta che permetterà una presenza stabile e di lungo periodo in Italia, grazie ad un assetto che riflette le mutate condizioni del mercato globale, il difficile scenario competitivo cui il settore è sottoposto in Europa, dovuto alla perdurante concorrenza dei produttori dell’Estremo Oriente (in particolare dalla Cina) e il mutato livello di domanda che ha condotto nel corso degli ultimi anni ad un livello di capacità produttiva di alcuni stabilimenti significativamente al di sotto del necessario equilibrio economico-finanziario». Il piano «punta a rendere la produzione e le attività che resteranno in Italia sostenibili e profittevoli nel lungo periodo. Attualmente, gli stabilimenti italiani operano al di sotto del 40% della capacità installata, oltre il 20% in meno rispetto al 2017 (anno in cui il mercato europeo registrava gli stessi volumi di vendita attuali), e generano perdite annue significative, nell’ordine di decine di milioni di Euro, da oltre sette anni. L'obiettivo del piano è preservare una solida base manifatturiera in Europa, che possa contare sulla strategicità delle attività italiane nel contesto globale di Beko». L’Italia «rivestirà un ruolo centrale nella strategia globale di Beko per la categoria Cottura (Cooking). Saranno infatti qui localizzate le attività globali di Ricerca e Sviluppo (R&D) per il Cooking, il Centro Globale di Design Industriale e saranno rafforzati gli investimenti per la produzione di piani cottura, forni e microonde da incasso. Complessivamente, gli investimenti in nuovi prodotti e nell’innovazione dei processi produttivi, attraverso robotica, automazione della logistica interna e digitalizzazione, ammontano a oltre 110 milioni di euro, contribuendo in maniera significativa alla centralità del Made in Italy. A conferma dell’importanza della base produttiva del Cooking in Italia, è previsto che, presso gli stabilimenti di Melano (AN) e Cassinetta di Biandronno (VA), siano localizzate produzioni di nuovi prodotti a marchio Beko, attualmente non presenti nel portafoglio prodotti globale. In Italia saranno inoltre confermate e localizzate sia le funzioni strategiche di leadership che le attività chiave per Beko Europe negli ambiti di Risorse Umane, Marketing, Supply Chain, IT, Ricerca e Sviluppo (R&D), e Modularity. Il sito di Carinaro (CE) continuerà ad operare come Centro di Eccellenza europeo per la distribuzione dei ricambi, insieme alle attività di ricondizionamento degli elettrodomestici avviate nel 2022. Per le categorie della refrigerazione e del lavaggio sono previste significative variazioni rispetto al contesto produttivo attuale. Con riferimento alla refrigerazione, il sito di Siena non sarà destinatario di ulteriori investimenti, a causa della strutturale perdita di competitività e delle perdite operative accumulate nel corso degli ultimi cinque anni nell’ordine delle decine di milioni di Euro, nonostante significativi investimenti realizzati nella categoria dei congelatori orizzontali. Con riferimento al lavaggio, il sito di Comunanza (AP), nonostante i rilevanti investimenti ricevuti negli ultimi anni, è in condizioni critiche dal punto di vista della sostenibilità economica nel lungo periodo e della possibilità di mantenere in vita le attività con un livello sostenibile di produzione profittevole. Per entrambi i siti verranno esplorati tutti i possibili percorsi per individuare partner che possano attuare un processo di reindustrializzazione, con l’obiettivo di favorire la riconversione delle attività produttive. Il sito di frigoriferi da incasso di Cassinetta di Biandronno (VA) soffre di una strutturale perdita di competitività di costo e, tra quelli localizzati in Italia, è quello che ha visto realizzare le perdite cumulate maggiori nonostante gli ingenti investimenti realizzati nel corso degli ultimi sette anni. Nel sito sarà avviato un ridimensionamento delle attività produttive, mantenendo attiva la produzione per tre delle cinque linee attualmente in esercizio. Complessivamente, gli esuberi relativi alle unità produttive interessate di Cassinetta, Siena e Comunanza sono stimati in 1.151 unità. Il piano prevede altresì l’efficientamento dei modelli organizzativi degli attuali assetti produttivi per le fabbriche di forni da incasso e microonde da incasso di Cassinetta di Biandronno (VA) e per quella di piani cottura da incasso di Melano (AN), che beneficeranno di investimenti in automazione ed efficienza dei processi. È inoltre previsto un adeguamento della forza lavoro sui siti di Melano (AN) e Carinaro (CE) stimata in diminuzione rispettivamente di circa 60 e 40 unità».

«Le funzioni centrali basate in Italia - (uffici regionali di Milano e Fabriano, ed unità di Ricerca e Sviluppo di Cassinetta di Biandronno (VA), Milano e Fabriano (AN)) saranno oggetto di una revisione delle presenze. Questo intervento si inserisce nell’ambito di una riorganizzazione dei ruoli operativi all’interno del contesto globale di Beko, così come l’ottimizzazione della forza vendite relativa alla fusione delle attività commerciali delle due entità di provenienza. Gli esuberi nell’area impiegatizia e dirigenziale sono stimati in 678 unità. L’azienda, consapevole dell’importante riflesso che il piano avrà sulla continuità operativa e occupazionale, si è impegnata, nell’ottica della più ampia collaborazione per l’individuazione di una soluzione che possa garantire un futuro alle aree interessate, a mantenere le produzioni attive e a continuare ad assorbire le significative perdite generate dagli stabilimenti di Siena, Comunanza e Cassinetta fino alla fine del 2025. Sempre nell’ottica di una collaborazione trasparente con tutti gli attori coinvolti, l’azienda è da subito disponibile ad avviare un tavolo al fine di approfondire il confronto con Governo e Parti Sociali per individuare le soluzioni più idonee a minimizzare le conseguenze che il piano potrà avere sul piano dell’occupazione».

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