Il Tirreno

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Studentesse uccise a Lido di Camaiore, il sorpasso all’autobus e l’auto a folle velocità: cosa hanno visto i testimoni

di Matteo Tuccini

	Katia Pereira Da Silva fotografata dopo l’incidente e le macchine distrutte dopo l'incidente (foto Paglianti)
Katia Pereira Da Silva fotografata dopo l’incidente e le macchine distrutte dopo l'incidente (foto Paglianti)

Le vittime sono due ragazze di Duisburg, Jasmine Bousnina, 18 anni, ed Elis Dönmez. Agli arresti domiciliari la donna alla guida della macchina: negativa ad alcoltest ed esami tossicologici, oggi l’interrogatorio del gip

19 settembre 2024
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LIDO DI CAMAIORE. È agli arresti domiciliari nella sua abitazione viareggina Katia Pereira Da Silva, la 44enne italo-brasiliana che mercoledì era alla guida dell’auto impazzita che ha portato terrore e morte a Lido di Camaiore. La donna è stata arrestata dalla polizia a mezzanotte, dopo essere stata allontanata quasi subito dal luogo della tragedia – anche per evitare ripercussioni immediate – e portata all’ospedale Versilia. Ma non per essere curata, perché era illesa: è stata sottoposta ai test su alcol e narcotici. Risultando negativa a entrambi gli esami.

Gli inquirenti hanno ritenuto, comunque, necessaria la misura cautelare degli arresti domiciliari. Oggi è in programma l’interrogatorio di garanzia con il giudice delle indagini preliminari del tribunale di Lucca, per la convalida dell’arresto. Al momento a carico della donna si ipotizza il doppio omicidio stradale e le lesioni gravissime causate. Intorno alle 19 la sua Mercedes modello Gla, che si è trasformata in una sorta di proiettile sulla via Italica, ha preso velocità poco prima del semaforo all’incrocio con via Roma Capitale. I testimoni riferiscono di un sorpasso ai danni di un autobus, forse una manovra azzardata, durante la quale l’auto è piombata sul marciapiede dove stavano passeggiando tre ragazze di nazionalità tedesca. Pare che fossero appena scese dall’autobus, dopo essere andate a fare la spesa.

Due di loro sono rimaste uccise sul colpo: Jasmine Bousnina, 18 anni, ed Elis Dönmez, 17, entrambe studentesse originarie di Duisburg in gita con i compagni. Ed entrambe prossime a un compleanno che non festeggeranno. La terza ragazza è rimasta ferita in modo serio, ma non rischierebbe la vita. Poi l’auto guidata dalla 44enne ha proseguito la sua folle corsa, per circa 250 metri, senza frenare e senza ridurre la velocità, abbattendo un semaforo e travolgendo altre tre persone: un gruppo di turisti francesi. Oltre a distruggere quasi completamente due auto in sosta davanti all’hotel Sirio. Una vetrata del quale è stata colpita da un pezzo di semaforo, altra scheggia impazzita in uno scenario simile a un bombardamento. A bordo della Mercedes, a fianco della donna che guidava, c’era un’amica rimasta a sua volta ferita, anche se in modo lieve. Alcune delle persone sentite subito dopo il maxi-investimento mortale hanno affermato che l’auto ha “bucato” entrambi i semafori rossi in direzione mare. Il bilancio di uno degli incidenti stradali peggiori della storia della Versilia, è terribile, ma almeno sembrerebbe fermarsi: ieri gli inquirenti hanno reso noto che due dei cinque feriti totali sono stati dimessi dagli ospedali in cui erano stati ricoverati – oltre al Versilia, l’ospedale di Massa e Cisanello – mentre i tre che rimangono in reparto restano ricoverati, ma non in pericolo di vita. Rimane il fatto che mercoledì è avvenuta una sorta di apocalisse della strada, in mezzo agli alberghi e ai turisti che stanno passando gli ultimi giorni di vacanza in vista del rientro a casa e al lavoro.

Le giovani vittime facevano parte di una gita arrivata in Toscana da Duisburg, Germania occidentale, al confine con Olanda e Belgio. Erano tutti alloggiati al Park hotel di Lido. Il sindaco di Camaiore, Marcello Pierucci, ha espresso vicinanza e cordoglio ai familiari, mettendosi poi in contatto con il collega della città tedesca. Che ha chiesto il massimo riserbo sulla tragedia. Oggi a Camaiore è stato proclamato il lutto cittadino; nel frattempo il pullman con a bordo i partecipanti della gita è ripartito verso casa. Professori e ragazzi della scuola superiore erano sconvolti: fino alla tarda sera di mercoledì non sapevano neppure – almeno così si riferisce – dell’incidente devastante in cui hanno perso la vita le loro due compagne, mentre un’altra è finita in ospedale. Le ragazze, come detto, avrebbero compiuto gli anni tra pochi giorni.

Le indagini, eseguite dalla polizia stradale e coordinate dalla Procura di Lucca, dovranno chiarire il perché di questa corsa folle. Verranno incaricati un consulente medico legale per accertamenti medici, e un ingegnere o un perito come consulente tecnico della Procura per ricostruire con la massima esattezza l’incidente. Appare incomprensibile come l’auto abbia proseguito la propria corsa senza freni, a velocità che i testimoni riferiscono fosse superiore ai 100 chilometri orari, schiantandosi contro le auto parcheggiate senza segni di frenata secondo quanto rilevato dalla Stradale. Al momento gli inquirenti non escludono nessuna ipotesi, nemmeno un guasto. A chi chiedeva il perché alla donna poi arrestata, la risposta data è stata questa: «Vi sbagliate, non sono stata io».


 

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