Il mestiere di altissimo artigianato che si fa in Toscana rischia di sparire per sempre (gli ultimi sono in disoccupazione)
Serve un investitore per salvare “l’incisione in rilievo a bullino”: «Un’arte da salvare, siamo come i Panda»
Stefano Nidiaci, 40 anni, di Scandicci, è un incisore. Lavorava alla Pineider, la storica azienda fiorentina di pelletteria e articoli da ufficio. Una storia che ancora va avanti ma senza il ramo di azienda che si occupa «di stampa in rilievo tramite incisione a bullino». Una tecnica che affonda le radici nel ’400 fiorentino. Nidiaci disegna a mano, riporta l’incisione sul rame e poi trasforma il suo tratto in un’opera in rilievo. Va da sé che stiamo parlando di un lavoro di altissimo artigianato.
Dieci botteghe in tutta Europa
«Oggi – racconta Miniaci – io, lo stampatore e l’addetto a tutte le operazioni tecniche di prestampa siamo in Naspi. Ma con la Regione abbiamo elaborato un nuovo piano industriale che abbina la produzione alla formazione di nuovi incisori. In Europa non ci sono che 10 botteghe in grado di fare quello che facciamo noi e tutte affidate a vecchi incisori. È un mestiere, un’arte nata a Firenze e che rischia di scomparire. Siamo un po’ come i Panda, dovremmo essere tutelati altrimenti rischiamo di estinguerci».
La ricerca di un investitore
Per questo il maestro artigiano fa appello a un investitore che abbia voglia di salvare questa lavorazione e produrre magari abbinandola a una realtà imprenditoriale che è già in essere. «Dal piano industriale – dice – emerge che è una tecnica che avrebbe un suo mercato. È tornata di moda e le persone di gusto dimostrano di apprezzarla. Ora le persone di gusto stanno cercando questa stampa e vorremmo ricreare a Firenze, per motivi tradizionali, uno spazio a cui partecipano anche le istituzioni che tanto ci stanno seguendo per evitare di perdere questa tecnica così bella e raffinata che potrebbe avere una nuova vita e nuovi allievi».