Il Tirreno

Toscana

La testimonianza

Firenze, parla Maria: «Così la polizia mi ha fratturato il naso durante il corteo, colpita al volto senza motivo»

di Danilo Renzullo

	Maria col volto ricoperto di sangue dopo essere stata colpita durante il corteo a Firenze
Maria col volto ricoperto di sangue dopo essere stata colpita durante il corteo a Firenze

Era nel gruppo di manifestanti che voleva raggiungere il consolato Usa: «Non riesco a spiegarmi come sia stata possibile una cosa del genere»

23 febbraio 2024
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FIRENZE. «Ero distante dalle prime file, ferma, con il cellulare in mano per filmare quello che stava avvenendo. Volevo registrare un video, sono stata colpita al volto. Senza un motivo. Non riesco a spiegarmi come è stata possibile una cosa del genere». Maria, 21 anni, studentessa di Economia all’Università di Firenze, ha appena lasciato il pronto soccorso dell’ospedale Palagi, il secondo a cui è stata costretta a far visita dopo quello del policlinico di Santa Maria Nuova. Ha un occhio coperto da una benda e il viso tumefatto. Venti i giorni di prognosi per guarire da una frattura al naso e da una ferita all’occhio provocata da una manganellata data «a freddo» e «senza un motivo». «Non ero nemmeno nelle prime file del corteo, ho visto da dietro che stava succedendo qualcosa, c’erano tensioni, e mi sono avvicinata per filmare. In quel momento sono stata raggiunta da una manganellata in pieno volto», racconta la 21enne fiorentina, una delle centinaia tra studenti e lavoratori che venerdì 23 febbraio, con la comunità palestinese, sono scese in strada in occasione dello sciopero generale nazionale proclamato da SiCobas contro la guerra e per manifestare solidarietà al popolo palestinese.
La scintilla
Slogan, bandiere e striscioni per rivendicare lo stop ai bombardamenti nella Striscia di Gaza. Quello che una parte di manifestanti avrebbe voluto gridare anche nei pressi del consolato degli Stati Uniti. Una deviazione del corteo (che dopo il concentramento in piazza Santissima Annunziata ha attraversato il centro arrivando in piazza Ognissanti), quella su lungarno Vespucci, non concordata, né consentita, che ha trovato in un cordone di poliziotti e carabinieri in assetto antisommossa un blocco invalicabile. Prima un “faccia a faccia” manifestanti-forze dell’ordine, poi gli spintoni, infine la carica. «Sono state colpite persone ferme, che non stavano facendo nulla», aggiunge la 21enne. Al pronto soccorso sarebbero finiti almeno altri tre-quattro ragazzi per curare lievi ferite riportate durante la carica.

«Ero ferma senza fare nulla»

«Credo di essere stata colpita in maniera volontaria – accusa la studentessa ferita –: ero ferma, senza fare nulla». Una maschera di sangue, i primi soccorsi prestati da altri manifestanti, poi la corsa in ospedale per curare le ferite. «L’occhio si è salvato per un centimetro – racconta all’uscita dal pronto soccorso –. Quello che è mi è successo non può essere altro che il frutto della volontarietà. In ogni caso un episodio gravissimo che si inserisce in un contesto in cui vengono represse continuamente tutte le manifestazione e le iniziative per la Palestina». Un atteggiamento che Luca Toscano, coordinatore SìCobas di Firenze, bolla come «vergognoso». Perché «è vergognoso manganellare studenti e lavoratori che pacificamente volevano manifestare sotto il consolato Usa per richiedere il cessate il fuoco», sottolinea il leader del sindacato di base. «Verità» è quello che invoca invece il sindaco di Firenze Dario Nardella per i fatti di Firenze e di Pisa. «Le immagini delle cariche della polizia sugli studenti di Pisa e Firenze sono inquietanti – sottolinea –. Usare la violenza contro chi manifesta pacificamente il proprio dissenso politico non è accettabile. Firenze ha diritto di sapere perché la reazione delle forze dell’ordine sia stata così sproporzionata e violenta per una manifestazione che, seppur su un percorso non autorizzato, era pacifica e non violenta. Ci aspettiamo chiarimenti dal ministero dell'Interno». 


 

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