Più negozi e meno acquisti online, in Toscana è il Natale dei centri storici. Regge il tradizionale pranzo a casa del 25 dicembre: l'indagine e tutti i dati
E-commerce in calo, la spesa aumenta del 13% Confesercenti: «Successo dei mercatini e delle città ben addobbate»
Ultime ore frenetiche per correre all’acquisto dei regali. E i toscani spendono di più per il Natale. Questa volta si parla di più 13% nella spesa media realizzata fino ad oggi per i regali natalizi di quest’anno e anche le ultime ore degli acquisti confermano la tendenza. Che è più che positiva. I centri storici della regione, da metà novembre, si sono rianimati di persone; la gente ha scelto meno l’e-commerce e più il contatto fisico, l’entrata in negozio e l’acquisto di meno apparecchi tecnologici e più capi d’abbigliamento. Il Natale 2023 cambia tendenza. Si torna ai sapori antichi. A livello nazionale le vendite online passano dal 41,9% al 40,6% del 2023. «Là dove le città hanno realizzato eventi e centri storici addobbati, migliaia e migliaia di toscani hanno invaso le strade nei giorni festivi per oltre un mese e il commercio è andato dietro questa trascinamento – dice Nico Gronchi presidente di Confesercenti toscana – e siamo davanti ad un Natale che ha aperto davvero buone prospettive economiche. Forse non un Natale esplosivo, ma sicuramente molto più positivo di un anno fa».
L’inflazione si ferma, i mutui però si alzano. I toscani quest’anno hanno comunque speso 223 euro in media per i regali sotto l’albero. Una cifra, quest’ultima, che registra il rialzo dei consumi, «anche in modo inaspettato o comunque che non ci aspettavamo», prosegue Gronchi. L’effetto centro storico ha centrato l’obiettivo. «Ci sono città che da metà novembre con i centri storici ben addobbati hanno visto centinaia di migliaia di persone nelle domeniche pre-natalizie. Si parla del caso di Empoli: si sono contate circa un milione di presenze nel centro della città da metà novembre. E il commercio ha tratto ovviamente grandi benefici – spiega il presidente di Confesercenti – una situazione, se vogliamo, che è forse un po’ a macchia di leopardo per la Toscana, ma che registra un Natale sicuramente positivo».
E non finisce qui. Se cala l’acquisto e-commerce, aumenta anche in Toscana la vendita di libri, cosa che non accadeva da anni. E non ci sono solo regali e pacchi natalizi, ma anche il pranzo di Natale la fa da padrone. In Toscana per il pranzo di lunedì si spenderanno mediamente 115 euro a famiglia, preferendo il rimanere a casa al convivio in un ristorante. Lo dice un’indagine Coldiretti/Ixè: si tratta del 10% di spesa in più rispetto al 2022, una cifra che riporta ai livelli pre-pandemia. La maggioranza degli italiani (31%) spenderà tra 50 a 100 euro, mentre un altro 29% si spingerà fino a 200 euro e il 10% arriverà a 300 euro (il 4% anche oltre) . Solo un 7% conterrà il budget sotto i 30 euro, mentre il 13% lo manterrà tra i 30 e i 50 euro. La tendenza generale vede vincere la tradizione, con la stragrande maggioranza degli italiani che si indirizzerà verso i piatti più noti delle feste. Nel Natale toscano a tavola prevarrà la carne e vincono bolliti, arrosti e fritti, dall’agnello ai tacchini, ma anche minestre, zuppe, paste ripiene, cappelletti in brodo. Poi ci saranno i regali enogastronomici, molto apprezzati e condivisi. La stima di Coldiretti/Ixè è che saranno spesi in pranzi, cenoni, regali e viaggi oltre 10 miliardi in prodotti alimentari e bevande in tutta Italia. Secondo la Coldiretti toscana, sulle tavole del 25 dicembre non mancheranno dolci e capricci gustosi. Il panettone sarà presente nel 78% delle case. Ma a crescere, sulle tavole dei toscani, saranno anche i dolci della tradizione regionale, presenti in 6 case su 10 (58%) con un aumento degli acquisti dell’11% rispetto allo scorso anno. A fianco di chi acquisterà i dolci in negozi e forni, c’è un 41% di toscani che ha scelto di preparare da sé i dolci tipici per le festività.