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Lucca Comics, allerta sicurezza: cresce la protesta anti-Israele. Potenziati i controlli agli accessi

di Danilo Renzullo
Lucca Comics, allerta sicurezza: cresce la protesta anti-Israele. Potenziati i controlli agli accessi<br type="_moz" />

Anche la Cgil cittadina e Fumettibrutti disertano. Settis: «Il ruolo della cultura è di abbattere i muri, non innalzarli sempre di più»

30 ottobre 2023
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LUCCA. Certo, l’elaborato dispositivo messo in campo dalle autorità prevede misure eccezionali, tenuto conto anche della situazione internazionale, per assicurare la massima sicurezza, ma lo scontro politico che la decisione di ZeroCalcare prima e di numerosi artisti poi di rinunciare alla partecipazione alla fiera del fumetto a causa del patrocinio concesso (alcuni mesi fa) dall’Ambasciata di Israele ha provocato, rischia di avere riflessi anche sulla gestione della sicurezza. Non è risuonato nessun particolare allarme, ma un filo sottile di preoccupazione lega gli ultimi avvenimenti che stanno caratterizzando la vigilia del Lucca Comics allo svolgimento dell’edizione 2023 della fiera del fumetto, probabilmente l’edizione dei record di visitatori che sarà inaugurata domani alla presenza del ministro degli Esteri Antonio Tajani e dell'attore premio Oscar Michel Gondry. A “teorizzarlo” è l’ex sindaco di Lucca, Pietro Fazzi («I Comics trasformati di colpo in potenziale obiettivo per fondamentalisti e lupi solitari? Non sempre artista e intellettuale sono sinonimi», scrive sui social), a materializzarlo è la società che si occupa del controllo degli accessi alla manifestazione. Perché se l’ex primo cittadino si dice “preoccupato» per i riflettori che «la polemica ha acceso sulla manifestazione», mettendo sotto accusa la politica che «invece di abbassare i toni alimenta la polemica», la Winch srl ha deciso di mettere in campo un sistema di controlli «più stringente» per chi entrerà nel centro storico durante i cinque giorni della kermesse. Non più controlli a campione, ma “ispezioni” estese a tutti. «Gli avvenimenti dell’ultimo fine settimana (il riferimento è al forfait di ZeroCalcare, ndr) hanno messo ulteriore benzina sul fuoco – dice Jacopo Musciolà, rappresentante della società –. Con l’ausilio delle forze dell’ordine, rafforzeremo le modalità di ispezione dei visitatori. Già ai varchi e alle porte inizieranno i controlli che saranno molto minuziosi. Ci vorrà una maggiore pazienza prima di entrare in città e negli stand, però la sicurezza viene prima di tutto».

Aumenta, intanto, il numero di dissidenti. Con la Cgil di Lucca che «per coerenza e senso di responsabilità» ha deciso di rinunciare alla sua partecipazione alla manifestazione, invocando «un immediato cessate il fuoco» nel conflitto israelo-palestinese, e la fumettista e attivista Josephine Yole Signorelli, in arte Fumettibrutti, che dice no al Lucca Comics perché «come diceva Murgia – spiega l’artista – bisogna preoccuparsi per tutte le lotte contro l’oppressione, dei corpi e dei popoli, non solo di quelle che ci fanno comodo». Una sorta di appello alla “pace” arriva da Salvatore Settis, storico dell'arte ed ex direttore della Scuola Normale di Pisa. «Nei periodi in cui ci sono guerre è ancora più importante che le manifestazioni culturali stiano in piedi e soprattutto che i rapporti culturali restino sempre attivi – sottolinea –. La cultura è un tramite per arrivare alla pace e il suo ruolo dovrebbe essere sempre quello di gettare ponti e non di abbatterli, di abbattere i muri e non innalzarli sempre di più».

Lo scontro però non si placa. Dopo l’intervista al Tirreno, in cui ha chiesto «rispetto» per la scelta fatta da ZeroCalcare (e per quella di Amnesty International, che ha annullato la partecipazione alla manifestazione), a finire nel mirino del centrodestra è il segretario di Sinistra Italiana, parlamentare di Avs, Nicola Fratoianni. «Le parole di Fratoianni sono incitamento all’odio», accusa la senatrice di Fratelli d’Italia Ester Mieli. «Un deputato che mette in dubbio il patrocinio dell'Ambasciata di Israele a un evento artistico e giustifica chi lo boicotta è un fatto a dir poco grave», il carico messo invece dal deputato della Lega Simone Billi. «Accuse campate in aria», risponde a stretto giro Marco Grimaldi di Avs replicando a Mieli. «Se vuole cercare chi incita all’odio può andare poco lontano. Magari – conclude Grimaldi – cerchi fra i suoi alleati o nelle sedi del suo partito».

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