Toscana al voto, i tre capoluoghi in bilico tra centrosinistra e centrodestra. Gli scenari a Massa, Pisa e Siena
Tre importanti centri sono andati al ballottagio dopo il primo turno della tornata elettorale del 14-15 maggio scorso
Elezioni amministrative, ballottaggio: ci siamo. La sfida in tre capoluoghi – Massa, Pisa e Siena – è tra le coalizioni di centrosinistra e quelle di centrodestra, che è risultato in vantaggio al primo turno in tutte e tre le città. In modo più significativo a Massa e Pisa, con un distacco cortissimo a Siena. Il centrosinistra sogna il ribaltone: le amministrazioni uscenti sono tutte di destra, con i sindaci di Pisa (Michele Conti) e Massa (Francesco Persiani) che cercano la riconferma. A Siena invece è sfida tra donne, non era candidato l’uscente Fabio De Mossi.
A Pisa il ballottaggio è arrivato dopo una sfida sul filo del rasoio tra Conti e lo sfidante Paolo Martinelli, con il primo che non è riuscito a guadagnare la riconferma al primo turno per appena 15 voti. Il vantaggio complessivo è di circa 3500 voti, che la coalizione di centrosinistra spera di recuperare andando a pescare nelle liste di sinistra e centrosinistra che potrebbero dare un supporto fondamentale. Conti, forte del vantaggio, prova a blindare il risultato con una chiamata alle urne di tutto l’elettorato.
A Massa la somma dei voti tra Persiani e il candidato sindaco di Fratelli d’Italia, Marco Guidi, avrebbe consentito di vincere al primo turno. Ma Guidi, ex vicesindaco di Persiani nel quinquennio trascorso, aveva fatto cadere la giunta qualche mese prima del voto. Ruggini e antipatie che hanno avuto riverberi anche durante la campagna elettorale e che appaiono sanate in vista del secondo turno. Nessun apparentamento, in un appoggio che sa più di tregua che di pace fatta.
A Siena invece si eleggerà invece di sicuro una sindaca donna: una tra Anna Ferretti, in corsa per il Pd e Sinistra italiana, e Nicoletta Fabio del centrodestra. Qui un candidato civico ha raggiunto il 22% dei consensi, decidendo però di supportare una o l’altra parte. Partita decisamente aperta.
Domenica 28 e lunedì 29 maggio si svolgerà dunque il turno di ballottaggio per eleggere il sindaco o la sindaca che guiderà le amministrazioni nei prossimi cinque anni.
PISA
Al primo turno il sindaco uscente ha sfiorato la conferma, sfumata per soli 15 voti. Polemiche roventi, accuse e richieste di riconteggio hanno dominato i giorni successivi lo scrutinio. Adesso, però, a Pisa la partita elettorale torna a essere decisa alle urne. Domenica e lunedì il sindaco Michele Conti, sostenuto dal centrodestra e da alcune liste civiche, sfiderà Paolo Martinelli ex presidente dell'Acli provinciale messosi a capo di una coalizione che comprende Pd, Verdi e Sinistra italiana, movimenti civici ma anche il M5S. Il distacco di partenza non è esiguo: Conti parte da 20.091 voti raccolti al primo turno, pari al 49,96% dei suffragi validamente espressi. Di suo conto, Martinelli mira ad andare oltre il 41,12% e 16.534 voti ottenuti a metà maggio. I bacini di elettori ai quali potrebbe attingere in area progressista sono sulla carta quelli di Ciccio Auletta, che con Una Città in Comune e Unione Popolare al primo turno si è fermato al 6,73% e di Rita Mariotti che col Terzo Polo ha racimolato un modesto 1,34%. Più marginali lo 0,63% del Patto civico di Alexandre Dei e lo 0,22% di Edoardo Polacco in corsa al primo turno per il Comitato libertà toscana.
MASSA
Nel capoluogo apuano la partita è tra il centrodestra uscente di Francesco Persiani e lo sfidante Enzo Ricci, a capo di una coalizione di centrosinistra a trazione Pd. tra i candidati Francesco Persiani e Enzo Ricci, per affrontare una rosa di temi che Cna ha voluto sottoporre loro attraverso un caloroso dibattito.
Persiani può contare sulla ritrovata unità del centrodestra, mancata al primo turno con la candidatura alternativa di Marco Guidi, sostenuta da Fratelli d’Italia. Per Ricci invece c’è la ricerca di un ribaltone politico, dopo la sconfitta di cinque anni fa che strappò la città al precedente sindaco Alessandro Volpi.
Diverse le visioni e le verità raccontate, a partire dal congestionamento di una arteria importante della città come via Carducci sulla quale andranno a gravare a breve la variante Aurelia e la costruzione della Casa della salute, problema inesistente per il sindaco uscente, problema risolvibile con un investimento in mobilità ecosostenibile per Ricci. Sufficienti gli stalli bianchi e gli spazi di sosta per Persiani, necessari invece parcheggi scambiatori, multipiano, che favoriscano una mobilità ecosostenibile verso il centro storico per Ricci. L’aumento del costo della sosta è positivo per Persiani perché ha consentito di investire nella Piscina comunale, mentre Ricci pensa a soluzioni vantaggiose per i residenti per i quali l’aumento va a gravare pesantemente. Entrambi concordi i candidati per un tavolo unico di concertazione per le bonifiche, attualmente concluse per il 10% nei terreni e 3% per le falde.
SIENA
L'unica certezza è che a Siena ci sarà per la prima volta una sindaca donna. Domenica e lunedì prossimo, infatti, al ballottaggio Nicoletta Fabio del centrodestra si contenderà la poltrona di prima cittadina con Anna Ferretti, in corsa per il Pd e Sinistra italiana. Non partono da consensi stratosferici, tutt'altro. Fabio è approdata allo 'spareggio' con 8.249 voti e il 30,51%, mentre la sua diretta competitor ha raccolto 7.773 preferenze pari al 28,75% dei suffragi. Del resto Siena è diventata un caso nazionale. Stavolta non per le vicissitudini del suo istituto bancario, ma per il numero record di candidature in campo. Al primo turno correvano otto candidati sindaco e 635 aspiranti consiglieri comunali: tanti per una città con poco più di 43 mila elettori. A privare le due candidate di testa di fette maggiori di consenso, tuttavia, è stato soprattutto l'exploit del candidato civico Fabio Pacciani, giunto terzo col 22,65%. In vista del ballottaggio il ribattezzato polo civico si è chiamato fuori da qualsivoglia endorsement, lamentando l'assenza di condizioni per costruire alleanze di governo. A sua volta, l'area civica del sindaco uscente di centrodestra Luigi De Mossi rappresentata da Massimo Castagnini ha scelto di non affidare consegne di voto per il ballottaggio al 7,19% di senesi. Così i tentativi di Italia viva, alleati di Castagnini, di cucire un'alleanza con il Pd sono stati rispediti al mittente dai dem stessi.