Toscana economia
Rifiuti

Geofor, il riciclo della carta come una miniera preziosa

di Paola Silvi
Geofor, il riciclo della carta come una miniera preziosa

A Pontedera sono trattate 23mila tonnellate all’anno

17 maggio 2023
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Raccolta e recupero di carta e cartone. La filiera cartaria parte dagli impianti della Geofor di Pontedera (Pisa) dove i camion in fila all’ingresso sono pronti per la pesa e lo scarico di quintali preziosi di giornali, riviste, depliant, imballaggi di cartone e corrispondenza. Qui arrivano oltre 23mila tonnellate all’anno di rifiuti della raccolta differenziata di carta e cartone dai comuni dove Geofor è gestore dei rifiuti. Da Vecchiano a Fauglia sono 23 le amministrazioni comunali che fanno parte del suo bacino, per un totale di 400mila utenze domestiche e non. L’impianto pontederese è la prova che il riciclo è una miniera, che la tecnologia ha compiuto passi da gigante e che le potenzialità della differenziata possono essere sfruttate al meglio. Le operazioni di pesa dei rifiuti sono controllate dal personale dedicato, le macchine per movimentare ciò che i camion scaricano raccolgono carta e cartone e li mettono sul nastro trasportatore, da qui finiscono a un altro macchinario di selezione e che assembla enormi balle. In mezzo, però, c’è ancora un’indispensabile cernita fatta a mano per togliere gli "intrusi".

«In realtà - spiega il direttore del personale Paolo Vannozzi - quella della carta e del cartone è la frazione di recupero più pulita. Con la pandemia gli acquisti online sono aumentati e se da una parte la carta si è impoverita della grafica, dall’altra è cresciuto l’utilizzo del cartone da imballo, materiale più nobile e meno impuro, con i prodotti scelti sul web che arrivano direttamente a casa».

Nello stabilimento pontederese immerse in questo processo, lavorano otto persone. E due sono le linee di trattamento: una adibita alla parte di cernita, l’altra per la merce da imballare e poi da inviare agli impianti di riciclo del consorzio Comieco dove il procedimento continua e dal materiale disciolto nasce nuova carta.

«Praticamente in discarica non portiamo quasi nulla - sottolinea il responsabile dell’impianto Giuseppe Merico - e garantiamo la quasi totalità del recupero».

E se è vero che svuotare gli imballaggi e separare i rifiuti è un gesto virtuoso che spetta in primis ai cittadini, agevolati anche dalla differenziata, gli operatori Geofor individuano le contaminazioni.

«Siamo dotati, tanto per fare un esempio - aggiunge Merico - di un sistema filtrante delle polveri. Il nostro impianto è a basso impatto ambientale, non utilizza acqua e soprattutto non fuoriescono cattivi odori».

Un’attività svolta all’interno dell’azienda, con risultati di qualità. Un punto di forza da cui partire per affrontare nuove sfide. «L’impianto di Pontedera, nonostante i suoi vent’anni - sottolinea Vannozzi - ha buone potenzialità ma relative al bacino d’utenza provinciale. Stiamo lavorando con RetiAmbiente, il gestore unico del ciclo integrato dei rifiuti nell’ambito territoriale Toscana Costa, la nostra capogruppo, per capire dove e con quali modalità costruire una nuova struttura per un bacino d’utenza di più province, in una logica di funzionamento del servizio. Un nuovo impianto all’avanguardia dovrebbe prevedere una spesa di circa otto milioni di euro, comprese le opere di urbanizzazione».

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