Il Tirreno

Toscana

La storia

Stop al bonus, il paradosso di chi lavora nell'edilizia: «Così dovrò mettere in vendita la casa in ristrutturazione»

di Alessandro Formichella
Stop al bonus, il paradosso di chi lavora nell'edilizia: «Così dovrò mettere in vendita la casa in ristrutturazione»

Geometra e allo stesso tempo committente racconta: «Non ho alternative senza l’accesso al credito»

18 febbraio 2023
3 MINUTI DI LETTURA





«Se mi bloccano il bonus del 50% sui lavori, dovrò vendere l'immobile. Sopra c'è anche un mutuo prima casa con ristrutturazione». 280mila euro di lavori su una casa colonica da ristrutturare nella campagna aretina, con i lavori eseguiti fino ad oggi per circa 170mila euro per la prevenzione sismica e la coibentazione energetica.


Roberta Mazzoni, 47 anni, geometra e allo stesso tempo committente di lavori con i bonus edilizi, si domanda che fine farà il desiderio di «realizzare un sogno da sempre coccolato»: quello di una colonica ristrutturata come prima casa. Il suo punto di osservazione ha una doppia angolazione: quello di cittadina, di chi avrebbe voluto usufruire del bonus e quello di chi, come professionista, stava lavorando molto di più con la progettazione e la consulenza tecnica. Due volti della stessa medaglia che con il blocco repentino al Superbonus 110% e a tutti gli altri, si ritorcono contro chi, come lei, forse è arrivata troppo tardi all'appuntamento con i bonus.

La sua è una ira ragionata. E lo spiega: «Questo del governo è stato il colpo finale ad una situazione che si trascinava da molti mesi. Da dopo l’estate stava diventando impossibile accedere al Superbonus del 110%. Non ho chiesto il 110% perché alcune cose rimanevano fuori e col Superbonus devi essere assolutamente in regola con tutto. Ho optato quindi per il bonus del 50%, che a questo punto mi si blocca per una cifra complessiva di circa 140mila euro. Avendo anche il mutuo sopra, se non avrò accesso al credito sarò costretta a mettere tutto in vendita».

Roberta Mazzoni va giù duro. «La vera questione – spiega – è che le banche hanno voluto bloccare la cessione del credito. Con il 110% devi essere in regola con l’Agenzia delle entrate e con ogni di tipo di fatturazione e stava nascendo una sorta di moneta fiscale che sarebbe stata importante per ogni cosa, nella vita di tutti i giorni. Con il Superbonus del 110% l'emersione del lavoro nero è stata totale e ha prodotto un aumento del 7% del Pil. Elementi completamente non considerati. E poi costa di più la ristrutturazione antisismica o ritrovarsi con morti e feriti dopo un terremoto e con interi paesi da ricostruire? Io sarò fra i tanti che restano impelagati nella vicenda, ma è sicuro – conclude – che ci saranno moltissimi contenziosi legali. Il governo deve trovare una vita d'uscita. Non è possibile che in questo Paese accada sempre così; da un minuto all'altro cambiamenti radicali o proroghe su proroghe».


 

Primo piano
La tragedia: la ricostruzione

Rogo al poligono di Galceti, le vittime hanno provato a domare le fiamme con l’estintore: chi sono, cos’è successo e le testimonianze

di Paolo Nencioni