Banchi a rotelle, gli studenti scrivono all'ex ministra Azzolina: «Sono stati una spesa inutile»
Gli alunni della classe 3B dell'istituto superiore Calamandrei di Sesto Fiorentino - che aderisce al progetto del Tirreno "Scuola2030" - spiegano perché le postazioni mobili sono scomode e anche pericolose: «C'è chi ci viaggia sopra»
Gentile ex ministra Azzolina, siamo tre studentesse del liceo linguistico all’istituto Calamandrei di Sesto Fiorentino in provincia di Firenze. Le scriviamo per informarla di alcuni problemi e spiacevoli disagi per noi studenti, riscontrati con i banchi a rotelle, usati al posto di quelli tradizionali.
Prima di tutto, la seduta è scomoda rispetto ai banchi tradizionali perché non c’è molto spazio tra il banco e la sedia e quindi non ci è permesso di muoverci liberamente; lo spazio del banco è talmente ridotto che non è possibile appoggiare più di un quaderno e un astuccio; le rotelle potrebbero essere oggetto di distrazione, perché durante la lezione alcuni alunni giocano con i banchi come se fossero dei veicoli; in aggiunta dobbiamo considerare l’ipotesi di farci male perché ci muoviamo in aule piccole e poco spaziose.
Personalmente anche noi abbiamo vissuto per due giorni questi problemi, quando abbiamo effettuato le prove Invalsi, e abbiamo potuto verificare che sono molto scomodi.
Secondo noi non è stata un’idea del tutto valida introdurli nelle scuole, in quanto non hanno risolto il problema del distanziamento e hanno comportato una spesa a nostro avviso inutile per lo Stato.
Speriamo che queste nostre riflessioni le siano utili per valutare, anche se solo a posteriori, questo provvedimento.