Il Tirreno

Toscana

Scuola2030
La lettera

Banchi a rotelle, gli studenti scrivono all'ex ministra Azzolina: «Sono stati una spesa inutile»

di Giulia Cusenza, Ahlam Mohajir, Melissa Pacini

	L'ex ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina 
L'ex ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina 

Gli alunni della classe 3B dell'istituto superiore Calamandrei di Sesto Fiorentino - che aderisce al progetto del Tirreno "Scuola2030" - spiegano perché le postazioni mobili sono scomode e anche pericolose: «C'è chi ci viaggia sopra»

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Gentile ex ministra Azzolina, siamo tre studentesse del liceo linguistico all’istituto Calamandrei di Sesto Fiorentino in provincia di Firenze. Le scriviamo per informarla di alcuni problemi e spiacevoli disagi per noi studenti, riscontrati con i banchi a rotelle, usati al posto di quelli tradizionali.

Prima di tutto, la seduta è scomoda rispetto ai banchi tradizionali perché non c’è molto spazio tra il banco e la sedia e quindi non ci è permesso di muoverci liberamente; lo spazio del banco è talmente ridotto che non è possibile appoggiare più di un quaderno e un astuccio; le rotelle potrebbero essere oggetto di distrazione, perché durante la lezione alcuni alunni giocano con i banchi come se fossero dei veicoli; in aggiunta dobbiamo considerare l’ipotesi di farci male perché ci muoviamo in aule piccole e poco spaziose.

Personalmente anche noi abbiamo vissuto per due giorni questi problemi, quando abbiamo effettuato le prove Invalsi, e abbiamo potuto verificare che sono molto scomodi.

Secondo noi non è stata un’idea del tutto valida introdurli nelle scuole, in quanto non hanno risolto il problema del distanziamento e hanno comportato una spesa a nostro avviso inutile per lo Stato.

Speriamo che queste nostre riflessioni le siano utili per valutare, anche se solo a posteriori, questo provvedimento. 


 

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