Il Tirreno

Nel centrosinistra

Tensioni a Firenze, Giani: «In Toscana niente campo largo, M5s rifiuta il dialogo»

di Martina Trivigno
Tensioni a Firenze, Giani: «In Toscana niente campo largo, M5s rifiuta il dialogo»

Ma i pentastellati negano: da lui nessuna chiamata.

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Firenze Il campo largo non si farà. Il presidente Eugenio Giani dice di averci provato e di aver bussato, in effetti, alla porta del Movimento 5 Stelle. Ma niente, i pentastellati «hanno detto no». Loro, però, raccontano un’altra verità: «Non abbiamo ricevuto alcuna chiamata da Giani».

Determinante, nel porgere la mano ai grillini, l’esito delle elezioni del 25 settembre. Per formare un argine coeso contro il centrodestra in consiglio regionale, anche se le cose sono andate diversamente. Lo strappo post voto in consiglio infatti c’è già stato: Italia Viva, con Stefano Scaramelli in testa, ha votato contro la riforma del 118 immaginata da Giani, proprio come M5S e centrodestra. E Nicola Danti, eurodeputato e coordinatore regionale dei renziani, l’ha detto senza mezzi termini: «Se Eugenio allarga la giunta ai grillini, noi usciamo». Ma Giani minimizza. Il problema non si pone, proprio non esiste, dice, perché il Movimento ha rifiutato qualunque segnale di apertura avanzato dal presidente della Regione. «Un’alleanza fra l’attuale maggioranza in Toscana e il M5s non ci sarà – spiega Giani –. Non per me, perché io auspico sempre che ci sia un coinvolgimento di Italia Viva che secondo me è talmente importante in maggioranza che esprime sia il vicepresidente della giunta toscana sia il vicepresidente del consiglio regionale, ma i Cinquestelle a cui avevo offerto una possibilità di dialogo hanno subito rifiutato. Quindi non si pone questo tema e questo argomento». E ancora: «Voglio sempre più lavorare con la mia giunta che da mesi non vede differenziazioni, non vede prese di posizioni diverse da quelle che esprimiamo come Pd, a quelle che esprime Stefania Saccardi (Iv) come vicepresidente, a quelle che esprime Serena Spinelli che proviene dalla sinistra oltre il Pd: c’è quindi grande armonia, grande capacità di lavoro. Quando si affrontano temi amministrativi quelle che sono le fibrillazioni del periodo elettorale scompaiono subito».

Ma la consigliera e coordinatrice regionale pentastellata Irene Galletti tiene a precisare: «Non abbiamo chiuso la porta al presidente Giani, da cui non ho ricevuto alcuna chiamata in questi giorni».

«Anzi – conclude – mi sembra di rivedere un film già visto. Un paio di anni fa, Giani annunciò sulla stampa di voler aprire le porte al Movimento 5 Stelle: Italia Viva altrettanto pubblicamente ci respinse, e la telefonata del governatore non giunse mai. Ed è quello che è accaduto anche questa volta. In ogni caso, penso che fare aperture soltanto quando la situazione diventa drammatica e servono numeri per reggere sia concettualmente e politicamente sbagliato. Se Giani mi avesse chiamato, non avrei certo rifiutato un confronto, ma gli avrei posto senz’altro questa domanda: come pensa di unire in un’unica maggioranza due anime così diverse come Italia Viva e il Movimento 5 Stelle?».  l

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