Il Tirreno

Toscana

I capolavori della Baynes custoditi a Prato: quei magnifici disegni che ci hanno fatto sognare

Pasquale Petrella
La sala da biliardo allestita ad archivio-museale sulle opere di Pauline Baynes
La sala da biliardo allestita ad archivio-museale sulle opere di Pauline Baynes

Dalle Cronache di Narnia all’Isola del Tesoro: ha illustrato oltre 200 libri per bambini

10 gennaio 2022
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Nel 2022 ricorre il centenario della nascita di Pauline Baynes l’illustratrice, autrice e artista inglese, fra le più importanti del secolo scorso, scomparsa a Dockenfield nel Regno Unito nel 2008.

Baynes ha contribuito con disegni e dipinti a più di 200 libri, principalmente di genere per bambini. È stata la prima illustratrice di alcune opere minori di John Ronald Reuel Tolkien, autore de Il Signore degli anelli, e delle Cronache di Narnia di Clive Staples Lewis. Due dei padri della narrativa fantasy.

E nel centenario della sua nascita sta prendendo forma a Prato, proprio in questi giorni, quella che può essere definita la più importante raccolta al Mondo di sue opere: libri, cartoline, mappe, poster. Tutte autografate dalla stessa autrice. Il collezionista, il pratese Alberto Ceccatelli lo definisce “archivio” ma sarebbe più giusto chiamarlo archivio museale e da questo punto di vista sembra che ci sia proprio la comunità di Dockenfield, dove l’illustratrice ha vissuto gran parte della sua vita, che si stia muovendo per allestire un museo con quanto raccolto da Ceccatelli. Ma Dockenfield non è l’unica realtà interessata ad accaparrarsi la collezione messa su con certosina puntigliosità da Ceccatelli. Interessamenti sono arrivati anche dalla Germania e dagli Stati Uniti dove i fans della saga del Signore degli anelli e delle Cronache di Narnia sono più attivi e numerosi, così come i fans tolkieniani.

Ceccatelli non esclude di poter creare una esposizione itinerante… e chissà che nel frattempo anche a Prato non nasca l’interesse da parte di qualche ente pubblico o privato di accaparrarsi l’archivio museale per usarlo come punto di riferimento per creare un legame col turismo inglese e quello Mondiale attratto dalla narrativa fantasy e da una delle sue illustratrici più importanti.

L’archivio museale che sta prendendo corpo nell’ampia sala, un tempo adibita a sala da biliardo, di villa Ceccatelli, dedicato a Pauline Baynes è il giusto strumento per entrare nel mondo tolkieniano e in quello fiabesco delle Cronache di Narnia con le loro mappe capaci di portare l’osservatore in mondi e realtà fantasiose. Si tratta della più grande raccolta a livello mondiale, di mappe e di calendari della Terra di Mezzo di Tolkien, delle Terre di Narnia, di Lewis. Tutte, come detto, rigorosamente autografate dall’autrice. Straordinariamente non manca neppure una grande, bellissima mappa dell’Isola del tesoro realizzata e firmata da Roberto Innocenti (il famoso autore toscano di Pinocchio, Canto di Natale…).

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Ci sono poi più di cento quadri di ogni forma e grandezza realizzati con poster, stampe e cartoline. Molti si riferiscono a lavori eseguiti da Baynes, altri (un paio ancora in fase esecutiva) vogliono raccontare alcune storie che si sono intrecciate nel tempo, nella storia principale seguita da Ceccatelli che così si è ulteriormente arricchita.

E’ completa la raccolta di stampe di genere fiammingo, come la mappa presente nel libro La Collina dei Conigli che si trova proprio accanto alla imponente copia del breviario Grimani realizzata dall’editore Panini, un esemplare del quale fu regalato da Ceccatelli al comune di Prato ed è esposto nella Biblioteca Lazzeriniana. E poi piccole romantiche cornici contenenti brevi toccanti tratti di vecchia corrispondenza di e con Pauline Baynes proveniente dall’Inghilterra e dall’America.

C’è poi una particolare lente di ingrandimento usata personalmente dall’illustratrice inglese per definire nei dettagli le sue opere, e in buona evidenza anche una vetrinetta contenente una miriade di oggetti personali di Pauline.

A corredo delle mappe, un articolo con dedica del presidente della Società Tolkeniana Tedesca, Tobias M.Eckrich e una attestazione, anche questa con dedica, del professor Helmuth Pesch dell'Università Tedesca di Colonia, che a suo tempo dopo la creazione delle mappe da parte di Pauline Baynes ha sviluppato un font denominandolo Paulina Uncial.

Nell’archivio-museo di Ceccatelli, c’è anche un poster della mappa di Narnia, sempre firmato da Baynes, usato dalla Biblioteca Nazionale Francese per un loro inserimento nel genere fantasy ed anche un poster dell’Ultima Canzone di Bilbo che sempre in Francia è servito per le illustrazioni di un album musicale/dvd con canzoni tolkieniane approvate da Christopher Tolkien e dalla Tolkien Estate.

Incorniciati e appesi alla parete del nascente museo anche diversi fra i più importanti libri di Pauline Baynes come per esempio il libro della cavalleria, con più di 600 illustrazioni che a suo tempo vinse il premio internazionale Kate Greenaway Medal. E poi il Farmer Giles of Ham, il primo libro con Tolkien, una fiaba comica medioevale scritta nel 1937 e pubblicata nel 1941, interamente illustrato da Baynes. Poi quattro esemplari in tre lingue diverse di Bilbos Last Song, poi Tom Bombadil e anche due importanti esemplari di vecchia data del Signore Degli Anelli con la copertina notoriamente disegnata da Baynes. Tutti i libri sono firmati dall’illustratrice e molti sono già apparsi nel museo virtuale americano: paulinebaynes.com grstito da Peter Thorpe e Robert Zimmerman.

Ci sono inoltre due esemplari di Snail e Caterpillar (lumaca e bruco) usati recentemente in America, dallo stesso sito per un messaggio augurale per la fine dell’anno 2021.

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Nell’archivio museale, come accennato, intorno alla storia principale che ovviamente riguarda Pauline Baynes ci sono anche alcune contaminazioni come possiamo definire quella legata al libro pratese: The Merchant of Prato che caso ha voluto fosse stato comprato da Pauline Baynes e che è tornato a Prato dopo 50 anni . Il libro è adesso nella collezione di Giuliano Gori nella villa di Celle nel Pistoiese, al quale è stato donato da Ceccatelli. E poi c’è la storia della rosa Priscilla, che porta il nome della figlia di Tolkien e che viene dal giardino dell’illustratrice inglese. Rosa che è già stata esposta al Museo della Spezia e che attualmente si trova in riproduzione in un vivaio pistoiese. Ma non mancano altre grandi sorprese nell’archivio museale di Alberto Ceccatelli ormai prossimo alla nascita. RIPRODUZIONE RISERVATA

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