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Telemarketing selvaggio, multa da 12 milioni del Garante a Vodafone

Telemarketing selvaggio, multa da 12 milioni del Garante a Vodafone

L'istruttoria dell'autorità è partita da centinaia di segnalazioni degli utenti per le continue telefonate indesiderate

16 novembre 2020
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Una sanzione di 12 milioni e 250mila euro è stata inflitta alla compagnia telefonica Vodafone da parte del Garante della Privacy al termine di un'istruttoria che ha accertato la violazione di dati personali dei propri utenti ai fini di campagne aggressive di telemarketing. L'istruttoria del Garante è partita da centinaia di segnalazioni e reclami di utenti che lamentavano continui contatti telefonici indesiderati, effettuati da Vodafone e dalla sua rete di vendita, per promuovere i servizi di telefonia e internet offerti dall'azienda.

Gli accertamenti hanno evidenziato importanti "criticità di sistema", che riguardano la violazione non solo dell'obbligo del consenso, ma anche dei "fondamentali principi di responsabilizzazione e di implementazione delle tutele privacy fin dalla fase di progettazione dei trattamenti, stabiliti dal Regolamento Ue". "Criticità riconducibili al complesso delle operazioni svolte dalla società nei confronti sia dell'intera base clienti di Vodafone - si legge in  una nota del Garante della Privacy -  sia del più ampio ambito dei potenziali utenti del settore delle comunicazioni elettroniche".

L'istruttoria ha, inoltre, portato alla luce un fenomeno di call center "abusivi" e non censiti nelle aziende Roc, il Registro degli Operatori di Comunicazione per realizzare i contatti promozionali, che utilizzavano delle numerazioni fittizie.

"Sono risultate inadeguate anche le misure di sicurezza dei sistemi di gestione della clientela- scrive il Garante - profilo sul quale l'Autorità aveva già ricevuto numerosi reclami e segnalazioni da parte di clienti che erano stati contattati da sedicenti operatori Vodafone, i quali chiedevano l'invio di documenti di identità mediante Whatsapp, probabilmente con finalità di spamming, phishing o per la realizzazione di altre attività fraudolente". Oltre al pagamento della multa, Vodafone dovrà adottare una serie di misure dettate dal Garante per conformarsi alla normativa nazionale ed europea sulla tutela dei dati.

In particolare è stato ordinato alla compagnia telefonica di introdurre "sistemi che consentano di comprovare che i trattamenti a fini di telemarketing si svolgano nel rispetto delle disposizioni in materia di consenso". La società dovrà inoltre dimostrare che i contratti siano attivati solo a seguito di chiamate promozionali effettuate dalla sua rete di vendita, attraverso numerazioni censite e iscritte al Roc. "Vodafone dovrà anche irrobustire - ha scritto il Garante - le misure di sicurezza al fine di impedire accessi abusivi ai database dei clienti e fornire pieno riscontro alle richieste di esercizio dei diritti formulate da alcuni utenti".

Il Garante, infine, ha vietato a Vodafone ogni ulteriore trattamento di dati con finalità promozionali o commerciali svolto mediante l'acquisizione di liste anagrafiche da soggetti terzi, senza che questi ultimi abbiano acquisito un consenso specifico, libero e informato dagli utenti per la comunicazione dei loro dati.

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