Francesco Gabbani racconta Ornella Vanoni: «La sua amicizia? Un privilegio»
Il cantautore carrarese e giudice di XFactor ha scritto per la Diva “Un sorriso dentro al pianto”: il suo ricordo
«Se l’universo scomparisse in un istante e non ci fosse più, io sicuramente resterei per sempre». Ed è proprio così, Ornella Vanoni resterà per sempre, come raccontato in una strofa della canzone “Un sorriso dentro al pianto”, che Francesco Gabbani aveva scritto per lei nel 2021. Una sorta di “autobiografia spirituale” condensata in tre minuti di musica cantautorale, che il musicista di Carrara aveva concepito dedicando un testo di livello all’inossidabile cantante milanese.
Andarono anche ospiti sul palco del teatro Ariston di Sanremo a proporre quel pezzo, suscitando il consenso di pubblico e critica. Un susseguirsi di esperienze che consolidò e cementò la loro amicizia, ribadita a più riprese, anche in una clip recente, dove Gabbani annunciava che sarebbe stato uno dei nuovi giudici di XFactor. A tenerlo a battesimo in quel video, proprio Ornella Vanoni, che gli consigliava come sempre di puntare sulla sua spontaneità, puntando sulla leggerezza e sulla qualità musicale.
«L’incontro con Ornella – ha raccontato Francesco Gabbani, visibilmente toccato dalla notizia della scomparsa – ha segnato in modo profondo sia gli aspetti della mia vita artistica, sia quelli più personali. Parlare di lei per me è un privilegio raro, perché ho avuto un duplice modo di conoscerla: quello più legato alla musica e alle sue doti interpretative, ma anche quello individuale».
Cosa l’ha colpita principalmente della figura di Ornella Vanoni?
«Scrivere per lei non ha rappresentato, per me, soltanto una forma di collaborazione artistica e professionale. Mi ha dato molto di più. Ha significato l’entrare in collaborazione e in sintonia con un’artista di grande esperienza e spessore; ma non è solo la grande artista, quella che ammiravo. Ornella era una donna straordinaria, reale, spontanea e perfino divertente: insomma, era capace di emozionare, con la sua autenticità».
A cosa pensa, oggi?
«Sono tante le cose che mi vengono in mente. In particolare, penso alle sue telefonate, quelle improvvise. Erano momenti personali, non sempre legati alla sfera musicale. Erano chiamate ricche di pensieri preziosi, dove ci stava anche la battuta, la risata, qualche suggerimento utile. Avevamo svalicato il rapporto meramente professionale e le volte che ci si incontrava erano sempre ricche di momenti intensi, fatti di vita, di chiacchiere e di confidenze».
Come nacque la canzone “Un sorriso dentro al pianto”?
«Quello è un brano che possiamo dire che è nato un po’ dalla sintonia naturale che si è instaurata tra me e lei. Mi piace definire quella canzone come il simbolo di quell’intesa. Quando la cantava sul palco, significava ascoltare la sua storia, condividerla, viverla, in qualche modo. Significava percepire chi era Ornella, con la sua forza e la sua eleganza ineguagliabile».
Tra i tanti ricordi che le ha lasciato, cosa porterà appresso più gelosamente?
«Sono stati tanti i suoi insegnamenti, ma in particolare ne conserverò due: l’autoironia e la libertà. Quella con Ornella Vanoni, per me, è stata un’amicizia autentica, fatta di gratitudine e di una serie di frammenti di vita reale che si sono susseguiti nel tempo. Soprattutto gli aspetti privati saranno quelli che conserverò dentro di me con maggior cura. Per me lei è stata un esempio di coraggio e autenticità».
Un’amicizia che rimarrà nei ricordi e nel cuore, fatta anche di insegnamenti importanti. «Ho appreso da lei – dice Francesco Gabbani – un aspetto molto importante: provare a non dare troppo peso al giudizio degli altri. Può sembrare una cosa da poco, invece per me è stata una lezione fondamentale e fonte di grande equilibrio. Lei mi diceva: “Ma fregatene, fai quello che ti piace e fai quello in cui credi”. Oggi capisco ancora più pienamente il senso di quelle parole. Per tutto questo le sarò per sempre grato».
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