Il Tirreno

Storie amarcord

“Marechiaro” e “Fanes”, il business diventa cult

di Cristiano Marcacci
Il “Marechiaro” di Forte in una scena di “Sapore di mare”, l'avvocato e l’hotel “Fanes”
Il “Marechiaro” di Forte in una scena di “Sapore di mare”, l'avvocato e l’hotel “Fanes”

Pier Ettore Olivetti Rason: la scelta dell’avvocato d’affari di acquistare le location dei film simbolo di una generazione

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Ma cosa c’azzeccano insieme, per dirla con una delle toghe più emblematiche d’Italia (Antonio Di Pietro, protagonista della stagione di “Mani Pulite”), lo “Smemorato di Collegno”, i film-cult “Sapore di mare” e “Vacanze di Natale” e le mura tra cui fiorirono la rinascita e il rilancio dell’Harry’s Bar di Firenze? Il filo rosso che unisce tutto questo porta a un solo nome, al fiorentino Pier Ettore Olivetti Rason, avvocato d’affari, professore e imprenditore. Che da oggi è anche raccontato in un libro la cui prima presentazione è in programma quest’oggi, 29 agosto, alle 18,30 al Caffè della Versiliana a Marina di Pietrasanta. Di solito Rason è molto riservato, è abituato a lavorare e a finalizzare dietro le quinte e lontano dai riflettori, soprattutto dei media, ma stavolta ha deciso di fare uno strappo alla regola. E di mettere a disposizione del grande pubblico la sua storia e i suoi fiori all’occhiello.

Nel 1926 Pier Ettore Olivetti Rason non era ovviamente ancora nato, ma è in quell’anno che affonda le radici l’appassionante storia dello “Smemorato di Collegno”, l’uomo colpito da amnesia la cui vicenda divenne un autentico caso giudiziario e mediatico tra il 1927 e il 1931 e che rimase per parecchio tempo conteso tra due famiglie: quella del professor Giulio Canella e quella dell’ex tipografo Mario Bruneri. Sebbene le prove scientifiche abbiano alla fine identificato l’uomo come Mario Bruneri, la famiglia Canella continuò a rivendicarlo, con il risultato di esportare definitivamente nel linguaggio comune l’espressione “smemorato” per parlare di qualcuno che finge di non ricordare o di non capire. Oggi dell’intero faldone processuale Bruneri-Canella è geloso custode proprio l’avvocato professor Olivetti Rason, al quale gli fu consegnato dal padre Gian Paolo dietro racconto di una storia dal valore affettivo e familiare molto importante. Uno degli esperti che lavorò al caso dello “Smemorato” fu infatti Federico Cammeo, docente all’Università di Firenze e considerato uno dei nomi più stimati in Diritto amministrativo, ma anche il nonno della madre di Pier Ettore, Gioia.

Dello “Smemorato” e del faldone si parla nel libro, come dell’acquisto del fondo dell’Harry’s Bar di Firenze e, soprattutto, dello stabilimento balneare “Marechiaro” di Forte dei Marmi e dell’hotel “Fanes” a Cortina d’Ampezzo. La Versilia e le Dolomiti riunite sotto l’insegna di due film-cult degli anni Ottanta, “Sapore di mare” e “Vacanze di Natale” del 1983, diretti dai fratelli Carlo ed Enrico Vanzina. Le scene girate a Forte dei Marmi e a Cortina, appunto, sono rimaste nella storia e cucite addosso a una generazione. Di cui fa parte anche Olivetti Rason, il quale, dopo aver acquisito alla fine del 2018 il “Marechiaro”, ha centrato nei mesi scorsi un magico bis rilevando anche la proprietà del “Fanes”, di cui chi ha visto “Vacanze di Natale” si ricorderà sicuramente l'insegna gialla. Lì, nel film, alloggiavano Mario Brega, Claudio Amendola e tutta la rustica e divertente famiglia Marchetti. Si trova tuttora in via Roma 136 a Cortina, ma da anni ha ormai chiuso i battenti. Dopo un rilevante intervento di ristrutturazione, che prevede anche l’ampliamento, è probabile che possa riaprire in vista della stagione invernale 2026-2027.

«Mi emoziona sapere che un imprenditore, uno che vede il mondo in un altro modo, ha la cultura per portare avanti investimenti che si basano sul progetto di conservare un’identità, proteggerla, prendersi un asset che si distingue da hotel omologati». Sono parole che Enrico Vanzina ha riservato per Pier Ettore Olivetti Rason, già presidente di società quotate, presidente e consigliere d’amministrazione do gruppi bancari e industriali, pro rettore della Ludes di Lugano e console di Norvegia per Toscana e Umbria.

Da oggi, però, Olivetti Rason ha un titolo in più: “Il collezionista di memorie”. Proprio come il libro che parla di lui.

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