Il Tirreno

L’itinerario in Garfagnana

Scoprire se stessi nel bosco lungo il sentiero del Graal suggestioni in Garfagnana

Gabriele Rizza
Un manifesto promozionale del Graal Cult Fest in Garfagnana
Un manifesto promozionale del Graal Cult Fest in Garfagnana

Una tre giorni che incrocia il respiro, la nostra sensibilità, alla scoperta di sentieri intimi e personali

19 agosto 2022
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Una tre giorni che incrocia il respiro, la nostra sensibilità, alla scoperta di sentieri intimi e personali, quella progettata dal Graal Cult Fest 2022, un nome un programma, che da anni svolge un interessante e inedito percorso fuori dai sentieri più battuti della mappa festivaliera estiva della Toscana. I sentieri che attraversa il Graal sono quelli ai confini fra Lunigiana e Garfagnana, partendo dalla casa madre, il Villaggio Barilari a Minucciano. Dove a partire da domani (inizio rinviato a causa del maltempo) dalle 10 del mattino e al tramonto, immersi nella bellezza del bosco, ognuno può cercare di ritrovare se stesso, scoprire lati opachi della propria personalità, eccentricità e imprevedibili slanci. Per fare tutto questo lavorio basta seguire le tracce segnate dal workshop proposto dagli organizzatori il cui titolo recita esplicitamente: “Sul sentiero del Graal. Alla scoperta della propria leggenda personale”.

Protagonisti e interpreti di questo itinerario sono esperienze che si muovo fra Teatro Quantico, Respiro e Tamburo Sciamanico di Luca Procopio, Dipinto Alchemico di Nadia Sponzilli e Poesia Oracolare, tutte combinazioni di grande suggestione, sollecitate dalla bellezza del paesaggio e dalla esuberanza dell’ambiente, che condurranno i partecipanti verso la loro parte intuitiva, creativa e nascosta, in collaborazione con la Compagnia Per Bacco. «Si tratta di un workshop interdisciplinare in tre tappe – spiega Maria Elena Gattuso – che fa dialogare all’unisono tre strumenti per cercare di offrire un viaggio il più sensibile e disponibile a contatto con la natura. Al contrario di oggi, il mondo della natura nell’antichità era qualcosa non al di fuori di noi ma che faceva parte di noi». I partecipanti inizieranno con il teatro quantico, che si basa proprio sullo scambio di energia fra attore e spettatore, oppure fra due partner. Per poi continuare come in un gioco alla ricerca delle proprie guide interiori grazie al tamburo e al respiro. Ognuno insomma ha il suo viaggio da fare, che si concluderà la domenica mattina con un laboratorio di dipinto alchemico, in cui ciascuno schizzerà su fogli di carta, in maniera più o meno leggibile, il proprio calice sacro. A chiudere il cerchio provvede un set di poesia oracolare, una performance dai 10 ai 15 minuti che si basa sulla domanda fatta dal questuante all’oracolo, come appunto avveniva nell’antichità.
 

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