Paola, Francesca e la grande felicità: a Montalcino il matrimonio dell'estate
La festa, blindata, nel castello che voleva acquistare Berlusconi nel 2003. Il fioraio, il regalo del sindaco e le lamentele del vicino di casa della Pascale...
MONTALCINO. Il matrimonio da prima pagina stupisce Montalcino. «Ma davvero siete qui per il matrimonio della De Pascale?». «Pascale, si chiama Pascale», risponde il coro, «e non è un matrimonio, ma un’unione civile!», dice puntuto un signore. Una piccola folla è assiepata sui gradini di fronte a Palazzo dei Priori, l’antica sede del Comune dove alle 17, nella ex sala del sindaco, è prevista la cerimonia con protagoniste due spose eccellenti: Francesca Pascale, ex di Silvio Berlusconi, e Paola Turci, cantante affermata.
«Venti minuti, non di più – dice il sindaco Silvio Franceschelli, che è anche presidente della provincia e lo aspettano a Siena per il Palio – Il tempo di leggere un paio di articoli, loro devono rispondere sì e sivvavvia», sottolinea in toscano mentre si avvia verso il palazzo circondato dai giornalisti.
Michele, il fioraio, sta ultimando le decorazioni floreali che corrono fin su al primo piano: rose bianche, cardamomo bianco e rosa, ortensie rosa, wax flowers, velo da sposa…. E come ti sbagli! «Francesca mi ha detto la tonalità, poi i fiori li ho scelti io», dice spargendo petali bianchi sulle scale.
Ha fretta, le spose stanno per arrivare. Due del servizio d’ordine si piazzano sulle scale. Hanno un foglio in mano. È la lista degli ospiti ammessi, una sessantina, parenti e amici, nessuno famoso per quella piccola platea di abitanti e turisti che si è radunata. Tacchi e abiti da cerimonia si mescolano ai bermuda e scarpe da tennis. Gli ospiti li riconosci dagli abiti. Marianna Pascale, sorella di Francesca, in pizzo fumé e décolleté arriva col marito e il cane Cielo, elegantissimo nel suo collare crochet arcobaleno.
Alle 17 passate, Francesca e Paola si presentano insieme su una Jaguar bianca guidata da un autista. Sono sedute sul sedile posteriore, scendono e si danno la mano. Di Francesca Pascale sorprende l’inedita zazzera bionda. Entrambe vestono pantaloni bianchi. Un completo per Francesca, una tuta senza maniche per Paola. Sorridono e spariscono dentro al palazzo. Tre applausi scandiscono il tempo della cerimonia.
Scende per primo il sindaco di Montalcino che ha officiato il rito civile: «È stato emozionante, si vede che si vogliono bene». Una bottiglia di Brunello come regalo di nozze e scappa a Siena. Un po’ in disparte resta Andrea Francini, quello di Trequanda, il paese a 30 chilometri, scelto due anni fa dalla Pascale, alla fine della storia con Berlusconi, per iniziare la suo nuova vita con Paola Turci, dove ha comprato il Sorbo, un podere affacciato sull’infinito dei campi di grano. Lì tutti le conoscono. Vania Valdambrini è della polizia municipale o, forse, è la polizia municipale di un piccolo centro di mille anime. «Ah, Francesca, posteggia sempre in divieto di sosta», racconta. «A Paola avevo chiesto di fare un concertino qui sulla piazza ma ha detto no – continua – ma venite per la festa dell’olio a ottobre, ne vale la pena», conclude.
Al bar di fronte Olivier, un belga trapiantato in Toscana, invece si lamenta: «La Pascale è la mia vicina di casa, ma non ci parliamo – rivela – perché ha fatto tagliare gli alberi sulla strada del cimitero che facevano ombra perché le davano fastidio». Abbiamo controllato: qualche ramo potato per migliorare la viabilità di una strada bianca che porta a un leccio monumentale.
Usciti gli ospiti dal palazzo del comune, arrivano Paola e Francesca, sempre per mano, sempre sorridenti. Dietro al sorriso però non esce una parola di commento sul matrimonio appena celebrato. Entrambe hanno vissuto con estrema riservatezza la loro storia d’amore. Solo Paola Turci si lascia scappare una battuta: «Eh, cos’è la felicità? Ma dai, a me lo chiedete?». «Come sono contenta» dice la mamma di Paola, elegantissima in bianco/verde, «io sapevo tutto fin dall’inizio» rivela sorridendo mentre si infila in un pulmino per gli ospiti.
La notizia del loro matrimonio, al solito, ha risvegliato qualche stupido che voleva rovinare una bella festa. A proposito, la festa, quella vera è continuata al Castello di Velona, il resort ricavato da un maniero dell’anno 1000 che Berlusconi, lupus in fabula, voleva acquistare nel 2003. L’affare sfumò e oggi, le sue mura sono riservate per il party esclusivo organizzato un mese fa da Paola e Francesca.
Aperitivo in piscina e menu scelto con cura per accontentare l’inclinazione vegana delle spose, che non mangiano carne, e i gourmand, che amano la tradizione toscana. Il tutto allietato dalle note di un quartetto d’archi. Anche le camere, per questa notte, sono tutte sold out. È la festa continua, fino a domani.