Golf, Ryder soltanto l’Europa
Grande spettacolo a Roma: la coppa più prestigiosa va al team del Vecchio Continente. McDonald e i ragazzini terribili Aberg e Hovland resistono alla rimonta degli Usa
ROMA. Tutto unico, perfetto e probabilmente inimitabile. L'Europa si è costruita la sua favola, Roma l'ha aiutata a sognare e il desiderio di rivincita è stato esaudito. La Ryder Cup, massima rassegna golfistica internazionale, torna nel Vecchio Continente dopo cinque anni e lo fa nello scenario della città eterna e su un campo gara in perfette condizioni come quello del Marco Simone Country Club baciato per tre giorni dal sole e allestito al meglio delle condizioni. Sfavorito dai pronostici, il team Europa, capitanato da Luke Donald, è cresciuto negli ultimi mesi e con estrema dedizione si è preparato nel migliore dei modi per strappare quella coppa che gli Usa avevano vinto, dominando, tre anni fa nel Wisconsin. Grazie ad un mix di giocatori esperti e di nuovi talenti pronti a stupire anche nel prossimo futuro (a partire dai baby scandinavi come Aberg e Hovland), l'Europa è riuscita a resistere nella terza e decisiva giornata all'assalto, arrembante ma tardivo, degli statunitensi, rei di non aver fatto completamente squadra e soprattutto di non aver testato il terreno del campo gara nei mesi precedenti non partecipando agli Open d'Italia di alcuni mesi fa. Una decisione che alla fine è risultata decisiva e ha condizionato la loro intera partecipazione. Gli ultimi 12 duelli fatti di “testa a testa” tirati e al tempo stesso spettacolari, hanno visto infatti gli Usa mostrare gli artigli dando evidenti segnali di ripresa, a dimostrazione che una volta preso confidenza con il tracciato hanno fatto valere la loro qualità tecnica. Ma l'Europa da venerdì aveva iniziato a prendere il largo e per re Scheffler, numero uno del ranking, e compagni la rincorsa è risultata inutile. La sfida dei “testa a testa” si è chiusa 5-5 con due pareggi per un risultato finale che recita 16½ - 11½. Il punto decisivo lo ha piazzato Tommy Fleetwood su Rickie Fowler che spezza ogni illusione per gli Usa, che si erano fatti sotto con i successi di Cantlay, Koepka, Homa, Thomas e Schauffele. «Vorrei fare i complimenti agli Usa, è stato un piacere affrontarli. Sono stati 12 gladiatori ma non potrei essere più orgoglioso di essere il capitano del mio team, sapevamo che non sarebbe stato facile. Ma ora la Coppa torna in Europa», ha dichiarato il capitano Luke Donald.