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L'Italia vuole il miracolo Mondiale: con gli All Blacks ci giochiamo la storia

di Tommaso Silvi

	La nazionale italiana di rugby si gioca una storica qualificazione ai quarti di finale del Mondiale 
La nazionale italiana di rugby si gioca una storica qualificazione ai quarti di finale del Mondiale 

Alle 21 la sfida contro la Nuova Zelanda: abbiamo battuto Namibia e Uruguay e siamo in corsa per una clamorosa qualificazione ai quarti di finale. I nostri avversari fanno paura, ma negli ultimi tempi hanno commesso un paio di scivoloni

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Fanno paura. Quattro volte campioni del mondo. Prima nazionale della storia del rugby a vincere il titolo mondiale per due edizioni consecutive, nel 2011 e nel 2015. Più che una squadra, un rullo compressore. Che però, nell’ultimo periodo, si è sorprendentemente inceppato un paio di volte. Il 25 agosto 2023 la sconfitta più pesante di sempre: 35-7 con il Sudafrica. Seguita da un altro ko, l’8 settembre, nella prima gara del Mondiale al cospetto della Francia (27-13). Questa è la Nuova Zelanda, che nella serata di venerdì 29 settembre (inizio alle 21 a Lione) affronta l’Italia. Dopo anni di anonimato e sconfitte, gli Azzurri della palla ovale da tempo stanno mostrando indicazioni incoraggianti. E ora si giocano un’impresa epica, perché i successi nel girone contro Namibia e Uruguay permettono alla Nazionale di essere pienamente in corsa per un posto nei quarti di finale. Lì dove la formazione italiana non è mai arrivata nella propria storia. Un successo con la Nuova Zelanda – che già di per sé rappresenterebbe qualcosa di clamoroso per l’Italia – garantirebbe la qualificazione agli Azzurri, che il 6 ottobre affronteranno la Francia, altra nazionale tra le più forti al mondo, nell’ultima gara del girone mondiale. L’Italia insegue un miracolo. E culla il sogno. 

«Nel nostro modo di giocare cercheremo di alternare gioco al piede e gioco alla mano. Dovremo essere più intelligenti nel gioco al piede. Ogni squadra a questo livello prova a giocare veloce: è essenziale avere velocità sui breakdown per marcare. Abbiamo un piano specifico per provare a rallentarli così come lo avranno loro: sarà un aspetto fondamentale nel quadro complessivo del match», dice Marius Goosen, allenatore della difesa della Nazionale italiana.

«Cominciamo ad avere esperienza e pensare a fare il nostro gioco, non a chi affrontiamo. Tutti gli avversari sono forti. Sicuramente sto bene e mi sento in forma – spiega Tommaso Allan – e sento meno pressione con l’esperienza ma adesso dopo due anni agli Harlequins mi sento nel momento migliore della carriera: mi sento bene e voglio aiutare la squadra nel miglior modo a prescindere dal ruolo. La maggior parte di questa squadra è al primo Mondiale e non ha rammarico per il 2019 ed è concentrata solo su gara di domani. Se giochiamo in modo giusto possiamo metterli sotto pressione».

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