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Com’è difficile essere Allegri. «Corto Muso? Ora finitela»

di Fabrizio Bocca
Com’è difficile essere Allegri. «Corto Muso? Ora finitela»

Max: «Basta, la Juve che punta all’1-0 è una vostra stupidaggine»

18 febbraio 2023
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 Ci crede così tanto nel Corto Muso, l’allenatore bianco- nero Massimiliano Allegri, da averci chiamato uno dei suoi purosangue.

Anche se è bene precisare che il cavallino Corto Muso nacque addirittura un paio di giorni prima che il nome del neonato puledro (aprile 2019) diventasse una delle parabole più famose e richiamate del modo del calcio. Un po’ come il celebre aforisma trapattoniano: “Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”.

Vincere di Corto Muso . «Ai cavalli basta mettere il musetto davanti, non di 100 metri. Foto, corto muso: chi perde di corto muso è secondo, chi vince così è primo» - non è solo la descrizione allegriana di un banale ma vitale gol di differenza tra chi vince e chi perde, e che racchiude in realtà almeno 60 anni di storia del calcio italiano, è anche una filosofia di vita. Essere concreti, non strafare, non voler per forza dare presuntuose lezioni di sapere a tutto il mondo. Corto Muso è un mondo, un modo di essere.

Poi, tra i purosangue di Allegri, ci sono anche Mascagni, Momento Giusto, Estrosa, Light Up My Dream, Lingotto, Lyricus e altri ancora - alcuni dei quali possiede in società con Carlo Ancelotti nella sua scuderia parigina - e che riempiono la sua vita Né più né meno come possono farlo oggi Di Maria, Chiesa e Vlahovic, perfetti, anche se non sufficienti, nell’esecuzione di quel bel gol della Juve giovedì sera.

Corto Muso - o meglio la legge dell’ 1-0 - da qualche anno è diventato il marchio di Allegri. Un po’ volendolo e un po’ no, soprattutto quando l’1-0 si trasforma in un 1-1 in Europa League contro il Nantes, mica il Barcellona o il Mancheste United che pure si aggirano nello stesso torneo, che ti fa penare. E secondo molti addirittura mettere in dubbio la filosofia del Corto Muso, se è vero che a notte Super Max ha perso le staffe in tv, su Sky, come non gli capitava dai tempi dei duelli rusticani con Lele Adani.

Tutto nasce da una nuvola concettuale che aleggia sull’1-1 che fa tremare la Juve e potrebbe addirittura vanificare il prosieguo in Europa League, torneo che la Juve, in un anno così disgraziato, dovrebbe/potrebbe/sognerebbe/ piacerebbe addirittura vincere. Ma come, la Juve del Corto Muso non ha il cinismo di conservare un 1-0, si è messa forse in testa di andare a cercare altri gol e fare spettacolo? Apriti cielo: “Parlate di robe serie, parlate di niente, dite cazzate. Io non voglio la Juve dell’1-0, questa è una roba vostra, che vi siete fatta voi, le mie squadre sono state sempre secondo miglior attacco, miglior difesa. I discorsi li porta via il vento e le biciclette i livornesi”. Bum, è (ri)scoppiato il Max.

Ovviamente il monologo ha subito originato una grandinata notevole. Nell’ordine, i social sono insorti: “Secondo attacco? La Juve lo scorso anno ha chiuso con l’11°!” Daniele Adani, il nemico numero 1 di Allegri, che già aveva rivelato alla Bobo Tv di “essere stato licenziato da Sky da un allenatore di Serie A…”, ha aggiunto una “stories” su Instagram, per la verità abbastanza criptica: “A livello di servilismo come siamo messi? Padre tempo opera in silenzio”. A seguire nel pentolone del calciomercato ribolle la solita zuppa che Antonio Conte si ferma di nuovo per problemi di salute, ma che a giugno addio Tottenham, forse c’è la Juve. E a rifinire il tutto pure la notizia rosa, che Max è diventato nonno: è nato Filippo primogenito della figlia Valentina. Auguri! La storia a questo punto è perfetta, un polpettone che manco Blanco, Rosa Chemical e Fedez a Sanremo.

A giustificazione di Max lo stress accumulato nella disgraziatissima stagione della Juve. L’allenatore è rimasto quasi l’unico pilastro in piedi dopo uno tsunami che ha tirato giù tutto e spazzato via la società. L’altissima pressione per il bisogno assoluto di vincere qualcosa a compensare la mannaia della giustizia penale e pure quella sportiva. R esta la spaccatura nelle fondamenta del calcio di Allegri. Cosa sta succedendo? C’è una svolta filosofico-esistenziale in corso? Qualche vittoria nel circuito dell’ippica Max l’ha centrata ma del simpatico Corto Muso nel frattempo, ormai di 4 anni, non si hanno notizie di imprese, a meno che non ne abbiano gli allibratori clandestini del Caprilli che attaccarono al bimbino la micidiale febbre da cavallo. La filosofia del corto muso è davvero in crisi?

A ulteriore precisazione del detto da Max sempre richiamato - “I discorsi li porta via il vento, le biciclette i livornesi” - bisogna ricordare che ha origine sicuramente pisana, a sottolineare malignamente che i livornesi discendono non propriamente da stinchi di santo. Dunque, giusto l’orgoglio ma magari non si sottolinei anche tre volte ‘sta storia che i livornesi rubano le biciclette…

Morale della favola? Fuori campo lo spettacolo non è affatto male. E come dice Max: “Levatevi la sete col prociutto”. l

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